[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Con la Jugoslavia, oltre la Jugoslavia



Lo scorso 21 ottobre si svolse a Roma un'assemblea nazionale del
-Coordinamento La Jugoslavia vivra'-
L'Assemblea ha approvato una mozione che chiama all'unita' di  tutti gli
organismi antimperialisti e a tutti i compagni che hanno davvero a cuore la
lotta contro la globalizzazione, contro l'Impero neoliberista e in difesa
di tutti i popoli oppressi.
Ci sembra doveroso farla circolare e conoscere.

il nostro sito in quattro lingue: http://www.antiimperialista.com



<< MOZIONE CONCLUSIVA dell'assemblea nazionale del Coordinamento la
Jugoslavia vivra">>


I partecipanti alla assemblea-dibattito "Dalla guerra 'umanitaria'
alla rivoluzione 'democratica'", dedicata alla situazione nella RF di
Jugoslavia, svoltasi il giorno 21/10/2000 a Roma,

- ESPRIMONO la loro indignazione e protesta per le continue interferenze
nelle vista politica interna della RF di Jugoslavia  da parte dei
governi occidentali, che mirano a proseguire nella opera di
frammentazione del paese e ad instaurarvi regimi succubi dei loro
interessi, nonche' da parte delle organizzazioni economiche
internazionali che attraverso l'imposizione di politiche neoliberiste
e di indebitamento puntano a cancellare le strutture produttive ed il
sistema di protezioni sociali ereditato dal periodo socialista.

- CHIEDONO il rispetto della sovranita' della RF di Jugoslavia e degli
accordi internazionali con essa stipulati, in particolare il rispetto
della Risoluzione ONU 1244 che e' viceversa costantemente disattesa
dalla amministrazione ONU, sia civile che militare, nella provincia
serba di Kosovo e Metohija (Kosmet).

La amministrazione civile (UNMIK) guidata da Bernard Kouchner ha creato
in questi mesi tutti i presupposti per la separazione del Kosmet dalla
RF di Jugoslavia e per la sua integrazione nel progetto della "Grande
Albania". La amministrazione militare (KFOR), che pur sotto copertura
ONU e' guidata dalle forze della NATO gia' responsabili dei crimini
impuniti connessi alla aggressione della primavera del 1999, ha
continuato ad appoggiare il movimento nazionalista secessionista
pan-albanese, prima nelle vesti della organizzazione terroristica UCK e
delle mafie ad essa collegata, poi come "Corpo di Protezione del Kosovo"
(TMK), chiudendo entrambi gli occhi dinanzi alle continue violenze
contro tutte le nazionalita' kosovare non-albanesi e contro gli albanesi
filo-jugoslavi. Per questi motivi

- CHIEDIAMO l'espulsione di tutti i rappresentanti dei paesi NATO dalle
strutture civili e militari della amministrazione straniera in Kosmet.

- CHIEDIAMO altresi' che le truppe dei paesi NATO vengano immediatamente
ritirate dal territorio balcanico, cioe' in primo luogo da tutte le aree
dove sono state dislocate in seguito allo smembramento della Repubblica
Federativa e Socialista di Jugoslavia, smembramento incitato e sancito
dagli stessi paesi che pretendono oggi vergognosamente di svolgere il
ruolo dei pacificatori.

Di fronte all'evidenza di una offensiva imperialista su tutti
i fronti, finalizzata all'eliminazione dei punti di resistenza
costituiti da classi, popoli e Stati da colonizzare, l'assemblea ritiene
inoltre necessario ed improrogabile allargare le tematiche centrate
sulla questione jugoslava all'ambito piu' vasto della lotta contro la
NATO e contro il costituendo esercito europeo, veri e propri bracci
armati della globalizzazione. E' necessario che le realta' organizzate
nate sulla spinta della solidarieta' con specifiche lotte contro
l'imperialismo riuniscano in un orizzonte unitario le varie forme di
resistenza in atto nel mondo: dalla Jugoslavia alla Palestina, alla
cui Intifada esprimiamo piena solidarieta', dall'America Latina al
Medio Oriente, dall'Africa al Sud-Est asiatico. Questo impegno e' reso
tanto piu' urgente dall'interconnessione strategica dell'agire
imperialista, anche nei confronti delle proprie classi lavoratrici,
che esige una speculare interconnessione delle forze antiimperialiste
sia nell'analisi, sia nell'informazione, sia nell'organizzazione delle
mobilitazioni e delle lotte.

Roma, 21/10/2000