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(Fwd) Lettera aperta a Giulio Marcon (ICS)
- To: "Antiimp. tmp2" <glr_y@iol.it>, "Dist. List 1 n" <glr_y@iol.it>
- Subject: (Fwd) Lettera aperta a Giulio Marcon (ICS)
- From: "Internaz. e solidarieta' - glr" <glr_y@iol.it>
- Date: Wed, 18 Oct 2000 13:31:06 +0200
- CC: GC <gio-co@ecircle.it>, Linea-Rossa@egroups.com
- Organization: Ass. "Internazionalismo e solidarieta'"
- Priority: normal
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To: <icsuffroma@tin.it>
Copies to: <redazione@ilmanifesto.it>, <posta@liberazione.it>, <jugocoord@egroups.com>
Date sent: Wed, 18 Oct 2000 01:49:36 +0200
Subject: [JUGO] Lettera aperta a Giulio Marcon
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da Coordinamento nazionale "LA JUGOSLAVIA VIRA'"
LETTERA APERTA A GIULIO MARCON
E P.C.
ALLE TESTATE "IL MANIFESTO" E "LIBERAZIONE"
Gentilissimo signor Marcon,
da quando la NATO scatenò i bombardamenti sulla Repubblica Federale di Jugoslavia lei si è sempre dichiarato contrario a tale intervento. La sua ONG, l'ICS, ha sempre rifiutato i fondi della "Missione Arcobaleno", sostenendo che operavano una selezione tra le popolazioni da soccorrere, escludendo la società civile serba, incolpevole delle malefatte di Milosevic. Che abbiate fatto bene a rifiutare quei fondi e' dimostrato anche dagli scandali subito scoppiati in merito al loro utilizzo, sui quali sorvoliamo per brevita'. Tuttavia, per vostra fortuna avete sempre trovato altri capitoli di spesa per finanziare gli interventi della organizzazione di cui lei fa parte, garantendo che si trattava di fondi puliti, benche' elargiti attraverso Enti locali ed UNOPS (filiazione dell'ONU praticamente controllata dal nostro governo) dallo stesso Stato che aveva bombardato colonne di profughi e complessi petrolchimici. Ci siamo fidati proprio in virtu' delle sue dichiarazioni contro la NATO e l'embargo ed anche perche' eravate comunque tra i pochissimi a realizzare un intervento umanitario in territorio serbo: le avevamo sempre creduto sulla parola.
Le sue dichiarazioni sul "Manifesto" del 6 ottobre suscitano però qualche perplessità di cui intendiamo farla partecipe. Ella apre un credito di fiducia nei confronti di Kostunica, ritenendolo "persona pulita e libera", con il quale la società civile serba "può sperare che si apra una nuova fase della vita democratica e civile". Questa sua ottimistica dichiarazione e' stata anche tradotta in una mobilitazione (sit-in) che avete tenuto con altri dinanzi all'Ambasciata della RFJ.
Essa si concilia perfettamente con i toni entusiastici che sono stati usati non solo da chi lo scorso anno bombardava, ma anche da chi in queste settimane ha censurato notizie, presentando l'assalto al Parlamento Federale della RFJ come una rivoluzione libertaria attraverso foto con pugni chiusi in primo piano che nascondevano una selva di "tre dita" nazionaliste serbe, bandiere nere e con le 4 "C" e barboni cetnici.
Sulla base di questa svolta cosiddetta "democratica", Ella auspica una conferenza di pace che "finalmente dia una soluzione complessiva e integrata ai problemi della regione". Se abbiamo capito bene questo significa che lei auspica piu soldi per chi come lei stesso opera da anni in tal senso; insomma una specie di "cicero pro domo sua"... Magari una caduta di stile, ma operata nella completa buona fede di chi vede finalmente premiata la propria lungimirante rettitudine. Le perplessità nascono in verità poche righe dopo, quando, al Kostunica, pulito e onesto, ella ritiene di fatto inevitabile IMPORRE (èquesto il termine da lei usato), la dura prova "della separazione della regione [Kosovo] dalla Serbia". Dunque, se le parole hanno un senso, lei ritiene che la cosiddetta Comunità Internazionale debba imporre a Kostunica l'indipendenza del Kosovo come "soluzione di una ferita ancora aperta". Ci scusi se non abbiamo capito bene, ma questa soluzione la vede al momento in compagnia non già delle Nazioni Unite e neppure, almeno formalmente, della stessa NATO, ma piuttosto dei falchi del Pentagono e dei leader nazionalisti albanesi, tra cui l'esponente dell'(ex?)UCK Krasniqi che due giorni dopo è stato uno dei pochi a fare una dichiarazione altrettanto esplicita.
Gentilissimo signor Marcon, ci dica che si tratta solo di un incubo, che la tipografia del "Manifesto" era piena di soggetti allucinati e deliranti che hanno frainteso le sue dichiarazioni di galantuomo probo e disinteressato: come Ella forse saprà - visto che sta intervenendo in Kosovo anche coi soldi dei cittadini italiani - il Kosovo ha visto, nel corso dell'ultimo anno, l'attuarsi di una pulizia etnica che ha portato alla quasi cancellazione della presenza della popolazione di origine non-albanese dalla regione, un'operazione gestita dalla stessa UCK, di fronte alla presenza imbelle di truppe internazionali che hanno assistito al massacro 'etnico' di centinaia di innocenti. Lei crede dunque che occorra imporre ai nuovi governanti della Serbia la 'dura prova' di assistere al perpetuarsi irreversibile di tali crimini? Che debbano assistere ai massacri e alle pulizie etniche tacendo, per acquistare una patente di totale e indiscutibile democraticità? Forse crede che la befana-Rugova, dopo le elezioni in Kosovo, porterà l'ordine nella regione e agevolerà il rientro dei quasi 200mila profughi scappati verso Belgrado? Non possiamo crederci, non ci siamo mai permessi di pensare che lei sia un cretino, né che lei ritenga tali coloro che leggono i suoi scritti.
Cordialmente
(Ordine del giorno approvato nella riunione del Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'" dell' 8/10/2000; per contatti: jugovivra@libero.it)
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Date sent: Tue, 17 Oct 2000 13:58:11 +0200
Subject: [JUGOINFO] Transizione jugoslava (6)
From: "jugocoord@libero.it"<jugocoord@libero.it>
> http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/533
Is the German-Troops-In-Yugoslavia Dispatch Real?
http://emperors-clothes.com/analysis/real.htm
Do not Weep, Yugoslavia! Rumors of Serb Refugee Camps
by Blagovesta Doncheva (9-16-2000)
http://emperors-clothes.com/articles/doncheva/rumors.htm
I Remain Optimistic Because the Only Other Option Is Suicide
M.L., Belgrade, Serbia (TiM Bulletin)
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(ANSA) - BIARRITZ, 14 OTT - Il nuovo presidente jugoslavo
Vojislav Kostunica non si opporrebbe a referendum separati sul
futuro della Jugoslavia da tenersi in Serbia e Montenegro. Lo ha
riferito lo stesso Kostunica oggi a Biarritz dove ha incontrato i
leader europei. Kostunica ha detto che il nome Jugoslavia non
rispecchia attualmente il ''Paese in cui viviamo'' e che la sua
''idea'' sarebbe quella di ''Serbia e Montenegro'', anche se
questo, al momento, non rappresenta un problema prioritario.
Kostunica ha ribadito la sua volonta' di tenera una Jugoslavia
''unita'' ed ha ribadito l' idea gia' espressa di indire un
referendum in Serbia e Montenegro. ''Eventualmente accettero'
anche un referndum separato in MOntenegro'', ha aggiunto.(ANSA)
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Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
segnalazione e commento ("for fair use only")
Per contributi e segnalazioni: jugocoord@libero.it
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