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Le miniere di Trepca, Soros, i Sindacati (Cgil...) e la Confindustria



Date sent:      	Wed, 23 Aug 2000 21:36:50 +0200
From:           	Coordinamento Romano per la Jugoslavia <crj@sigmasrl.it>
Subject:        	Trepca, Soros e... la CGIL

TREPCA E SOROS

Le puntate precedenti su:

http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/405
http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/406

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L'articolo che segue uscira' sul prossimo numero di CONTROPIANO - 
giornale per l'iniziativa politica di classe 
cpiano@tiscalinet.it

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L'emblematica e vergognosa vicenda delle miniere di Trepca

Kossovo: Soros ordina e la NATO esegue

In un clima di sistematica persecuzione ed espulsione della
minoranze serbe, rom, garani da parte delle truppe NATO e
dell'UCK,  in Kossovo si comincia a parlare di affari. E' in corso
una concorrenza spietata. Espropriate le miniere di Trepca. A
farla da padrone è Soros, diventato fiduciario
dell'amministrazione Clinton nei Balcani. 

Ma in mezzo ci sono anche degli italiani..."insospettabili".

A luglio, i quotidiani finanziari rendono nota la notizia che i
finanziamenti USA per i Balcani saranno gestiti da George Soros.
Secondo quanto riportato, l'agenzia chiamata a gestire gli aiuti -
la OPIC ovvero "Overseas Private Investment Corporation - ha
preferito Soros rispetto ad altri 16 candidati. Il noto
speculatore finanziario si troverà così a gestire 150 milioni di
dollari dei circa 600 che gli USA hanno stanziato per gli
investimenti nei Balcani. Il presidente della OPIC, affidando la
gestione del fondo a Soros, ha dichiarato che "Il governo
americano e le aziende statunitensi vogliono avere un ruolo da
protagonisti nella regione". (1) La notizia in sè non è di quelle
sorprendenti ma conferma ulteriormente quello è stato - e rimane -
il ruolo del tutto particolare svolto da Soros in tutta la vicenda
che ha portato la NATO ad occupare militarmente il Kossovo e
bombardare il resto della Jugoslavia.

L'incredibile esproprio delle miniere di Trepca

A metà agosto, le truppe della NATO hanno occupato e chiuso una
parte delle miniere di Trepca.La vicenda del complesso minerario
di Trepca, il più importante della ex Jugoslavia e ovviamente del
Kossovo, conferma il doppio filo che lega le operazioni
finanziarie e il ruolo dei soldati della NATO e dell'UCK.
Innanzitutto, occorre sottolineare come una parte degli impianti
minerari siano collocati a Kosovska Mitrovica, ovvero l'enclave in
cui la minoranza serba sta resistendo disperatamente alle
persecuzioni, agli attacchi e alle intimidazioni sistematiche e
congiunte dell'UCK e dei contingenti della NATO. Ma Trepca
rappresenta anche una delle poche vere ricchezze del Kossovo
occupato. "Essendo una delle poche imprese in Kosovo in grado di
attirare valuta estera, Trepca eserciterà un ruolo assai
significativo nel contesto dello sforzo internazionale per la
ricostruzione" segnalava un anno prima il Financial Times (2) ed
in effetti la previsione del quotidiano finanziario era destinata
ada avverarsi in poco tempo. Un rapporto dell'ICG (International
Crisis Group) nel novembre del 1999, è dedicato proprio al
complesso minerario di Trepca. Questo rapporto raccomandava alla
missione ONU in Kossovo (la Unmik) di appropriarsi nel più breve
tempo possibile delle miniere e suggeriva anche le modalità e la
tempistica con cui realizzare questo esproprio ai danni della
Repubblica Federale di Jugoslavia. Le miniere di Trepca,
nonostante varie controversie di cui parleremo, risultano ancora
essere di proprietà statale della Repubblica Jugoslava. Secondo il
rapporto, una volta espropriate le miniere "la forza e il
management vanno selezionati in base al merito ...ma non va presa
in considerazione nessuno che abbia legami con il regime di
Belgrado". Ma anche sui tempi dell'esproprio è interessante quanto
dice il rapporto dell'ICG: "Se l'iniziativa venisse presa prima di
qualunque consultazione elettorale in Serbia, questa non
sconvolgerebbe necessariamente una eventuale strategia per deporre
Milosevic, e potrebbe anzi contribuire anche a questa impresa"
(3). E' importante, a questo punto, sapere che l'ICG è un centro
di ricerca sui Balcani finanziato da Soros e gestito dal suo
braccio destro nel Kossovo, l'ex ambasciatore USA in Turchia
Morton Abramowitz. A marzo, la KFOR già aveva provveduto a far
ripartire una parte del complesso minerario, quello in cui
lavoravano operai albanesi alle dipendenze dell'ing.Burhan Kavaja
a cui il viceré dell'Unmik, l'esaltato Bernard Kouchner, ha
affidato la direzione dell'impianto. Nella Repubblica Federale di
Jugoslavia, il 24 settembre si terranno le elezioni politiche
generali. Ad agosto, conformemente a quanto sostenuto dall'ICG, le
truppe NATO occupano militarmente le altre miniere di Trepca,
cacciano via gli ultimi operai serbi che vi lavoravano (circa 600)
e le chiudono perché "sarebbero inquinanti". Se non fosse
vergognoso ci sarebbe da ridere: la NATO che con le sue bombe
all'uranio ed i bombardamenti sistematici sulle raffinerie di
Pancevo ha inquinato tutta l'area danubiana, si preoccupa
dell'inquinamento delle miniere di Trepca!!!

Una concorrenza spietata sulle ricchezze del Kossovo

Una volta cacciati via i lavoratori serbi, le miniere saranno
affidate ad investitori esteri disposti a rilevarle. Sulle
miniere, tra l'altro, esisteva già un pretendente/concorrente di
Soros. Si tratta di un  finanziere greco, Evangelos Mytilineos, il
quale reclama le miniere come risarcimento di un credito ormai
inesigibile a causa della guerra, verso il governo jugoslavo. Ma
se le miniere vengono espropriate dall'Unmik, per il finanziere
greco non ci sarà nulla da fare. Per lui, come per altri
imprenditori, pesa l'accusa di "aver fatto affari con Milosevic",
per cui anche se il Kossovo non è formalmente indipendente ma
amministrato dall'ONU, non può più accampare diritti. Il
finanziere greco ha chiesto un arbitrato internazionale a Vienna
ma in Kossovo decidono le armi, quelle della NATO ma anche quelle
dell'UCK. Lo conferma quanto avvenuto ad un altro
imprenditore-avvoltoio, un questo caso italiano. "E' il caso della
società siderurgica Duferco di Brescia che non riesce a rientrare
in possesso di due laminatoi a Urosevac e Vucitrin" scrive il Sole
24 Ore." Nel primo sono alloggiate le truppe greche, nel secondo i
kossovari vogliono una partecipazione...Gli impianti erano stati
ceduti dalla Siderurgica statale di Belgrado in cambio di debiti
accumulati verso la società italiana a metà degli anni '90. Adesso
un certo Ramadani, kosovaro di Slovenia, dichiara ai giornali di
volere un partner per la "sua" fabbrica" di Vucinar"(4). Seguendo
la stessa logica, la francese Alcatel, utilizzando una sua società
basata a Montecarlo, ha "soffiato" alla Telecom italiana la rete
di telefonia cellulare nel Kossovo. La Telecom era "rea" di aver
fatto affari con Belgrado partecipando insieme alla greca Ote alla
privatizzazione della società telefonica jugoslava. Il 19 giugno è
scaduto il termine stabilito dalla "Agenzia Europea per la
Ricostruzione del Kossovo" per gli appalti delle gare per la
ricostruzione dei ponti di Zaimovo e Luzane e la riparazione dei
convogliatori di carbone delle miniere di Bardh e Mirash. Sembra
che ci siano stati "colpi bassi" di ogni tipo, incluso qualche
morto ammazzato. Si potrebbe dire che "è la concorrenza,
bellezza"!!

Tra gli espropriatori anche degli "insospettabili italiani"

Ma le pagine vergognose sulla ricostruzione del Kossovo "gestita"
dall'ONU-NATO (ovvero Unmik-KFOR) non sono finite. Un'altra pagina
vergognosa è quella scitta da CGIL CISL UIL. Con alcuni articoli
di insolito"coraggio", il Manifesto, ha reso noto che agli
investimenti sulle miniere di Trepca, partecipa anche un fondo
comune di 1,5 miliardi di lire, messo su dai sindacati confederali
italiani e dalla Confindustria (altro che concertazione!!!NdR).
Non solo, ma i soldi utilizzati da CGIL CISL UIL sono quelli
raccolti nei posti di lavoro per la famigerata "Missione
Arcobaleno" (finita sotto inchiesta della magistratura) attraverso
il versamento di "un'ora di lavoro per il Kossovo". Il 10 maggio,
il commissario italiano per i fondi privati della Missione
Arcobaleno, Marco Vitale, e il viceré dell'ONU in Kossovo,
Kouchner, hanno reso noto di aver firmato l'accordo per la
donazione dei soldi e la destinazione alle miniere di Trepca,
specificamente per l'impianto di Stari Terg (5). Il Manifesto
accusa esplicitamente la "pulizia etnica sindacale". Loris
Campetti denuncia che "quelle miniere, che sono la realtà
economica più importante del Kossovo, sono state di fatto
consegnate ai vincitori, agli albanesi, che hanno proceduto ad una
"deserbificazione" forzata". Tre mesi dopo, questa
deserbificazione è stata continuata direttamente da quasi 2.000
militari della NATO. Soros ordina...e i soldati della NATO
eseguono. Una cosa è certa, alla vergogna di aver appoggiato
l'aggressione NATO un anno fa, nel Kossovo occupato si aggiungono
quotidianamente episodi e rivelazioni che dovrebbero suggerire, a
chi ha sposato la tesi della guerra umanitaria, di sopprimersi da
solo.


Note : 
(1) Sole 24 Ore del 26 luglio 2000; 
(2) Financial Times del 6 luglio 1999; 
(3) vedi l'articolo di Diana Johnstone sul Manifesto del 19 marzo 2000; 
(4) Sole 24 Ore del 23 marzo 2000; 
(5) Manifesto dell'11 e del 12 maggio 2000.


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U.N.STORMED TREPCA'S WORKERS CONTINUE PROTESTS
         ZVECAN, Aug 22 (Tanjug)  Trepca lead smelter employees 
and people in divided Kosovska Mitrovica held a peaceful rally early on
Tuesday in protest against the KosovoMetohija plant's violent
takeover by the international force KFor on Aug. 14.
         The assembled protesters, who have been rallying outside
factory gates since the day of the takeover, were addressed by
Trepca Assistant General Manager Vojislav Radulovic.
         "We are gathering here daily because we are not allowed 
to work. 
We ask that we be returned to our jobs, to go back to doing what
we have been doing", Radulovic said.
         According to Radulovic, environmental concerns pleaded as 
the reason for KFor's occupation of Trepca (in the north of the
Yugoslav republic of Serbia's U.N.administered KosovoMetohija
province) are a pretext to justify the outrage in the eyes of the
world.
         "But Trepca was not built yesterday, and all of us who 
have worked here are alive and our health is unimpaired," he 
stressed, urging the people to keep up the peaceful protests. 


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                 RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU 
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