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Chiuso il Vulpitta, incriminato il Prefetto di Trapani peromicidio colposo





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fonte:
Fulvio Vassallo Paleologo
ASGI (Ass. studi giuridici sull'immigrazione)
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Chiuso il Vulpitta, incriminato il Prefetto di Trapani per omicidio colposo

Con la chiusura del centro di permanenza temporanea Vulpitta di Trapani,
sequestrato dalla magistratura dopo gli esposti delle associazioni
antirazziste, sono stati chiusi tutti gli otto centri che erano stati
aperti in Sicilia a partire dall'estate del 1998 (Agrigento, Messina,
Caltanissetta, Catania, Ragusa, Termini Imerese, Pozzallo, Trapani).

Il Prefetto di Trapani, a seguito della strage dello scorso dicembre, che
costo' la vita a sei immigrati trattenuti al Vulpitta, e' stato incriminato
per omicidio colposo, per le carenze strutturali ed organizzative del
centro, emerse documentalmente durante l'inchiesta condotta dalla
magistratura.

Le associazioni ed i centri sociali che giovedi' scorso hanno sfilato per
le vie di Trapani fino al Vulpitta ormai vuoto, hanno ribadito il loro
impegno per la chiusura di tutti i lager ancora aperti in Italia (a partire
dal famigerato centro di Ponte Galeria a Roma), per la legalizzazione di
tutti gli immigrati presenti in Italia, per canali certi di ingresso
legale, per i diritti sociali e di cittadinanza ancora negati.

Sollecitiamo in particolare un impegno forte delle associazioni per
impedire l'apertura di nuovi CPT e per controllare le condizioni dei centri
di Lamezia in Calabria e di Restinco in Puglia, dove verranno avviati gli
immigrati che questa estate sbarcheranno in Sicilia.

Sappiamo che sara' una battaglia difficile e che il governo, dopo avere
constatato il fallimento del controllo dei flussi e della politica
espulsiva basata sui centri di permanenza, sta escogitando nuovi strumenti
di esclusione e di repressione nei confronti di chi ha la sola colpa di
giungere nel nostro paese senza un visto d'ingresso, spesso da zone in
guerra o devastate dalle epidemie.

Avvertiamo la nuova centralita' della questione carceraria e lotteremo con
tutte le nostre forze per impedire che gli immigrati detenuti vengano
discriminati al momento della scarcerazione con provvedimenti espulsivi
automatici che colpirebbero anche moltissimi innocenti rimessi in liberta'
per ingiusta carcerazione o per scadenza dei termini.
L'ordine e la legalita' si ripristinano rendendo effettive le pene per
tutti, italiani e stranieri, e non colpendo le fasce piu' deboli e meno
difese della popolazione carceraria con l'abolizione ( solo per gli
immigrati) della presunzione di innocenza e dei diritti di difesa.

Ci batteremo contro gli accordi di riammissione e contro nuovi strumenti
repressivi che inaspriscano il regime delle espulsioni che gia' adesso
appare in contrasto in modo sempre piu' evidente con il diritto
internazionale; denunceremo alla Corte Costituzionale ed alla Corte Europea
dei diritti dell'uomo tutte le violazioni dei diritti umani perpetrate in
Italia a danno degli immigrati da agenti istituzionali.

Per tutto questo, oltre all'impegno dei giuristi occorre una forte
mobilitazione dei soggetti antirazzisti e degli stessi immigrati.

Di fronte alle inadempienze del governo saremo a Roma il 2 agosto davanti a
Palazzo Chigi per rivendicare il rispetto degli impegni assunti sul rinnovo
dei permessi per motivi umanitari ai profughi dell'area balcanica.

Chiediamo anche la rapida approvazione di una legge sul diritto di asilo
che sia conforme al dettato costituzionale.

Per il rilancio di una forte mobilitazione nazionale aderiamo subito
all'invito di incontrarci tutti a Brescia il 2 settembre in quella citta'
che e' diventata il simbolo della lotta degli immigrati per la
legalizzazione e per i diritti di cittadinanza.

Palermo, 28 luglio 2000

Fulvio Vassallo Paleologo




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Mi scuso con tutti coloro che hanno gia' ricevuto questo testo,
e con tutti per l'arbitrio che mi prendo nel mandarvi questo tipo di documenti.
Chiedo a chi non vuole riceverli di mandarmi un cenno.
I contenuti qui espressi non corrispondono necessariamente col mio punto di
vista.

sdv
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