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Notizie Est #297 - Romania
- To: "Notizie Est" <est@ecn.org>
- Subject: Notizie Est #297 - Romania
- From: "Est" <est@ecn.org>
- Date: Sun, 9 Jan 2000 17:32:59 +0100
- Posted-Date: Sun, 9 Jan 2000 17:43:24 +0100
- Priority: normal
"I Balcani" - http://www.ecn.org/est/balcani
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NOTIZIE EST #297 - ROMANIA
9 gennaio 2000
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LA ROMANIA ENTRA NEL 2000 IN UNA SITUAZIONE DI
CAOS
[La Romania e' oggi indubbiamente uno dei punti
piu' caldi dei Balcani - rimediamo in parte
all'attenzione limitata che "Notizie Est" ha
potuto dedicare l'anno scorso a tale paese, con
un'utile ampia rassegna dei maggiori eventi
della vita politica e sociale romena nel corso
del 1999, pubblicata dal quotidiano romeno in
lingua inglese "Nine O'Clock", disponibile in
edizione integrale in linea
(http://www.nineoclock.ro). Per rendere piu'
facile la lettura delle varie sigle, precediamo
l'articolo con un breve elenco illustrativo
delle maggiori forze politiche romene, tratto
dalla medesima fonte - a.f.]
LE MAGGIORI FORZE POLITICHE ROMENE
CDR (Convenzione Democratica Romena) -
Coalizione formata nel 1992 da PNTCD, PNL e
UDMR, allora all'opposizione e oggi al governo
dopo avere vinto le elezioni nel 1996. E' la
forza politica che ha portato Constantinescu a
essere eletto presidente.
PNTCD (Partito Nazionale Cristiano-Democratico
Contadino) - Partito d'anteguerra, ricostituito
dopo la caduta del regime comunista da svariati
ex prigionieri politici e guidato in principio
da Corneliu Corposu. E' il partito dell'ultimo
premier Vasile, dimessosi alcune settimane fa.
Si ispira ai democristiani tedeschi e italiani.
PNL (Partito Nazional-Liberale) - Altro partito
d'anteguerra, di tendenze liberiste, guidato in
principio dall'emigrato politico Radu Campeanu e
attualmente da Mircea Ionescu Quintus.
PD (Partito Democratico) - Fondato nel 1991 da
Petre Roman, uno dei leader del FSN (Fronte di
Salvezza Nazionale) creato nei giorni della
rivolta contro Ceausescu. E' un partito
tecnocratico, che fa parte dell'attuale
coalizione di governo, anche se con frequenti
tensioni.
PDSR (Partito Social-Democratico Romeno) - E' il
partito di Ion Iliescu, ex presidente della
repubblica ed ex leader del FSN, dalla cui
scissione il PDSR e' nato nel 1991. E' un
partito populista e nazionalista, tuttavia
favorevole all'integrazione del paese nella NATO
e nell'UE.
PUNR (Partito dell'Unita' Nazionale Romena) -
Partito ultranazionalista forte soprattutto tra
i romeni della Transilvania, e' stato coinvolto
nei pogrom antiungheresi del 1990. Ha buoni
rapporti con il PDSR.
PRM (Partito della Grande Romania) - Guidato da
Corneliu Vadim Tudor, scrittore
ultranazionalista e di orientamento fascista,
che prima del 1989 era uno dei maggiori
esponenti del regime di Ceausescu. Fondato nel
1991, ne fanno parte numerosi ex ufficiali
dell'esercito e dei servizi segreti. Collabora
frequentemente con il PDSR.
PSM (Partito Socialista del Lavoro) - E' l'unico
partito che ha cercato di rivendicare
apertamente l'eredita' di Ceausescu e alla cui
guida si trovano due suoi ex collaboratori, Ilie
Verdet e Adrian Paunescu. Di modesta influenza.
ApR (Alleanza per la Romania) - Partito fondato
nel 1997 da fuoriusciti del PDSR, guidato da
Teodor Melescanu. Cerca di presentarsi con un
partito tecnocratico, ispirato al
professionalismo.
UFD (Unione delle Forze di Destra) - Formato
soprattutto da intellettuali, cerca di
rivolgersi soprattutto ai giovani, con
un'immagine professionale e moderna. Di tendenze
liberiste, il suo leader e' Varujan Vosganian.
(sulla base dell'articolo "Romania 1989-1999:
Ten years of difficult transition", di Catalin
Bogdan, pubblicato da "Nine O'Clock" il 29 e 30
dicembre 1999)
365 GIORNI DI DISORDINE POLITICO E SOCIALE
di Carmiola Ionescu e Bianca Guruita - ("Nine
O'Clock", 29 e 30 dicembre 1999)
Il 1999 e' stato probabilmente fino a oggi
l'anno piu' difficile della transizione romena.
E' stato un anno che e' cominciato sotto il
segno di ampi movimento sociali dei minatori e
si e' chiuso con dimostrazioni delle
confederazioni dei sindacati a livello
nazionale. Il 1999 ha portato inoltre alla
Romania un nuovo governo, nonche' la notizia
dell'avvio delle trattative per l'ammissione
all'Unione Europea. E' stato un anno
contrassegnato da un drastico calo del livello
di vita dei romeni e dalla promessa del nuovo
governo che il 2000 potrebbe essere un anno
migliore. L'anno che si sta chiudendo ha inoltre
portato ai romeni un conflitto vicino al loro
confine occidentale e un drastico calo della
popolarita' del governo, a vantaggio dei partiti
dell'opposizione. Quelli che seguono sono i
momenti chiave di quanto avvenuto in Romania nel
1999:
GENNAIO
3 - I minatori della Valle dello Jiu entrano in
sciopero. Chiedono che il premier Radu Vasile e
il ministro dell'industria Radu Berceanu si
rechino immediatamente sul posto per negoziare
le loro richieste.
4 - I minatori della Valle dello Jiu, guidati da
Miron Cozma, minacciano di recarsi a Bucarest se
l'amministrazione non accettera' le loro
richieste. Radu Vasile rifiuta ogni dialogo con
i minatori.
5 - Le minacce dei minatori si fanno piu'
energiche. Il terzo giorno dello sciopero, la
citta' di Petrosani diventa teatro di vaste
proteste sociali. Radu Vasile rimane determinato
a non recarsi a Petrosani, sebbene i minatori
abbiano richiesto un incontro trilaterale tra
Cozma - Vadim Tudor (presidente del PRM, il
Partito della Grande Romania, di cui Cozma e'
membro) - Radu Vasile.
7 - Il governo non sembra essere intimorito dai
minatori della Valle dello Jiu e decide di
chiudere altre 37 miniere. Contemporaneamente,
il governo avvia un processo di
demilitarizzazione della polizia, dando a
quest'ultima lo status di soggetto civile.
10 - Il Ministero dell'industria avvia negoziati
con i minatori, attraverso il segretario di
stato Nicolae Staiculescu. Ai minatori viene
raccomandato di redigere un loro programma per
la riduzione dei debiti verso lo stato.
All'interno del Ministero della sanita' scoppia
una guerra tra fazioni diverse, che vede il
segretario Alexandru Ciocalteu accusare il
ministro Hajdu Gabor di essere incompetente.
11 - E' il giorno in cui inizia lo "spettacolo
da circo" dello scandalo "Rona Hartner -
Presidente Constantinescu". Un artista di circo
entra nelle grazie del presidente del PRM,
Corneliu Vadim Tudor. Egli accusa Constantinescu
di avere avuto una relazione extraconiugale con
l'attrice Rona Hartner, ma non e' in grado di
provarlo. Nello stesso giorno, Miron Cozma
dichiara ai minatori di Petrosani che marceranno
su Bucarest se l'amministrazione non si mettera'
alla ricerca di soluzioni per le loro richieste.
12 - I minatori fanno il primo tentativo di
avanzare in direzione di Bucarest, ma vengono
fermati dai gendarmi nella Gola dello Jiu, a
soli pochi chilometri da Petrosani. Il
presidente Constantinescu annuncia che non
interverra' nel conflitto.
14 - Lo sciopero dei minatori viene dichiarato
illegale con una sentenza di tribunale. I loro
negoziati con il Ministero dell'industria
falliscono. Miron Cozma reitera la minaccia di
effettuare una marcia su Bucarest simile a
quelle del 1990 e del 1991.
17 - Per la prima volta dopo lo scoppio dello
scandalo Rona Hartner, il presidente
Constantinescu annuncia di essere innocente.
18 - I minatori cominciano a marciare verso
Bucarest.
19 - Minatori e forze dell'ordine si scontrano
nella Gola dello Jiu. La polizia subisce un
umiliante picchiaggio. I minatori guidati da
Cozma raggiungono Targu Jiu. L'opposizione
parlamentare annuncia il proprio sostegno alla
protesta dei minatori, mentre il governo
sostiene che la protesta e' un movimento dai
fini politici.
20 - Radu Vasile annuncia che il governo e'
disposto a riprendere i negoziati con i
minatori, con la condizione che questi ultimi
ritornino immediatamente al lavoro. I minatori
rifiutano di tornare a Petrosani e si recano
invece fino a Horezu.
21 - Nuovi scontri tra minatori e forze
dell'ordine, questa volta a Costesti. I
gendarmi, scarsamente coordinati, subiscono
un'altra sconfitta e di conseguenza il Ministro
degli interni Gavrile Dejeu viene dimesso e
sostituito con Constantin Dudu Ionescu. Il
Parlamento viene convocato per una seduta
straordinaria, al fine di prendere posizione
sugli ultimi eventi.
24 - Il conflitto viene evitato quando Radu
Vasile decide di recarsi al Monastero di Cozia
per negoziare con Miron Cozma. Appena vengono a
sapere dei risultati dei negoziati, i minatori
salgono sugli autobus e tornano a Petrosani.
Prima dei negoziati, il presidente stava per
dichiarare lo stato di emergenza.
25 - Il governo assegna fondi per programmi
sociali nella Valle dello Jiu. I minatori
tornano al lavoro.
28 - La coalizione di governo annuncia il
proprio sostegno alla bozza di bilancio del
Governo, mentre i dibattiti parlamentari
sull'argomento si surriscaldano a causa della
cancellazione delle agevolazioni per gli
investitori.
FEBBRAIO
7 - La riunione dell'Internazionale socialista
tenutasi a Bucarest annuncia il proprio appoggio
all'ammissione dei paesi dell'Europa centrale e
orientale all'UE. Il Parlamento comincia a
dibattere la bozza di bilancio.
10 - Il ministro degli interni afferma di volere
proporre una bozza di legge per amnistiare gli
ufficiali dell'esercito accusati di avere fatto
sparare sui civili che protestavano contro il
regime comunista nel dicembre 1989. L'iniziativa
da' il via ad accese controversie e alla fine il
ministro Dudu Ionescu rinuncia.
15 - La Corte suprema di Giustizia condanna il
leader dei minatori Miron Cozma a 18 anni di
prigione per avere rovesciato il governo romeno
nel settembre 1991. I politici cominciano a
discutere immediatamente della sentenza. Tra le
polemiche, trovano il tempo di salutare la
decisione del Papa di recarsi in Romania a
maggio.
16 - Il premier Radu Vasile afferma che le
autorita' non cercano di vendicarsi contro i
minatori per gli atti del loro leader Cozma. Il
Parlamento approva la legge sul bilancio per il
1999.
17 - Miron Cozma viene arrestato dopo avere
affermato di non accettare la sentenza. Cozma
riunisce ancora alcune centinaia di minatori e
si dirige verso Bucarest. Si scontra con le
forze dell'ordine a Stoenesti. Dopo una
battaglia di tre ore, Cozma viene arrestato e
incarcerato. Vengono arrestati anche 534
minatori.
18 - I funzionari e gli altri soggetti coinvolti
nello scandalo "Sigarette II" per attivita' di
contrabbando, scoppiato nell'aprile 1998,
vengono condannati alla prigione. Il senatore
Viorelt Catarama da' le dimissioni dal PNL in
segno di protesta per il fatto che il partito ha
votato il bilancio per il 1999, sospendendo le
agevolazioni per gli investitori.
22 - Il giorno prima della scadenza imposta per
i negoziati di Rambouillet, i presidenti di
Bulgaria e Romania fanno appello a Milosevic
affinche' non rifiuti la soluzione politica
richiesta dalla comunita' internazionale e
perche' cessino i massacri contro gli albanesi
del Kosovo. La gestione della Bancorex si
dimette e la banca entra in fallimento. Durante
i negoziati per un nuovo accordo stand-by, il
FMI insiste perche' la banca venga completamente
ristrutturata.
24 - Mentre il leader del PSDR si trova negli
USA per cercare di migliorare la propria
immagine all'estero, il partito radicale PRM
annuncia fieramente che "il PRM e' l'alleato
naturale del PDSR".
28 - Dopo avere minacciato i propri opponenti
nel PNTCD di abbandonare il partito se le
contestazioni nei suoi confronti avessero dovuto
proseguire, Radu Vasile riceve il voto di
fiducia della direzione del PNTCD. Viorel
Catarama si unisce al partito diretto da Virgil
Magureanu, ex direttore dei servizi segreti
romeni.
MARZO
1 - La Camera dei deputati toglie l'immunita' al
vice del PDSR Garbiel Bivolaru, in modo tale che
quest'ultimo possa essere indagato per svariati
casi di corruzione e frode.
7 - Il presidente Constantinescu irrita
nuovamente i politici romeni affermando che la
loro politica e' "sporca e patetica".
9 - Piu' dell'80% dei romeni sono scontenti del
governo Vasile, secondo un'indagine della
INSOMAR.
10 - Il premier Vasile non riesce a convincere i
leader della coalizione ad appoggiarlo
nell'assumersi la responsabilita' per una serie
di leggi economiche di fronte al Parlamento.
12 - La Romania diventa uno stato ai confini
della NATO dopo che l'Ungheria (insieme a alla
Polonia e alla Repubblica Ceca) diventa membro
dell'alleanza.
16 - Il PDSR e il PRM si ritirano dalle sedute
del Senato con le quali viene tolta l'immunita'
parlamentare al senatore del PRM Corneliu Vadim
Tudor, che deve rispondere come accusato in 11
casi penali di calunnia e diffamazione contro
svariate personalita'.
17 - La valuta nazionale, il leu, subisce un
netto calo rispetto al dollaro USA. Il leu si
svaluta di 860 unita' nei confronti del dollaro
e il tasso di cambio arriva fino a 15.500 leu
per 1 dollaro.
21 - Constantinescu si rivolge con un discorso
alla nazione, affermando che l'intervento della
NATO contro la Jugoslavia e' "legittimo e
necessario". Questa affermazione viene
considerata come un grosso errore politico che
danneggera' seriamente l'immagine del presidente.
22 - Mentre il governo avvia negoziati con le
maggiori confederazioni sindacali, il presidente
Constantinescu si consulta con i partiti
politici al fine di ottenere consensi su un
programma anticrisi.
24 - I politici si trovano ad affrontare la
decisione della NATO di dare il via a una
campagna aerea contro la Jugoslavia. Rimarranno
sempre divisi riguardo al tema del Kosovo: anti-
Milosevic (la coalizione di governo) e anti-NATO
(l'opposizione di sinistra). I sindacati avviano
proteste in tutto il paese contro il calo del
livello di vita, ma nulla accade.
28 - Il premier Vasile viene colpito da un
infarto.
30 - Il Parlamento chiede l'interruzione della
campagna militare della NATO e nuovi negoziati
per una soluzione politica in Kosovo.
APRILE
1 - La Romania viene visitata dal Vicecomandante
supremo delle Forze alleate in Europa, generale
Rupert Smith, che esprime apprezzamento per la
posizione della Romania durante la crisi del
Kosovo.
6 - Cotroceni Palace ospita un convengo
nazionale per un programma anticrisi. Il premier
Vasile si rifiuta di farne suo il programma.
18 - Il presidente Constantinescu assicura la
nazione che la sovranita' e l'indipendenza della
Romania non verranno mai messe in questione. Da
quando e' cominciato il conflitto in Kosovo,
l'opposizione suggerisce all'opinione pubblica
uno scenario secondo il quale la Transilvania
potrebbe avere lo stesso destino del Kosovo.
L'ex primo ministro Victor Ciorbea fonda un
proprio partito - l'Alleanza Nazionale Cristiano-
Democratica - poco dopo essere uscito con altri
dal PNTCD.
19 - Migliaia di membri dei sindacati entrano in
sciopero di avvertimento in tutto il paese. Il
governo avvia negoziati con la maggiore
confederazione sindacale.
20 - Il Consiglio supremo della difesa decide di
dare alla NATO accesso illimitato allo spazio
aereo della Romania. Radu Vasile si incontra con
i leader sindacali per prevenire uno sciopero
generale.
21 - La Romania e il FMI firmano una lettera di
intenti riguardo all'accordo stand-by.
22 - Dopo molte discussioni tra il potere e
l'opposizione, il Parlamento decide di dare alla
NATO accesso limitato allo spazio aereo della
Romania. I sindacati decidono di rimandare lo
sciopero generale.
26 - Comincia una battaglia tra il PNTCD e il
PNL riguardo alla loro partecipazione alle
elezioni locali. Il PNL annuncia di avere deciso
di partecipare al voto con liste separate da
quelle della CDR, un fatto che irrita
notevolmente i cristiano-democratici del PNTCD.
29 - Su richiesta dell'UE, il governo decide di
decretare un embargo petrolifero contro la
Jugoslavia.
MAGGIO
2 - Le statistiche ufficiali dicono che
l'economia romena sta peggiorando continuamente.
3 - Il primo ministro britannico Tony Blair
arriva a Bucarest. Rivolgendosi al Parlamento,
promette di dare il proprio sostegno alla
Romania a Helsinki, affinche' il paese possa
cominciare trattative per l'ammissione all'UE.
7-9 - Papa Giovanni Paolo II visita soprattutto
la Romania ortodossa, un momento che viene
definito storico, soprattutto dal punto di vista
della riconciliazione tra ortodossi e cattolici.
12 - Il premier Vasile si assume la
responsabilita' di fronte al Parlamento per una
serie di leggi economiche sulle privatizzazioni,
le concessioni, le societa' commerciali, i
fallimenti ecc.
16 - Marko Bela viene rieletto presidente
dell'UDMR, un fatto che costituisce un'amara
sconfitta per i radicali di questo partito.
Cominciano a evidenziarsi i primi segni del
conflitto che cova sotto la cenere tra il
presidente Constantinescu e il premier Vasile.
17 - L'ex generale della polizia segreta
comunista Mihai Pacepa viene riabilitato da un
tribunale e le accuse di tradimento mossegli dal
precedente regime vengono annullate. Pacepa, un
uomo chiave della polizia politica del dittatore
Ceausescu, era scappato negli USA nel 1978,
dando un grave colpo ai servizi segreti romeni.
Era stato condannato a morte per tradimento.
20 - Una mozione di sfiducia presentata dal PDSR
viene respinta senza problemi.
26 - Il Senato approva la legge sulle
Amministrazioni locali.
GIUGNO
2 - 15.000 lavoratori degli stabilimenti di
Brasov avviano violente proteste contro
l'intenzione del governo di ristrutturare le
loro aziende.
3 - Nella citta' di Iasi, membri del sindacato
dello stabilimento di Tepro attaccano la
Prefettura durante le proteste contro la
privatizzazione della loro azienda.
6 - Dopo 63 anni, la squadra di calcio della
Romania sconfigge l'Ungheria per 2-0 a Bucarest.
8 - Iliescu continua a ottenere sempre maggiori
favori nelle indagini d'opinione. Un'inchiesta
della Metro Media Transilvania afferma che il
leader del PDSR ha un 9% di preferenze in piu'
rispetto a Constantinescu.
20 - Una nuova crisi all'interno della
coalizione di governo blocca l'approvazione
della legge sulla proprieta' in Parlamento.
22 - Il Segretario di stato USA Madeleine
Albright si incontra a Bucarest con il
presidente Constantinescu e lo assicura
sull'integrita' territoriale della Romania.
Comincia un conflitto tra il presidente e i
senatori del FPS.
23 - Il presidente Constantinescu presenta la
strategia di sicurezza nazionale al Parlamento.
24 - Il PD viene accusato di essere coinvolto in
casi di corruzione. I democratici negano le
accuse e affermano che si tratta di una
macchinazione di Cotroceni.
27 - Piogge torrenziali inondano decine di
villaggi e causano 21 vittime.
29 - Iliescu si rifiuta di dire se ha gia'
deciso o meno di candidarsi nuovamente alla
Presidenza.
LUGLIO
4 - Il presidente Constantinescu e il premier
Vasile negano le voci di un loro reciproco
conflitto e affermano di essere in "eccellenti"
rapporti.
5 - Il PNL e il PNTCD avviano un'altra
battaglia. Il premier Vasile avverte che
un'altra crisi politica potrebbe avere
conseguenze drammatiche per la Romania.
8 - Mentre si trovano a Bucarest, Javier Solana
e Joschka Fischer ringraziano le autorita'
romene per il loro sostegno durante la crisi del
Kosovo.
13 - Emil Constantinescu critica l'Occidente
perche' non fornisce sostegno all'economia
romena. "Siamo stanchi di ringraziamenti e di
pacche sulla schiena", afferma Constantinescu.
Adrian Nastase, alto funzionario del PDSR,
infiamma i nazionalisti affermando che la
Transilvania si potrebbe trasformare in un altro
Kosovo.
15 - Mentre si trova a Bucarest, il generale
NATO Wesley Clark afferma che l'alleanza non
vuole modificare confini nei Balcani.
18 - Due generali dell'Esercito, Victor
Stanculescu e Mihai Chitac, vengono giudicati
colpevoli di avere ordinato alle truppe di
aprire il fuoco contro i dimostranti nel
dicembre 1989. Il ministro della difesa afferma
che ricorrera' in appello. Constantinescu
dichiara che i politici non dovrebbero
interferire con il sistema giudiziario.
22 - Vuk Draskovic, uno degli opponenti di
Milosevic, effettua una visita di un giorno a
Bucarest e afferma che i politici occidentali
sono degli idioti.
AGOSTO
1 - La Bancorex cessa le sue attivita' e parte
del suo patrimonio viene rilevato dalla Banca
Commerciale Romena.
1 - Il PNTCD rimanda le elezioni di una nuova
leadership all'anno 2001, dopo che Radu Vasile
ha scioccato i suoi colleghi di partito
affermando di avere l'intenzione di diventare
presidente del partito.
3 - La classe politica si scalda nuovamente per
le leggi sulla proprieta' che la coalizione di
governo cerca in ogni modo di fare approvare dal
Parlamento entro la fine della sessione
autunnale.
4 - Mircea Ionescu Quintus dichiara che non si
candidera' piu' per la presidenza del PNL e che
si ritirera' dopo il congresso del 2001.
4 - Marinai minacciano di bloccare il traffico
sul Danubio se le autorita' non si impegneranno
per la cancellazione delle limitazioni al
traffico imposte dalla guerra in Jugoslavia.
5 - Un'esplosione nello stabilimento SIDEX di
Galati uccide tre persone.
5 - Il FMI approva un prestito di $547 milioni,
concesso alla Romania dopo piu' di 7 mesi di
negoziati.
11 - A Bucarest viene registrata un'eclisse
totale di sole della durata totale di 2'2".
16 - In Romania si verificano gravi inondazioni,
che uccidono piu' di 4 persone.
19 - La guerra tra il PDSR e Cotroceni Palace
raggiunge il suo culmine. Adrian Nastase accusa
il presidente Constantinescu di dittatura
presidenziale.
25 - In assenza dell'opposizione, la Camera dei
deputati adotta la nuova legge sugli edifici
nazionalizzati.
26 - Il premier decide di interrompere la
pubblicazione sul "Monitorul Oficial" di due
decreti di emergenza nel campo dell'agricoltura,
adottati dal governo Vasile solo un giorno
prima; e' stata una delle mosse che hanno
accelerato le sue dimissioni.
SETTEMBRE
9 - Il presidente Constantinescu avvia una tornata di colloqui con i partiti
politici parlamentari sia al governo che all'opposizione, al fine di ottenere
consenso sulla legge sulle proprieta'; i leader dei partiti esprimono il loro
scetticismo fin dall'inizio sulla possibilita' di raggiungere un compromesso.
13 - Il Patriarca della Chiesa ortodossa romena, Teoctist, lancia uno sciopero
in segno di protesta contro la decisione del governo di non nominare la Chiesa
ortodossa come la chiesa "nazionale" nella legge sulle denominazioni religiose.
14 - La richiesta del Patriarca Teoctist viene accettata: la Chiesa ortodossa
diventa una chiesa "nazionale" con una correzione apportata all'ultimo minuto
dal premier Vasile al testo della legge.
15 - Il viceministro greco per gli affari esteri muore in un incidente aereo
sullo spazio aereo romeno, mentre si sta recando alla riunione SEECP che si
deve svolgere a Bucarest; altre sei persone della delegazione perdono la vita
nell'incidente.
19 - Il PNL afferma di volere diventare la forza politica principale della CDR,
una dichiarazione che irrita i cristiano-democratici.
22 - Gli studenti delle scuole superiori lanciano uno sciopero di protesta
contro il carattere obbligatorio dell'esame di matematica negli esami di
maturita'.
26 - Il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder conclude la sua visita a
Bucarest, da dove ha inviato un messaggio realistico e corretto alla Romania.
26 - A Brasov vengono registrati scontri di piazza tra bande rivali.
28 - Il PD e' scosso dalle dimissioni di due suoi importanti membri, Radu F.
Alexandru e George Serban, in segno di protesta contro i metodi dittatoriali
che Petre Roman applica per governare il partito.
OTTOBRE
1 - Comincia la "mania delle commissioni d'indagine" avviate dal PD contro
alcuni ministri cristiano-democratici; il primo ministro a essere preso di mira
e' Ion Caramitru, ministro della cultura.
3 - A Cluj viene organizzato un seminario che riunisce allo stesso tavolo i
leader di PDSR, PD e ApR. Tale seminario dara' luogo a molte polemiche
all'interno della coalizione di governo, a causa della presenza dei leader
democratici allo stesso tavolo con quelli dell'opposizione.
5 - Inizio delle dispute tra governo e opposizione sull'inaugurazione del Parco
dell'amicizia romeno-ungherese, prevista per il 6 ottobre in presenza del
premier dei due paesi; alla fine, questo evento verra' ridotto alla
partecipazione dei soli rappresentanti dell'amministrazione locale.
9 - Nella coalizione scoppia un nuovo scandalo: il PNTCD minaccia di
abbandonare il governo se il PD non rinuncera' alle indagini lanciate contro i
ministri cristiano-democratici; il PD riesce a irritare anche i liberali dopo
che il ministro Basescu revoca dal suo incarico un funzionario liberale a lui
subordinato.
20 - La Romania viene colta nuovamente di sorpresa dall'arrivo del freddo:
nelle case romene regna il gelo a causa della negligenza delle autorita';
queste ultime si accusano a vicenda delle inefficienze.
25 - Il gabinetto di Radu Vasile viene sottoposto a pressioni da tutte le
parti; i sindacati e le opposizioni chiedono le dimissioni del governo e
l'indizione di elezioni anticipate.
28 - Gunther Verheugen, della Commissione europea, che si trova in vista per
due giorni in Romania, dichiara che l'avvio dei negoziati per l'ammissione
della Romania nell'Unione Europea cominceranno in dicembre a Helsinki.
NOVEMBRE
1 - Per la prima volta dalla sua elezione, il presidente Constantinescu
riconosce il suo totale fallimento nella comunicazione con i cittadini.
3 - Il caos legislativo raggiunge il suo culmine: dopo avere bloccato, su
pressione del PD, il "decreto Muresan" per la creazione dell'ente per le
proprieta' statali, meno di due giorni dopo, costretto dal PNTCD, il primo
ministro lo sblocca. La privatizzazione delle ex aziende agricole statali
diventa motivo di una mini-crisi tra il senatore del PD, Trita Fanita, e il
resto della coalizione.
4 - Il governo Vasile entra in un periodo di continui scioperi e proteste di
piazza. Le manifestazioni degli studenti rimangono al centro dell'attenzione
del pubblico per svariate settimane; dopo che i lavoratori della Roman di
Brasov hanno bloccato una strada nazionale, Radu Vasile cede alle pressioni e
concede altri 100 miliardi di lei all'azienda in bancarotta.
7 - I lavoratori di Brasov devastano la prefettura della citta', ferendo
numerosi gendarmi e causando danni superiori a 1 miliardo di lei.
8 - I sindacati della Roman di Brasov raggiungono un accordo con il governo; la
maggiore parte delle richieste dei lavoratori viene accettata, con l'eccezione
degli aumenti di stipendio; il conflitto viene appianato momentaneamente.
9 - Il senato vota tutti gli articoli della legge Lupu riguardante la
restituzione dei terreni agricoli e forestali, dopo l'armonizzazione del testo
della legge tra le due camere legislative; la legge viene approvata qualche
settimana dopo. Il PDSR vota contro di essa.
10 - I lavoratori delle ferrovie lanciano uno sciopero generale chiedendo
aumenti di stipendio; gli studenti riprendono le proteste di piazza per
ottenere aumenti delle borse di studio.
11 - I lavoratori delle ferrovie bloccano il traffico ferroviario per alcune
ore; dato che i negoziati con il ministro Basescu stanno finendo, e' solo la
paura della polizia che riesce a disperdere i dimostranti.
19 - La Romania ottiene la presidenza OSCE a partire dal 1 gennaio 2001.
21 - Il premier Radu Vasile afferma che un rimpasto del suo governo e'
inopportuno.
22 - Remus Opris prevede un fosco futuro per Radu Vasile.
23 - 4.000 membri dei sindacati protestano a Bucarest contro il calo del
livello di vita.
24 - Il presidente Constantinescu chiede al governo Vasile di ricorrere alla
trasparenza e al dialogo, e non all'arroganza, nelle sue relazioni con i
sindacati. Il premier Vasile conferma che le sue relazioni con il presidente
Constantinescu sono normali e buone.
26 - Vasile inizia una visita a Mosca, dove, durante i colloqui con la sua
controparte russa, Vladimir Putin, cerca di creare le premesse per un rilancio
delle relazioni economiche Romania-Russia.
29 - Il governo Vasile si assume le proprie responsabilita' in Parlamento per
la legge sugli impiegati statali.
DICEMBRE
1 - La celebrazione della Festa nazionale romena ad Alba Iulia viene turbata da
fischi contro il presidente Constantinescu. Il PNTCD accusa il PDSR di avere
organizzato tali eventi. Il PDSR nega.
6 - I lavoratori delle ferrovie lanciano un altro sciopero generale. Basescu
da' nuovamente prova di intransigenza e organizza il trasporto dei clienti
delle SNFCR (Ferrovie Romene) sulle linee aeree TAROM.
8 - Un funzionario del governo perde una lettera nella quale si informano i
senatori che il governo aveva adottato il decreto Muresan e chiede al Senato di
ritiare una legge dello stesso argomento - la privatizzazione delle ex aziende
agricole statali - dai dibattiti.
10 - La Camera dei deputati e il Senato approvano definitivamente la legge Lupu.
11 - La Romania viene invitata al summit UE per avviare negoziati senza
condizioni per l'ammissione all'Unione Europea.
12 - Il presidente Constantinescu discute con i leader della coalizione di
governo la possibilita' di sostituire il premier Vasile; la stessa sera il
presidente rilascia una dichiarazione pubblica con la quale chiede un governo
piu' responsabile.
13 - Il PNTCD ritira i suoi ministri dal governo Vasile al fine di costringere
quest'ultimo a dare le dimissioni. Dopo poco, il PNL e l'UDMR fanno lo stesso.
La sera di lunedi' i leader della coalizione vengono convocati da Emil
Constantinescu per una riunione di emergenza. Sebbene convenuto anch'egli in
forma scritta, Vasile rifiuta l'invito. Dopo la riunione in cui la coalizione
ritira il proprio sostegno al premier, a mezzanotte, il presidente
Constantinescu firma due decreti, che revocano Vasile dal suo incarico e
nominano un primo ministro ad interim. I decreti
si basano su una disposizione della
Costituzione, nella quale si afferma che il
primo ministro puo' essere revocato se non e'
piu' in grado di guidare il governo.
L'opposizione accusa comunque Contantinescu di
violare la Costituzione.
14 - Constantinescu avvia le consultazioni con i
partiti parlamentari per trovare un altro primo
ministro.
16 - Constantinescu riesce a imporre il
governatore della Banca Nazionale Romena, Mugur
Isarescu, come primo ministro. Il presidente del
senato, Petre Roman, viene nominato ministro
degli esteri.
21 - Il 10° anniversario degli eventi del
dicembre 1989 trova i politici ulteriormente
divisi in merito all'interpretazione dei
movimenti che hanno portato al crollo della
dittatura comunista.
22 - Il governo Isarescu ottiene la fiducia del
Parlamento; l'opposizione si rifiuta di votare.
23 - Il presidente Constantinescu compare in
pubblico per la prima volta dopo le dimissioni
di Vasile e respinge le accuse di
incostituzionalita'.
27 - Vasile viene espulso dal PNTCD.
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