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[S24] Authority Onlus a sovranità limitata



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Lunedì 16 Ottobre 2000  italia economial
Avrà sede a Milano presso il ministero delle Finanze, sarà guidata da un
presidente e sei membri e disporrà di un organico di 30 unità Authority
Onlus a «sovranità limitata» Tra le sue funzioni il controllo tributario e
la vigilanza sulla raccolta fondi

Ormai, a meno di cambiamenti (sempre possibili) dell'ultim'ora, è
ufficiale. L'Authority del Terzo settore avrà sede a Milano presso gli
uffici del ministero delle Finanze che su di essa eserciterà la vigilanza
insieme alla presidenza del Consiglio dei ministri. Sarà guidata da un
organo collegiale composto da un presidente e dei membri nominati dal
presidente del Consiglio (su proposta dei ministri della Solidarietà
sociale, delle Finanze e del Lavoro) che rimarranno in carica per cinque
anni e non potranno essere riconfermati. Disporrà di un organico di 30
unità di cui 20 provenienti dalle Finanze e dieci da altre amministrazioni
pubbliche competenti sulla materia. E ogni anno, entro il 30 marzo,
riferirà in Parlamento sull'attività svolta.

Dopo quattro anni di lunga attesa, dunque, caratterizzati soprattutto da
un'estenuante disputa su quale città (tra Roma, Bologna, Padova e Milano)
avrebbe dovuto ospitarlo, finalmente vedrà la luce il cosiddetto organismo
di controllo delle Onlus (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale)
così come previsto dalla legge 662/96. E' apparso infatti sulla «Gazzetta
Ufficiale» del 30 settembre scorso il decreto del presidente del Consiglio
dei ministri che istituisce la struttura a Milano.

Mentre, da alcuni giorni, circola ufficiosamente la bozza di regolamento
che ne definisce poteri e competenze. Si "scopre", così, che l'Authority,
denominata dalla legge istitutiva «Commissione Onlus», svolgerà non solo
una funzione di mero controllo tributario, eventualità che il settore non
profit continua con solide argomentazioni a paventare. Ma avrà anche
compiti di promozione e di indirizzo, sebbene prevalentemente in ambito
contabile-fiscale.

A essa, inoltre, saranno tenute a rivolgersi le pubbliche amministrazioni
per richiedere pareri circa tutta una serie di questioni come
l'individuazione delle organizzazioni non lucrative cui destinare
contributi pubblici, l'organizzazione e l'attività degli stessi, la
predisposizione dell'anagrafe unica delle Onlus. Per quanto riguarda invece
l'attività di raccolta fondi degli enti, la Commissione vigilerà sulla
materia allo scopo di assicurare la tutela da abusi e le pari opportunità
di accesso ai mezzi di finanziamenti.

Insomma, dopo quasi un lustro, l'Authority per il Terzo settore è
finalmente giunta ai nastri di partenza e il mondo del non profit, seppur
con accenti differenti, valuta positivamente l'evento. «Complessivamente
ritengo buono l'impianto che emerge "dall'ultima" bozza di regolamento in
circolazione - sottolinea Salvatore Pettinato, avvocato tributarista tra i
massimi esperti di legislazione fiscale delle organizzazioni non profit -.
Condivido pienamente, per esempio, il fatto che l'organismo possa formulare
osservazioni e proposte al ministero delle Finanze per la revisione delle
norme afferenti il Terzo settore. Ma - aggiunge - solo dopo i primi atti
concreti dell'organismo sarà possibile esprimere un giudizio più completo».

Più perplesso si dichiara Edo Patriarca, portavoce nazionale del «Forum
permanente del Terzo settore»: «È certamente positivo che finalmente
l'Authority cominci a non essere più quell'entità astratta che è stata per
quattro lunghi anni. Tuttavia, ci sono molti punti della bozza di
regolamento che non ci convincono, primo fra tutti l'assenza di previsione
di poteri per la struttura di sostenere iniziative di formazione o di
esprimere pareri sugli schemi di disegno delle leggi finanziarie in merito
ai fondi da destinare alle organizzazioni non profit o ancora di promuovere
partnership e collaborazioni internazionali tra realtà del privato sociale
italiane ed estere. Mi auguro perciò - continua Patriarca - che nella
versione definitiva del regolamento vengono accolti i numerosi rilievi
critici che già da tempo abbiamo sottoposto all'attenzione del ministero
delle Finanze».

Chi invece esprime soprattutto l'invito a far presto è Riccardo Bonacina,
direttore del settimanale del non profit «Vita»: «Chiudiamo questa storia,
per favore! Per la dignità di uno Stato che da quattro anni non obbedisce a
una sua legge e per la dignità di un settore così importante nella vita di
questo Paese. Il meglio è nemico del bene - rincara la dose Bonacina -
soprattutto in questo caso. C'è una legge che ha istituito tre anni fa un
soggetto giuridico-fiscale, le Onlus, e non sappiamo ancora quante sono e
se coloro che hanno fatto richiesta di diventarlo posseggono davvero i
requisiti. Insomma, la bozza che circola a me non sembra pazzesca, speriamo
che lo Stato sia disponibile a fare qualche correzione migliorativa e che
il Terzo settore non carichi di troppe attese questo organismo che non è
davvero un'Authority».

Francesco Maggio



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