Passariano, 18 giugno - Le clausole sociali negli appalti pubblici (840)
- Subject: Passariano, 18 giugno - Le clausole sociali negli appalti pubblici (840)
- From: Fabio Della Pietra <f.dellapietra at itaca.coopsoc.it>
- Date: Tue, 15 Jun 2010 09:57:01 +0200
Obbligo
di applicazione dei Contratti e continuità occupazionale dei lavoratori Villa Manin di Passariano (Ud) Passariano Quale continuità occupazionale e quale rispetto dei Contratti di lavoro oggi, in una società dove l’occupazione – non conta se stabile o temporanea, a tempo pieno o a tempo parziale - sembra esser diventata ogni giorno che passa sempre più un miraggio. A volte fuori portata, per molti, soprattutto per le persone svantaggiate o disabili. Peraltro di uomini e donne che senza lavoro sono rimaste, all’improvviso, ce ne sono eccome. Già perché il lavoro non sempre c’è, neanche nel ricco ed un tempo opulento Nordest. Almeno non più come un tempo. E se anche si trova, segue regole che regole non sono, almeno non sempre. A volte, addirittura, sono fuori legge. Una sorta di ‘far west’. Qualche esempio? La cattiva abitudine degli appalti cosiddetti al “massimo ribasso”, che non si fondano su criteri di qualità del lavoro svolto, ma sul prezzo più conveniente dal punto di vista strettamente economico. Un vertice tra amministrazioni pubbliche del Friuli Venezia Giulia, organizzazioni sindacali e società cooperative affronterà venerdì 18 giugno a Villa Manin di Passariano (Ud) due temi particolarmente delicati: l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e “Le clausole sociali negli appalti pubblici”, che dà anche il titolo alla giornata. Sono ancora diverse
le aziende,
piccole o medie o anche grandi, in Friuli Venezia Giulia come in
Veneto, che
riducono le maestranze, licenziano, mettono in mobilità, fanno ricorso
alla
cassa integrazione a causa della imperante crisi generalizzata di
questi ultimi
tempi. Che ha coinvolto anche alcune Cooperative della nostra regione.
Lasciando
a casa uomini e donne.Va evidenziato però che qualcosa
si muove. Le “clausole sociali” sono
diventate un elemento importante di un sistema di appalti che, grazie
alla più
recente normativa comunitaria e nazionale in materia (Direttiva
2004/18/CE del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle
procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di
forniture e di
servizi, recepita ed integrata dal Decreto Legislativo 163/2006
“Codice
degli appalti”), tende a muoversi sempre più verso l’orizzonte della procedura economicamente più vantaggiosa -
basata sui criteri di qualità - abbandonando
progressivamente la modalità antiquata del “massimo ribasso”, che
tiene
conto esclusivamente del prezzo. In questo contesto,
le “clausole
sociali” diventano particolare strumento di inserimento
lavorativo delle persone svantaggiate e disabili, anche
nell’ambito delle procedure di affidamento “superiori alla soglia
comunitaria”,
con un percorso che vede le due regioni più nordorientali d’Italia
sperimentare
diverse modalità - sempre più estese - di utilizzo degli spazi concessi
dalla
normativa comunitaria e nazionale, sia in termini di affidamento di
servizi
volti all’inserimento lavorativo, sia di affidamento
di servizi socio-sanitari-educativi.
Per Legacoopservizi e
Legacoopsociali Fvg e Veneto Fabio Della Pietra |
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