"....e
così braccia e gambe sono tornite, non avvizzite e magre, il viso è
paffuto, la pelle morbida come un velluto.."
decisamente discordante dalla descrizione del il medico che l'ha
accolta a udine. Siete andati a visitarla anche voi in ospedale per
conoscerla così bene?
"..È il suo unico
ausilio, lunica richiesta: negargliela significa ucciderla"
a dire il vero lei aveva chiesto un'altra cosa, che voi le vorreste
negare. oppure anche in questo caso volete dirci voi quali sono i suo
pensieri.
Se io chiedo di non volere questo tipo di non vita, mi spiegate chi
siete voi per negarmelo?
david.gianetti at libero.it ha scritto:
Se questa è una donna che dovete continuare a torturare
----Messaggio originale----
Da: associazioneamicidilazzaro at yahoo.it
Data: 04/02/2009 19.39
A: <<Undisclosed-Recipient:>, <>>
Ogg: Se questa è una donna che va portata a morire
Se
questa è una donna che va portata a morire
Al
mattino, come tutti noi, apre gli occhi. Più tardi, come capita a tanti
disabili, viene sottoposta a fisioterapia. Nel pomeriggio, quando il
tempo lo permette, è accompagnata in giardino per la passeggiata. Ecco
la quotidianità di Eluana. Fino a ieri.
IL RISVEGLIO
Risveglio: per tutti noi un gesto quotidiano, lalzarci
dal letto e affrontare una nuova giornata. Per le persone in stato
vegetativo invece una parola che assume tutto un altro significato: se
avvenisse, vorrebbe dire il ritorno a una vita piena e consapevole...
Risveglio: la meta agognata da parenti che attendono anni, a volte
decenni. Il 'miracolo' che una volta ogni tanto avviene. Di recente è
successo alle porte di Milano: Massimiliano, rimasto nel suo limbo
lontano per oltre un decennio, ha improvvisamente alzato un braccio e
ha ripreso la trama della vita dal punto in cui laveva lasciata, da
un gesto antico quanto la sua esistenza, quellabbraccio con cui prima
dellincidente cingeva il collo di sua madre per baciarla. Per Eluana
'questo' risveglio non cè stato, forse non ci sarà mai, forse invece è
dietro langolo. Chissà. Ma anche lei, come tutti, saluta il mattino
con la prima azione di ogni uomo vivo: apre gli occhi. Chi si immagina
Eluana come un essere inanimato, un corpo sempre dormiente, è lontano
da una realtà molto più semplice e in fondo commovente: i grandi occhi
neri di Eluana ad ogni sorgere del sole si aprono al mondo. Si
richiuderanno solo allarrivo della sera...
LA FISIOTERAPIA
Non ci sono macchinari intorno al letto di Eluana, non
monitor, non grovigli di fili, né spettrali bip bip, freddi e disumani
come echi di un altro mondo. Il suo letto ha solo lenzuola candide e
biancheria profumata: nulla più. E intorno al suo corpo si danno da
fare a turno quattro fisioterapisti: non sta mai 'ferma', Eluana,
grazie a loro, e così braccia e gambe sono tornite, non avvizzite e
magre, il viso è paffuto, la pelle morbida come un velluto. Ogni giorno
le suore la spalmano di creme e pettinano i suoi capelli ancora
nerissimi... «Staccare la spina», si dice, ma si fa presto: non cè
niente che si possa staccare, perché Eluana a niente è 'attaccata' se
non, tenacemente, alla vita. Non le hanno nemmeno ferito la gola con la
tracheotomia perché respira come tutti noi, autonomamente, non cè
traccia di cannule o tubi, niente che la possa infettare con tremori di
febbre... È una disabile grave ma non ha malattie - ammette anche il
neurologo Defanti, amico di suo padre - «è una donna molto sana».
Troppo. Perché muoia non resta che negarle cibo e acqua, renderla
'terminale' per fame e per sete: un sistema infallibile, alla lunga
chiunque soccombe.
LA PASSEGGIATA
Se a Eluana sarà concessa unaltra primavera, fra
tre mesi al primo tepore del sole potrà scendere di nuovo in giardino.
Aria buona e pulita dopo un inverno trascorso in camera. Da anni e anni
ci pensano le suore, a volte qualche amica, spesso suo padre, a
portarla nel verde che circonda la clinica, sulle sponde del lago di
Lecco, seduta sulla sedia a rotelle. È la stessa casa di cura in cui
ormai tanti anni fa sua madre lha partorita, il primo ambiente che i
suoi occhi hanno visto... da quindici anni è anche la sua casa. Eluana,
con quella sua vita ai minimi termini, ha bisogno di poco, quasi di
niente, un niente cui le suore aggiungono un surplus di amore: parole,
silenzi, carezze, piccole e continue attenzioni. Le sente Eluana?
Dietro il suo muro di incomunicabilità forse il fruscio di quelle
vesti, le voci ormai note, il contatto di quelle mani familiari le
danno sensazioni e sicurezza: là ' fuori' qualcuno la veglia. Nessun
neurologo, nessuno scienziato ha mai saputo varcare la soglia
misteriosa e valutare quanta coscienza resti a questi pazienti. Loro,
quando ne escono, raccontano: « Sentivamo tutto, non sapevamo dirvelo».
IL RIPOSO
Sogna Eluana la notte? Se lo sono chiesto medici e
neurologi, ma risposta non cè. Forse notte e giorno nel suo limbo sono
indistintamente un lungo strano sogno mai interrotto, chissà. Quel che
è certo è che anche Eluana come tutti noi quando è sera chiude i grandi
occhi neri e si addormenta. Notte e giorno, veglia e sonno, senza
confondersi mai, e al calare del buio anche il suo corpo chiede riposo
alla fine di una giornata come tante. Un sonno tranquillo, senza
incubi, ed è proprio mentre dorme che un sottile sondino le instilla
lentamente quella linfa vitale che chiamano 'alimentazione e
idratazione', ma che sono solo cibo e acqua. Goccia a goccia ogni sera
per ore entrano in lei e il suo corpo le assimila, si nutre, cresce,
vive. È il suo unico ausilio, lunica richiesta: negargliela significa
ucciderla. E infatti è questo il metodo previsto dai 'protocolli'
giudiziari per condurla alla morte... Nel silenzio della sera il
mistero si infittisce, i dubbi crescono. Sulla parete della stanza sono
incorniciate tante Eluane, belle, sorridenti, giovani, piene di vita,
maliziose, allegre, spensierate: crudele guardare quelle foto e
chiedersi in che piega è nascosto oggi il sorriso di diciassette anni
fa. Eluana - la sua anima - gioca a nascondino ma da qualche parte cè.
Che cosa ha vissuto in sé Eluana di questa ennesima giornata? Che cosa
ha avvertito? A volte ha sussultato, altre ha sospirato, talvolta ha
persino teso la bocca in un sorriso, ma era poi un sorriso? Inutile
farsi domande, impossibile darsi risposte, Eluana è viva e questo basta.
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Luca Bigolin
luca.bigolin at 99studio.it
www.baccobar.wordpress.com
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