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Daniela Fagni in risposta
- Subject: Daniela Fagni in risposta
- From: "danifa62 at virgilio.it" <danifa62 at virgilio.it>
- Date: Fri, 19 Jan 2007 22:00:08 +0100 (GMT+01:00)
- Disposition-notification-to: danifa62 at virgilio.it
Sono Daniela Fagni e soffro da più di 10 anni di un grave disturbo mentale. Dalla fine del 2005, data della mia ultima crisi acuta ho iniziato, grazie ai servizi offerti e rinnovati sul mio territorio, a pensare con più attenzione sulla questione malattia mentale cronica con poche possibilità di guarigione. Cari Signori della Rai o chiunque voi siate sappiate che dopo un percorso di riabilitazione psico/bio/sociale sono riuscita a riprendere il controllo della mia malattia che ora non chiamo più malattia, ma semplice disturbo da tenere sotto controllo. La malattia mentale per me non esiste, ma esiste un disagio sociale in seguito alla perdita di valori importanti come il possedere una casa o un lavoro, che sono anch'essi valori. I valori importanti sono anche quelli etici e morali, ma se la società del consumismo, del non rispetto delle differenze, del pensare solo a noi stessi ecc. prendono il sopravvento, grazie anche a una televisione insensibile ai disagi interiori di persone ormai imbottite da neurolettici, sfiduciate e senza speranza, allora è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche ! La mia sofferenza mi ha resa aggressiva rispetto a quello che si potrebbe fare e invece nessuno fa. La malattia mentale prima che diventi il male del secolo, come già è stata chiamata, va debellata sostituendo la sfiducia nella politica e in una vita dignitosa con la fiducia invece di riuscire a vivere in un mondo "umano" e di riuscire a divulgare un messaggio alternativo, diverso e finalmente costruttivo. La TV può tutto quindi suggerisco programmi più sensibili alla cultura che potrebbe essere acqua per chi non beve da troppo tempo e programmi che spieghino non il nuovo psicofarmaco che salva da chissà quale depressione, ma programmi che spieghino che grazie ad un Ascolto attento da parte di psicologhi e psichiatri la malattia mentale può piano piano essere riconosciuta dall'utente e quindi padroneggiata e vissuta come un semplice limite, come un qualsiasi altro disturbo. A me questo è successo e sono pronta a testimoniarlo al mondo intero perchè i miei amici "malati", ritenuti spesso anche pericolosi, sempre grazie a l'insensibilità di troppi giornalisti, li voglio vedere ritornare a sorridere con fiducia in un mondo pronto ad accoglierli e a reinserirli nella società cosiddetta "sana". Daniela Fagni
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