Articolo su "Rivista del volontariato"



All ha scritto un msg il 02 Ago 99
dal subj Articolo su "Rivista del volontariato"

=== Cut ===
L'informatica per i  profughi
S T E F A N O  G A L I E N I
I PROFUGHI KOSOVARI HANNO VARCATO LE FRONTIERE ALBANESI E MACEDONI SENZA
DOCUMENTI. UNA CONDIZIONE CHE LI PONE NELL'INCERTEZZA Di OGNI DIRITTO E RENDE
PIU\rquote  DIFFICILE RINTRACCIARE
I FAMILIARI SMARRITI.
ECCO CHE COSA L'INFORMATICA PUO' FARE PER LORO
Contarli per poterli aiutare\
Con una frase cruda ma efficace Salvatore Ippolito,
funzionario dell'Acnur (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati)
sintetizza uno dei problemi principali sorti all'indomani dello spaventoso
esodo delle popolazioni kosovare. 425.000 rifugiati in sei
settimane nella sola Albania; nella maggior parte dei casi donne, anziani e
bambini che hanno oltrepassato la frontiera senza alcun documento d'identita'
personale. Confinati nei campi di prima accoglienza, ospiti nelle case che
tanti albanesi hanno generosamente aperto, vivono la condizione propria di ogni
rifugiato della prima ora. Essere senza identita' pone nell'incertezza di ogni
diritto, rende persino difficile rintracciare i familiari smarriti durante la
fuga Alla drammaticita' emergenziale fa seguito la precarieta' di un futuro
ignoto Se si ristabilissero oggi le condizioni per il ritorno a casa, questo
non potrebbe avvenire che fra sei o sette mesi. E intanto?
Un censimento dei profughi si sta realizzando grazie al lavoro dell'Acnur e
dell'Oim (Organismo internazionale per le migrazioni), ma un rapido e insperato
aiuto e' giunto dal colosso mondiale dei l'informatica, la Microsoft, che ha
messo a disposizione, il supporto informatico per realizzare nuovi documenti di
identita' personale. Senza questo apporto sarebbe stato difficile, dati i
bilanci dell'Acnur, provvedere in maniera cosi' efficace, e' sempre il dottor
Ippolito a parlare. Abbiamo lanciato un appello a istituzioni e privati perche'
occorrono almeno 140 milioni di dollari in sei mesi. La risposta e'stata
generosa oltre ogni aspettativa. Solo dai privati italiani abbiamo gia'
ottenuto 12 milioni di dollari, ma il risultato e' ancora insufficiente>>
Ecco allora intervenire la multinazionale di Bill Gates, da sempre attento ad
affiancare al proprio ruolo di geniale business man l'immagine di persona
sensibile alle tematiche sociali. La Microsoft e alcuni suoi partner hanno
realizzato e offerto i kit per la registrazione dei dati: computer portatile,
apposito software, macchina fotografica digitale e stampante per le carte di
identita'. In accordo con il governo albanese sono stati approntati 75 punti di
raccolta a cui si devono presentare i rifugiati per declinare le proprie
generalita'. Il documento realizzato avra' valore soltanto in territorio
albanese, gli estremi di ognuno, inseriti in un database non daranno luogo ad
una anagrafe sostitutiva ma consentiranno alle agenzie umanitarie un intervento
personalizzato e monitorato sulle esigenze di ogni nucleo familiare. I tecnici
della Microsoft avranno anche il compito di formare in loco il personale che
provvedera' alla raccolta e alla registrazione dei dati, rigorosamente in
lingua albanese.
Alla scarsita' delle risorse disponibili per gli aiuti, si sommano spesso gli
sprechi derivanti da una difficile gestione degli stessi. Sapere esattamente
quanti sono in ogni area i rifugiati e qualisono le esigenze da soddisfare
significa poter porre in parte rimedio a tali inefficienze, ci dice convinto il
dottor Ippolito. E speriamo di poter estendere questo sistema anche nella
vicina Macedonia, sempre che l'Acnur riesca a raggiungere un accordo con le
autorita' di Skopje. Tra i motivi che hanno ritardato l'attuazione di questo
progetto, pensato gia' all'indomani delle prime ondate di profughi, ha
 pesato la necessita' di dover definire in sede politica il valore e l'uso dei
documenti che verranno rilasciati. L'Albania, come la Macedonia, con il
conflitto ha subito un vero e proprio stravolgimento demografico, e' ovvio
che si guardi con diffidenza e timore ad interventi che rischiano di dare
maggiore stabilita' alla presenza di un numero cosi' alto di rifugiati. A
questo si aggiungano le incognite e la precarieta' dei processo di pace.
C'e' solo da sperare che questa volta si tratti di timori infondati, che al
piu' presto ognuno possa essere libero di tornare a vivere in pace nel
proprio paese, facendo divenire le carte di identita' di rifugiato, solo un
inutile tremendo ricordo.
[da "Rivista del Volontariato" n 7/8 del 20 luglio 1999, p.25]
FIVOL http://www.fivol.it
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*Pokoj *Bake *Pau *Vrede *Dirlik *Pacea

                               Loris D'Emilio
                    http://www.olografix.org/loris/index.htm
                       E-Mail:l.demilio at peacelink.it

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