Un "giallo" italiano a base di SISDE, militari e nucleare?
Una notizia che stranamente è stata trascurata da tutti i
quotidiani risale al 21 novembre passato quando a Roma l’assemblea della
"Società Gestione Impianti Nucleari" (Sogin S.p.A [1]), ha nominato il nuovo
consiglio di amministrazione. La notizia sulle nuove nomine del consiglio è
passata davvero in sordina. Come mai?
La Sogin S.p.A. è una società creata
appositamente dalla riorganizzazione dell’ENEL, a partire dal 1 novembre 1999,
su richiesta del Governo per la chiusura e smantellamento delle installazioni
nucleari italiane, per la gestione e allontanamento delle scorie radioattive
prodotte e per il ripristino e valorizzazione dei siti inquinati. Attualmente la
Sogin S.p.A. possiede una forza lavoro di circa 600 unità (ereditati
principalmente dalla gruppo Enel) che si occupano di quattro siti: Garigliano,
Caorso, Trino e un reattore a Latina. Nel 1988, come conseguenza del referendum
popolare dell’anno precedente in cui oltre l’80% dei votanti dice no alla
costruzione di centrali nucleari in Italia, il governo decise di arrestare anche
la costruzionedelle centrali di Montalto di Castro e Trino 2 il cui
funzionamento doveva cominciare una decina di anni fa.
Anche il ministro
dell’Ambiente, Altero Matteoli, intervenendo il 23 dicembre nel corso di
un’audizione alla Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti
nucleari, ha detto che la Sogin risulta "il soggetto ideale" per individuare il
sito nazionale destinato ad ospitare tutti i rifiuti nucleari presenti in Italia
[2].
Alla fine del mese di Novembre dello scorso anno quindi durante
l’ultima assemblea è stato nominato anche il nuovo presidente che si occuperà di
coordinare questa delicatissima questione e che deciderà delle infrastrutture da
smantellare (le ex-centrali nucleari) e da costruire (siti per i rifiuti delle
centrali) con un giro di affari milionario, tale Carlo Jean.
Il nuovo presidente, che sostituisce il Prof. Maurizio Cumo
Professore Ordinario di Impianti Nucleari presso l'Università degli Studi di
Roma "La Sapienza", ha un passato al Centro Informazioni Studi Esperienze (CISE)
e come docente nella Libera Università Internazionale degli Studi Sociali [3].
In particolare, quest’ultima università trae origine, e motivo di esistenza,
negli anni settanta quando è riuscita ad avere nuova linfa vitale
dall’interessamento economico di un gruppo di imprenditori, tra cui Umberto
Agnelli, che decidono di investire risorse umane e finanziarie in un "innovativo
progetto di formazione della classe dirigente"” in cambio di una scalata nel
consiglio di amministrazione dell’Università di alcuni imprenditori italiani di
successo.
In questo modo la storica ex-Università Pro Deo viene sostituita,
nel 1977, dall’Università denominata "Luiss - Libera Università Internazionale
degli Studi Sociali Guido Carli" e dopo un solo anno l'allora Presidente di
Confindustria Guido Carli scalandola diventa Presidente dell'Università
prendendone, di fatto, il comando decisionale [4].
E’ proprio in questo
contesto di scalate cultural-imprenditoriali che ritroviamo a far lezione agli
studenti delle aule affollate il Docente di Studi Strategici presso la Facoltà
di Scienze Politiche il Prof. Carlo Jean a testimoniare sempre più la
connessione fra economia e guerra.
Infatti, Carlo Jean è in realtà un
Generale e Presidente del Centro Alti studi per la Difesa (CASD). Quest’ultimo
centro, come si può leggere dalla home page, "e' l'organismo di studio di più
alto livello nel campo della formazione dirigenziale e degli studi di sicurezza
e di difesa". Il compito di questa istituzione è quello di fornire "ad un
ristretto numero di qualificati ufficiali di grado elevato, la possibilità di
conoscere gli aspetti della vita nazionale che si connettono con le questioni
militari e di esaminare, collegialmente, essenzialmente con fini
propositivi, problematiche relative alla difesa del Paese" [5].
Il Generale Carlo Jean, ora diventato presidente della "Società
Gestione Impianti Nucleari" in Italia, ha un passato di tutto rispetto
nell’ambito militare entrando ed uscendo dall’Accademia Militare di Modena (dal
1953 al 1955) e dalla Scuola di Applicazione di Torino (1955 al 1957). Ha
frequentato anche la Scuola Superiore di Guerra italiana e francese e il Centro
Alti Studi per la Difesa oltre ad aver comandato il gruppo tattico "Susa"
(componente italiana della Forza Mobile Nato) ed aver prestato servizio nelle
Brigate Alpine "Julia", "Taurinense", "Orobica" e "Cadore" [6].
Per farsi un quadro completo del nuovo Presidente della Sorin
S.p.A., il Generale Carlo Jean, bisogna considerare anche il suo pensiero
politico oltre che alla posizione e alle amicizie all’interno
dell’intellighenzia italiana.
Tra le opere letterarie del militare si può
leggere il libro "L’uso della forza: Se vuoi la pace comprendi la guerra" [7] o
l’articolo dal titolo "Russia dove vai?" uscito in "CHARTA MINUTA- Ogni mese una
tappa. Per far crescere la destra" insieme a Davide D'Antoni [8].
Il fine pensiero politico di quest’ultimo personaggio è
rintracciabile in alcuni articoli, usciti con la sua firma, direttamente nella
rivista della nuova-destra "Diorama" [9] dell’ex-fuoriuscito dal MSI, negli anni
ottanta per un dissenso con l’ala rautiana
del partito, Marco Tarchi [10].
Il generale Carlo Jean, tra i tanti articoli, affidava il suo lungimirante
pensiero politico precorrendo i tempi sull’attuale assetto geopolitico ad
egemonia americana, in tempi assolutamente non sospetti. Infatti, all’inizio del
1995, pubblicava l’articolo dal titolo "Geopolitica, geostrategia e geoeconomia
nel mondo post-bipolare" sul sito del SISDE [11]. Questa sua florida
collaborazione con il SISDE continua fino al 2000 quando compare il testo tratto
dalla conferenza tenuta il 21/01/2000 presso la Sala Briefing della Direzione
del SISDE dal titolo "Criminalità organizzata interna e stabilità nei Balcani"
[12] dove è sostenuta la tesi che "...questa massa di immigrati balcanici crea
in Europa presidi di capisaldi mafiosi" oltre ad un capitolo, dal titolo
inquietante "armi nucleari", nel "Il Libro dell'Anno 2000" della Treccani [13].
Proseguendo nella sua pubblicistica, il nostro militar-e/ista
Carlo Jean, scrive anche "Geoeconomia. Il dominio dello spazio economico" a
quattro mani con Paolo Savona [14].
Quest’ultimo [15], oltre ad essere
professore ordinario di politica economica anche lui proprio alla Luiss-Guido
Carli di Roma [16], risulta essere, dal 14 dicembre 1999, il Presidente
dell'Impregilo S.p.A.[17] per aspettare il 17 Ottobre 2002 quando l’Assemblea
Straordinaria di Impregilo S.p.A. ha deliberato la fusione per incorporazione di
Fisia Partecipazioni S.p.A. (controllata al 99,893% da Impregilo S.p.A.) in
Impregilo S.p.A in modo che la fusione ha comportato l’assegnazione agli
azionisti di Fisia Partecipazioni S.p.A. di 4 azioni ordinarie di Impregilo
S.p.A. per ogni azione ordinaria di Fisia Partecipazioni S.p.A. [18].
La stessa dell'Impregilo S.p.A., appunto presieduta da Paolo
Savona, ha costruito 21 Km del tratto autostradale "Ecovias dos Imigrantes" (3
gallerie e 4 Km di viadotto) che collega l’altopiano della metropoli di San
Paolo (18 milioni di abitanti) con la regione costiera e con il porto di Santos,
mediante finanziamenti (400 milioni di euro) e fondi ottenuti da diverse banche
ed istituti di credito, tra cui: Banco Interamericano di Sviluppo (BID),
Mediocredito Centrale, Banca Nazionale del
Lavoro (BNL), e Banco di sviluppo
brasiliano (BNDES). Questi Istituti naturalmente saranno rimborsati con i flussi
di cassa derivanti dai pedaggi della concessione autostradale [19].
Ma, tra le banche che hanno concesso il credito al Presidente
Paolo Savona della Impregilo S.p.A. per costruire l’autostrada brasiliana, si
può notare la presenza della BNL il cui Direttore Generale, e poi amministratore
Delegato, è ancora una volta, con la dote dell’ubiquità, Paolo Savona.
Alla
luce di questi documentabili fatti quindi il libro sopracitato "Geoeconomia - Il
dominio dello spazio economico" di Paolo Savona con Carlo Jean prende forma e
applicabilità nella quotidianità delle transizioni economiche quando gli stessi
finanziamenti per la costruzione di grandi opere arrivano da banche amministrate
dalle stesse persone che ne trarranno vantaggi.
Tra il "costruttore" e "autofinaziatore" Paolo Savona e colui
che dovrà individuare i siti italiani e decidere la costruzione delle
infrastrutture atte allo smaltimento delle scorie nucleari Carlo Jean i legami
non sono tenui e non finiscono di certo con la stesura di un solo libro. Infatti
troviamo entrambi all’interno dell’Aspen Institute Italia [20Aspen].
Quest’ultima è una "associazione internazionale non-profit dedicata alla
discussione, all'approfondimento e allo scambio di conoscenze,
informazioni
e valori" e la sua missione "...è l'internazionalizzazione della leadership
imprenditoriale, politica e culturale del paese" [21].
Il Generale Carlo Jean collabora [22] anche con Istituto Affari
Internazionali in cui uno dei membri del Comitato Direttivo è ancora una volta
Paolo Savona [23].
Tra tutti questi incarichi trasversali il Professore Paolo
Savona rimane comunque un prolifico scrittore politico non disdegnando di
pubblicare l’articolo "Gran bazaar postmoderno: la scommessa del mercato
globale: una sfida per l’occidente" per la rivista "Ideazione" [24] nota rivista
"di cultura politica di area liberale e conservatrice" legata all’ideologo del
centro-destra Domenico Menniti [25].
Sorprendentemente il cerchio si chiude quando si viene a
scoprire che lo stesso Paolo Savona è stato anche il Presidente del "Consiglio
Tecnico Scientifico della Programmazione Economica e della Commissione di
Indagine sul Nucleare in Italia" [26].
Concludendo il Generale Carlo Jean dovrà smaltire i rifiuti
nucleari italiani decidendo sia la collocazione dei siti atti a questo fine che
appaltando la costruzione di questi.
Dopo tutte queste sue dimostrabilissime
affinità politiche con riviste considerate comunemente di estrema destra e di
amicizie legate ad una certa gestione del potere e delle operazioni finanziarie
possiamo lasciare la società civile a trarre le giuste considerazioni sperando,
al contempo, di aver dato modo di meditare almeno su una domanda: la "Società
Gestione Impianti Nucleari" è in mano ad una presidente indipendente oppure il
riciclaggio (di un patrimonio forse bellico non indifferente) dell’uranio
proveniente dalle ex-centrali italiane per la produzione di energia elettrica
mediante fissione nucleare sono in gestione alla cultura militare, con quello
che può derivare nella gestione, e quali garanzie di trasparenza si possono
pretendere dall’uso di queste scorie?
by GRANDE FAME
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Riferimenti di
approfondimento:
[1] http://www.sogin.it/
[2] copia cache di http://www.e-gazette.it/ecologia/a7.htm
[3] http://www.luiss.it/docenti/curricula/index.php?cod=593
[4] http://www.luiss.it/chisiamo/storia.html
[5] http://www.centroaltistudi.difesa.it/origini.htm
[6] http://www.luiss.it/docenti/curricula/index.php?cod=593
[7] Carlo Jean “L’uso della forza: Se vuoi la pace comprendi la guerra”
Collana: Saggi Tascabili Laterza, Laterza, 1996.
[8] http://www.chartaminuta.it/charta/charta_45_jean.htm
[9] http://www.diorama.it/n252.html
[10] http://www.intermarx.com/ossto/marioBO.html
[11] http://www.sisde.it/sito/Rivista1.nsf/servnavig/3
[12] http://www.sisde.it/sito/Rivista16.nsf/servnavig/7
[13] http://www.treccani.it/opere/librodellanno2000.htm
[14] Carlo Jean e Paolo Savona"Geoeconomia. Il dominio dello spazio
economico” Franco Angeli, 1995.
[15] http://www.educational.rai.it/railibro/babele/ospiti2.asp?link=3
[16] http://www.luiss.it/docenti/curricula/index.php?cod=045
[17] http://www.impregilo.it/news/documenti/comun97_it.htm
[18] http://www.impregilo.it/news/newsframe.htm
[19] http://www.impregilo.it/news/documenti/com163_it.html]
[20] “Tremonti style, preparativi di guerra” di Anemone L. Liberati,
Panorama 1/10/2002 in http://www.panorama.it/economia/finanza/articolo/ix1-A020001014319
[21] http://www.aspeninstitute.it/AspenWeb/AspenWeb.nsf/All/Identita?Opendocument&Lingua=I&Area=10000
[22] http://www.iai.it:8500/sections/pubblicazioni/lo_spettatore_internazionale/volumi/n06_1991.htm
[23] http://www.iai.it:8500/sections/istituto/staff/staff_it.asp
[24] http://www.ideazione.com/Rivista/1997/gennaio_febbraio_1997/savona_1_97.htm
[25] http://www.ideazione.com/fondazione/speciale_mezzogiorno_mezzogiorno.htm
[26] http://www.clubeconomia.it/soci/savona.php