POMODORI CAMONE Aumento record dei semi, molte aziende rischiano di
chiudere
CAGLIARI. Un
incremento del 666 per cento del prezzo delle sementi del pomodoro Camone,
deciso dalla multinazionale proprietaria esclusiva del marchio, rischia di
mettere definitivamente ko anche i serricoltori sardi, colpiti in misura minore
dalla crisi dell'agricoltura per la siccità. La denuncia arriva da un
consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Antonello Liori, che con
un'interrogazione a carattere d'urgenza all'assessore dell'agricoltura,
Felicetto Contu, ha chiesto di conoscere quali iniziative saranno prese per
scongiurare questo altro gravissimo colpo all'economia isolana. Nel 2001 il
prezzo di un seme era, infatti, di 150 lire (cioè 0.08 euro), mentre quest'anno
è salito a 52 centesimi di euro. «L'atteggiamento della multinazionale
proprietaria delle sementi, la Syngenta Seeds spa, è palesemente scorretto se
non ricattatorio - sostiene Liori - perché il pomodoro Camone è stato
valorizzato dagli agricoltori sardi, i quali su questo prodotto hanno costruito
una importante economia, come dimostrato dai contratti sottoscritti in Italia e
all'estero. Se la multinazionale perdurerà nelle sue scelte, arrecherebbe
gravissimi danni economici ai nostri imprenditori. Questi ultimi, intanto, hanno
avviato, con l'avallo della multinazionale, le procedure per ottenere il marchio
Igp (Identificazione geografica protetta) per il Camone di Sardegna». Il
consigliere regionale di Alleanza Nazionale chiede anche accertamenti
sull'offerta promozionale fatta dalla multinazionale che ridurrebbe l'aumento
del prezzo delle sementi dal 666 al 333% in cambio dell'adesione dei produttori
ad un progetto commerciale costruito e diretto dalla stessa
multinazionale. Il pomodoro Camone, che si differenzia dagli altri pomodori
coltivati in serra per la forma sferica, il colletto verde intenso e per la
marcata consistenza, oltre a un caratteristico sapore agrodolce, è
particolarmente apprezzato dai consumatori. Il prodotto, sulla base dei dati più
recenti, è coltivato in Sardegna su una superficie di 280 ettari (pari al 56%
della superficie serricola totale a pomodoro) e corrispondente a una produzione
di 224.000 quintali. Rappresenta, quindi, per l'isola, un prodotto tipico
particolarmente importante. Ciò non solo per il contributo che il Camone
fornisce alla produzione lorda vendibile regionale (da solo circa il 3%), ma
anche per il prestigio che ha acquisito nei mercati nazionali ed esteri,
concorrendo a esportare l'immagine della Sardegna come quella di un'isola legata
ai profumi e ai gusti di qualità.