[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
Fwd: comunicato stampa
A Bolzano piazza della Vittoria si chiamera' Piazza della Pace... si
potrebbe riproporre anche a taranto?
>Reply-To: <info@paxchristi.it>
>From: "Pax Christi - Segreteria Nazionale" <paxchristi@tiscali.it>
>To: <paxchristi@tiscali.it>
>Subject: comunicato stampa
>Date: Mon, 30 Sep 2002 10:17:38 +0200
>X-Mailer: Microsoft Outlook IMO, Build 9.0.2416 (9.0.2911.0)
>Importance: Normal
>
>COMUNICATO STAMPA
>
>Il Consiglio nazionale di Pax Christi esprime
>tutto il suo sostegno alla decisione del sindaco
>di Bolzano, Giovanni Salghetti Drioli e alla sua
>giunta, di cambiare il nome della piazza tanto
>contesa passando da Vittoria a Pace. Ci sembra un
>atto di apertura ad un orizzonte di convivialità
>delle differenze, come direbbe don Tonino Bello,
>oltrechè un messaggio di armonia in un momento
>storico che vive nel terrore della guerra
>preventiva e permanente.
>Sappiamo bene cosa significa quella piazza per i
>cittadini di lingua tedesca dell’Alto Adige, che
>hanno vissuto il dramma della “sconfitta” nella
>grande guerra e la perdita del territorio. E poi,
>ancora, sotto il nazifascismo, hanno dovuto subìre
>la pressione dell’Italia da una parte con l’
>arroganza di un sistema che avrebbe voluto
>togliere i vincoli culturali e linguistici delle
>popolazioni sudtirolesi e dall’altra con la
>prepotenza aggressiva del Terzo Reich che
>rivendicava spazi per il suo folle progetto di
>costruire una Grande Germania (pensiamo quali
>lacerazioni produsse l’accordo di Berlino del ’39
>con le relative opzioni).
>Per troppo tempo il nome della Vittoria ha diviso
>le popolazioni dell’Alto Adige-Sudtirolo tant’è
>che quella piazza venne conosciuta in tutto il
>mondo come la piazza dello scontro etnico fra
>italiani e tedeschi, e il monumento come il
>simbolo dell’italianità antagonista al mondo
>tedesco (la scritta latina ne è la testimonianza)
>E dunque bene ha fatto il sindaco Salghetti a
>mettere fine ad un periodo così lungo di divisione
>per trovare una parola (Pace) che sintetizzi gli
>sforzi di quanti, in Alto Adige, hanno lavorato
>con passione e speranza affinché si aprisse un
>capitolo nuovo nella storia della terra
>“laboratorio di convivenza”. La testimonianza
>degli obiettori al nazismo Josef Mayr-Nusser e
>Franz Thaler, la passione civile di Alexander
>Langer, gli sforzi politici di tutti coloro che
>hanno voluto ricucire vecchi rancori e vecchie
>lacerazioni, sono sintetizzati in questo passaggio
>dalla Vittoria alla Pace.
>Tanto più oggi, all’inizio del terzo millennio, in
>un mondo in cui l’interazione fra i gruppi umani è
>sempre più la regola della vita, superare un
>concetto come “Vittoria” rappresenta una conquista
>culturale importante per tutta la comunità
>europea. A questo proposito ci sembrano davvero
>fuori luogo le dichiarazioni di quanti da una
>parte esaltano la novità Europa unita e dall’altra
>premono su antichi “valori” della nostra storia
>passata.
>Come cristiani, dunque, e come uomini di pace ci
>sentiamo in dovere di invitare i cittadini di
>Bolzano a dare concretamente un segno di pace il
>prossimo 6 ottobre, giorno del referendum sulla
>piazza, affinché davvero non vincano battaglie di
>retroguardia culturale e politica, ma avanzi la
>convivenza e l’armonia fra le differenze che rende
>così ricco e interessante l’Alto Adige-Sudtirolo.
>
>CONSIGLIO NAZIONALE DI PAX CHRISTI
>
>30 Settembre 2002