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antenne UMTS: lettera all'Assessore



Lettera aperta all'Assessore al Governo del Territorio del Comune di Taranto

Gent.mo Arch.Paolo De Nichilo,
un cittadino di Taranto può conoscere preventivamente dove sorgeranno le 
nuove antenne per la telefonia cellulare? Ho fatto un esperimento personale 
e posso dirLe con cognizione di causa che io non sono riuscito a sapere - 
chiedendo ai funzionari del Suo Assessorato - se vicino a casa mia sorgerà 
un'antenna. Ho fatto questo esperimento non per difendere "casa mia" ma 
perché credo che in questo momento il controllo dell'elettrosmog debba 
partire dai cittadini, dai condomìni, da una rete diffusa di comitati e non 
da associazioni "centrali" a cui delegare la trattativa sulle antenne. Le 
associazioni centrali possono fornire consulenza ma il fulcro dell'azione 
deve poggiare sull'azione dei cittadini che in prima persona devono poter 
chiedere: "nel mio quartiere dove verranno installate le nuove antenne?" E 
devono poter ottenere risposte sincere e precise.

Ho potuto constatare che - allo stato attuale - nessuno conosce le 
ubicazioni dove sorgeranno le nuove antenne Umts: né i consiglieri 
comunali, né i presidenti di circoscrizione, né i cittadini che come me 
hanno fatto specifica richiesta.

Premetto che questa mia lettera aperta non vuole essere una critica 
pregiudiziale nel confronti dell'Amministrazione Comunale che - Lei ben sa 
- proprio gli ambientalisti hanno lealmente sostenuto nei momenti più 
difficili del braccio di ferro sulla vicenda della cokeria Ilva. E voglio 
evidenziare anche - per sgombrare il campo da ogni pregiudizio - che io 
sarò probabilmente uno dei primi utenti della tecnologia Umts, ossia la 
rete che renderà possibile l'Internet "senza fili" a larga banda; la cosa 
tocca da vicino chi, come me, usa la telematica quotidianamente. Attorno 
all'Umts tuttavia ruotano interessi economici giganteschi che porteranno 
anche ad un abuso delle necessità di comunicazione "senza fili", del tutto 
scollegate dalle potenzialità di sviluppo socioeconomico che l'Umts può 
consentire, sovraccaricando l'Umts di frivole necessità e di promozioni 
pubblicitarie tra l'inutile e il demenziale (del tipo "manda da Rimini con 
l'Umts il filmato della tua nuova ragazza e fai crepare di invidia il tuo 
più caro amico"); se con i telefonini Gprs si possono inviare già ora delle 
foto, con i telefonini Umts esploderanno le potenzialità multimediali e con 
esse il rischio che si sovraccarichi il territorio di elettrosmog connesso 
alle idiozie che vari messaggi pubblicitari proporranno a getto continuo: 
occorrerà perciò porre delle regole ed educare ad un uso responsabile.

Che questo mercato gigantesco possa far gola a molti è indubbio, ma siamo 
noi cittadini che dobbiamo porre in essere una oculata programmazione 
affinché ciò che può portare progresso e benessere non si trasformi nel suo 
contrario.

Tanto premesso mi preme di segnalarLe alcune proposte precise per avviare 
tale oculata programmazione nell'interesse dei vitali diritti del cittadino 
alla trasparenza e alla salute:

1)      occorre dare a tutti i cittadini le informazioni preventive sui 
siti ove verranno installate le nuove antenne Umts in quanto, decorsi 90 
giorni senza che l'autorità competente ponga il diniego all'installazione, 
le nuove antenne verranno (come stabilisce il nuovo decreto Gasparri) 
tacitamente approvate in base al principio del silenzio assenso; tali 
informazioni andrebbero date ai giornali, messe sul sito Internet del 
Comune, poste in una pubblica bacheca nell'Assessorato di Sua competenza;
2)      va tenuto presente che - pur essendo di potenza inferiore al Gsm - 
le nuove antenne Umts saranno molte di più (circa una ogni 300 metri) e il 
loro inquinamento elettromagnetico - anche se più limitato - si andrà a 
sovrapporre a quello esistente generato dalle antenne Gsm; l'infittirsi 
delle maglie della rete Umts è in funzione dell'allargamento della banda ed 
è da prevedere un sempre più forte sovraccarico di inquinamento 
elettromagnetico in relazione ai bisogni indotti che la tecnologia 
"wireless" può a sua volta generare;
3)      poiché il sommarsi dei due strati di elettrosmog (quello delle 
antenne Gsm e quello delle antenne Umts) potrebbe dar luogo a sfondamenti 
del limite di legge (6 volt/metro) occorrerà, prima di procedere alle 
autorizzazioni (anche quelle derivanti dal silenzio/assenso), fare il 
catasto dell'elettrosmog da Gsm, ossia la mappa cittadina dell'inquinamento 
elettromagnetico attuale;
4)      poiché tale mappa dell'elettrosmog da Gsm non c'è, un'ovvia 
conseguenza sarebbe quella di negare ogni autorizzazione ad antenne Umts in 
attesa di avere la mappa dell'attuale elettrosmog, prima che se ne cumuli 
altro; la mia proposta è quella di opporre perciò il diniego cautelativo a 
tutte le nuove installazioni Umts, avviando al contempo una conferenza di 
servizi che programmi la rete dei siti Umts in stretta correlazione alla 
già esistente distribuzione dell'elettrosmog, al fine di installare le 
nuove antenne lì dove c'è poco inquinamento elettromagnetico ed evitando di 
sovraccaricare zone e punti abitati già troppo carichi di elettrosmog;
5)      tale conferenza dei servizi può e deve essere aperta ai comitati di 
cittadini e sarebbe necessario che prevedesse che le aziende presentino un 
modello di simulazione il quale "garantisca la previsione" 
dell'inquinamento massimo nelle località abitate;
6)      tale modello di simulazione dovrebbe diventare il modello su cui 
compiere la verifica empirica; e in base al quale - nel caso non si rilevi 
veritiero - revocare le concessioni; le concessioni dovrebbero essere 
perciò "condizionate" alla verifica empirica e al riscontro oggettivo; i 
valori previsti "proiettati" (in base al modello matematico) sulle zone 
abitate non dovrebbero essere inferiori a quelli riscontrati nelle verifiche;
7)      le verifiche dei valori di elettrosmog potrebbero essere svolte dai 
cittadini delle Circoscrizioni le quali potrebbero essere in grado di 
dotarsi di apparecchi rilevatori (il cui costo non supera i mille euro se 
si tratta di misurare i volt/metro; tale idea sta per diventare già realtà 
grazie ad una buona iniziativa del presidente di Circoscrizione Leonardo De 
Salve); in altri termini sarebbero i cittadini stessi - con le 
circoscrizioni e i vigili urbani in quanto pubblici ufficiali che attestino 
i valori riscontrati - ad effettuare i controlli sull'effettivo 
inquinamento prodotto dalla rete Umts e dalla rete Gsm. Vorrei far notare 
inoltre che - mentre si offrono i siti per la tecnologia del futuro - 
occorrerebbe al contempo utilizzare tale tecnologia per controllare sé 
stessa; associando un rilevatore GSP (global position system) del costo di 
poche centinaia di migliaia di lire in connessione a rilevatori fissi e 
mobili (anch'essi basati su GPS e collocati sui bus ad esempio) si può 
avere in tempo reale la mappa delle emissioni elettromagnetiche: in tempo 
reale i cittadini potranno sapere quanti volt/metro arrivano sulle teste 
dei loro bambini a scuola o a casa. Vi sono siti web già attrezzati a fare 
il monitoraggio complessivo dell'elettrosmog in tempo reale in connessione 
"wireless" con postazioni di monitoraggio. Vi sono siti web che consentono 
ai cittadini di inserire i dati tecnici dell'antenna e di sapere - in 
relazione alle distanze - quali valori di elettrosmog ne derivano (ma oggi 
quale cittadino di Taranto conosce tali dati tecnici se non è possibile 
neppure sapere in anticipo dove verrà installata l'antenna?).
Se vi è l'intenzione di offrire la massima trasparenza, queste idee "ad 
alta tecnologia" e "dalla parte del cittadino" è possibile concretizzarle; 
grazie alle nuove tecnologie si fanno cose straordinarie per l'accesso alle 
informazioni; l'ingegnere Michele Mirelli del Comune di Taranto sta 
lavorando con buona volontà in direzioni simili e sarebbe utile che prima 
dell'installazione della rete Umts "sbocciasse" una rete di controllo on 
line in tempo reale dell'elettrosmog.

Gentile Assessore, come avrà avuto modo di constatare sulla base di questa 
analisi, le idee che Le vengono offerte sono non un rifiuto della modernità 
ma la sua applicazione integrale in senso umanistico; non sono una 
pregiudiziale avversione all'operato di altri (o un ostruzionismo in chiave 
tattico-politica, come spesso oggi avviene in ambito partitico) ma una 
traccia di lavoro concreta che non rigetta la tecnologia ma non soggiace 
neppure alla logica del silenzio/assenso e all'inerzia.

Gentile Assessore, come Lei sa, stanno per scadere i termini entro i quali 
poter opporre un diniego alle nuove antenne Umts come previsto nel decreto 
Gasparri: le propongo di attuare i sette punti che ho esposto prima che il 
silenzio/assenso spiani la strada ai gestori e alle loro antenne, ad una 
modernità spesso fatta di tanti soldi ma priva di tutele per i cittadini.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink