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Ilva di Taranto, se questo è un uomo...
Ecco la testimonianza - raccolta da Ornella Bellucci di
Primaveraradio-Taranto Popolare Network - di un giovane operaio con
contratto formazione-lavoro che racconta come si lavora nell'ILVA
dell'imprenditore Riva.
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...A tre giorni dall'assunzione nel mio reparto c'è stata una morte. Ho
visto un ragazzo precipitare nel vuoto. Stava collaudando il tetto
dell'officina. Ha messo un piede in fallo. E' morto sul colpo. Lavorava per
una ditta esterna. Spettava al responsabile aziendale accertarsi che i
dipendenti della ditta fossero muniti del materiale di sicurezza. Quel
ragazzo non ce l'aveva.
Cosa ricordi di quei momenti?
Le urla, e il tonfo assordante. E la gente che continuava a lavorare perché
non se n'era accorta. Qualcuno ha chiamato il pronto soccorso. A noi hanno
detto di stare lontani. All'inizio più di un capo aveva tentato di far
passare un'altra versione. "Se diciamo che è morto fuori dallo stabilimento
è meglio". Quando c'era un incidente grave, si bloccava il reparto per
un'ora e si andava a protestare sotto la direzione. Ma le minacce dei capi
incutevano timore, soprattutto ai giovani. "Se andate lì, scordatevi la
conferma".
Chi si è mosso?
Dei ragazzi nessuno: andammo a metà strada. Gli ideali non servono lì
dentro. L'obiettivo era salvare il posto. Il ragazzo morì il lunedì, alla
scadenza dei miei mesi di prova. Dopo tre giorni l'infortunio è toccato a
me...
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Questo pezzo è uscito sul Manifesto del 20 giugno 2001 ma c'è di più:
Ornella Bellucci (albern@inwind.it) ha infatti l'intervista integrale, ben
più "pesante" e ancora più dettagliata. E' una testimonianza che fa venire
i brividi a chi la legge. Chi la volesse ricevere può scrivere a:
Ornella Bellucci albern@inwind.it
tel. 0997323422 (Primaveraradio - Taranto)