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adozioni a distanza: "Amici di Manaus"
Riceviamo dal prof. Mimmo Vitti ("amici di manaus"
<amicidimanaus@iol.it>) questa scheda e la facciamo
circolare.
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E' una piccola cosa quella che stiamo facendo per
questi ultimi della terra, dobbiamo e possiamo fare di più.
Domani, quando QUALCUNO ci
chiederà dove eravamo quando il fratello moriva di fame, non dovremo
nasconderci o giustificarci.
INFORMAZIONI:
I versamenti possono essere effettuati su:
C.C. postale N.14112742
Intestato ad Associazione adozioni a distanza "Amici di Manaus
onlus"
Oppure:
Banca popolare Puglia e Basilicata
Conto 167152/3 A.B.I. 5385 - C.A.B. 15801
Intestato ad Associazione adozioni a distanza "Amici di Manaus
onlus"
I versamenti devono essere effettuati dopo l'assegnazione del
bambino
Indirizzo: Associazione
per le Adozioni a distanza
"Amici
di Manaus onlus"
Via
Lago Trasimeno, 12
74100
Taranto
tel/fax
099/7722282
E-MAIL
amicidimanus@iol.it
Sito
WEB
http://users.iol.it/amicidimanaus.it
Chi sono gli “Amici di
Manaus”?
A circa 12.000 chilometri di
distanza da noi, nel cuore del Brasile, in una città chiamata Manaus,
esiste una missione delle suore del Carmelo che attualmente aiuta e
sostiene oltre 300 famiglie dell’Amazzonia.
Manaus è la capitale di questo stato, abitata da oltre un milione e
cinquecentomila persone (ma in realtà nessuno sa con precisione quante
siano), delle quali oltre un milione vivono in baracche fatiscenti e al
di sotto, ma molto al di sotto, della soglia di povertà.
Nel '92 un gruppo di amici, raccogliendo l’invito di Suor Amabile
responsabile della missione, capisce la gravità della situazione e
comincia ad inviare fondi per sostenere qualche famiglia. Nel giro di
alcuni anni gli “Amici” aumentano di numero e nell’ottobre del '96 si
approva lo Statuto che riconosce ufficialmente l’esistenza
dell’Associazione. Nel luglio del '99 diventa una ONLUS (Organizzazione
Non Lucrativa di Utilità Sociale). A settembre 2000 gli adottati hanno
superato le trecento unità.
Le famiglie adottive sono sparse in tutta Italia; i nuclei più
consistenti sono a Taranto, dove è nata l'associazione, Sassari, Arezzo,
Roma, Genova, Bari, Brindisi.
L’adozione non inizia subito. Il richiedente compila e invia al
sodalizio il modulo di iscrizione prestampato. Entro circa un mese,
giungono: il certificato di nascita, una breve storia del piccolo e la
foto del bambino che sono consegnate alla famiglia adottiva. Da quel
momento ci si impegna moralmente, per almeno cinque anni, ad aiutare la
famiglia del piccolo amazzone, versando all’associazione un contributo
mensile di 60.000 lire. Ogni tre mesi le quote delle adozioni, tramite
bonifico bancario, sono versate direttamente a Manaus, sul conto delle
suore del Carmelo. Dal mese di maggio 2001 l'associazione trattiene il 5%
su ogni singola quota (tremila lire), per le spese di gestione. Il 95%
viene inviato a Manaus. L'associazione organizza anche gite, tornei
di burraco, lotterie, sempre al fine di reperire fondi. Nel '99 sono
stati inviati a Manaus con quattro bonifici, oltre
centocinquantacinquemilioni e nel 2000 si è raggiunta la cifra di quasi
centottantamilioni di lire.
Al bambino è garantita l’assistenza sanitaria, l’istruzione, il vestiario
e quant’altro serve alla sua esistenza. La famiglia adottiva in molti
casi è costituita da intere scolaresche, oppure da condomini, da due o
tre famiglie, e così via. Ogni famiglia riceve notizie e foto sempre
aggiornate dei piccoli adottati (minimo una volta l’anno). Vi sono alcuni
casi in cui il bambino con la sua famiglia "sparisce" ritorna
cioè nella foresta o cambia stato. L'associazione avverte immediatamente
la famiglia adottiva dell'accaduto e le chiede se desidera continuare con
un altro bimbo o sospendere definitivamente l'adozione. A questo
proposito un breve racconto: una ragazza di Taranto che con notevole
sacrificio, sostiene un bimbo dell'Amazzonia, ha perso per ben due volte
il "suo bambino" e ogni volta ha ripreso con un altro!
Un'altra forma di aiuto possibile è la scolarizzazione. Con una
somma mensile di £ 30.000 e l'impegno per un anno, rinnovabile, al
bambino viene garantita la possibilità di frequentare la scuola.
Molti sono i micro progetti realizzati in questi anni: il parco giochi
nella missione, la sala medica con una sedia dentistica per curare
gratuitamente i denti agli indios, (questa dei denti è una fra le più
grandi emergenze di quel popolo) una casa di accoglienza (soprannominata
"casa dei problemi" a causa dei numerosi problemi che le
ragazzine creano) nella quale vengono accolte ragazzine fuggite da casa,
corsi di computer, di sartoria, riparazioni e talvolta anche la
costruzione di baracche, acquisto di carrettini per vendere i prodotti
della foresta, canoe per permettere ai meninos di attraversare il fiume e
frequentare la scuola, finanziamenti per interventi chirurgici
etc,.
L’associazione diventerà proprietaria di un ospedale per curare i bambini
di strada lasciato in eredità al sodalizio, dalla defunta signora Jeanne
Valcke.
L'Associazione dispone di filmati che illustrano con realismo ed
efficacia la situazione locale.
L’Associazione è configurata come una ONLUS perciò è anche possibile
nella misura del 19% e fino ad un massimo di 4 milioni, detrarre i
versamenti dalla dichiarazione dei redditi.