[TarantoOnLine] Nuovo decreto ILVA, PeaceLink invia al Senato le sue osservazioni: "I lavoratori non siano esclusi dalla valutazione di impatto sanitario"



PeaceLink denuncia: i fondi per la bonifica dell'ILVA usati per la produzione. Consegnate alla Commissione 9 del Senato le osservazioni critiche al DL 3/2025

L’associazione PeaceLink ha inviato - su richiesta della Commissione 9 del Senato (Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare) - un dettagliato documento di osservazioni critiche sul Decreto-Legge 3/2025, attualmente in fase di esame in vista della conversione in legge. Il decreto prevede uno stanziamento fino a 400 milioni di euro per Acciaierie d'Italia, sottraendo risorse originariamente destinate alla bonifica ambientale del sito ILVA di Taranto.

Un finanziamento contro la giustizia ambientale
PeaceLink sottolinea come il decreto sia in aperto contrasto con il principio comunitario “chi inquina paga”, destinando a finalità produttive fondi che dovrebbero essere esclusivamente impiegati per la decontaminazione e il risanamento ambientale. L’associazione ribadisce che il ricorso a queste risorse costituisce una grave sottrazione di fondi destinati alla tutela della salute dei cittadini, minacciati da decenni di inquinamento industriale.

Una scelta pericolosa e insostenibile
L’analisi di PeaceLink evidenzia inoltre che il finanziamento ad Acciaierie d’Italia rischia di perpetuare l’emergenza ambientale e sanitaria di Taranto, privando la comunità delle risorse necessarie per una transizione economica sostenibile. Le alternative esistono e sono chiaramente delineate negli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, ma il governo continua a ignorarle in favore di un’industria in costante crisi finanziaria.

Una Valutazione del Danno Sanitario (VDS) inefficace e depotenziata
Oltre alla questione dei fondi, PeaceLink denuncia la scarsa efficacia delle norme introdotte dal governo sulla Valutazione del Danno Sanitario (VDS) per l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dell’ILVA. La recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha imposto criteri più rigorosi per la protezione della salute pubblica, ma il decreto limita drasticamente il ruolo dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), escludendo i lavoratori dalla valutazione e prevedendo tempi inadeguati per l’analisi del rischio sanitario.

Lavoratori esclusi dalla VIS

PeaceLink evidenzia che i lavoratori dell’ILVA - pur essendo a rischio elevato di ammalarsi - non sono soggetti alla Valutazione di Impatto Sanitario (VIS). Eppure sono i più esposti agli inquinanti prodotti dallo stabilimento e rappresentano un campione chiave per determinare gli impatti sulla salute. La VIS deve necessariamente includere anche i dati relativi ai lavoratori, attraverso analisi biologiche e monitoraggio epidemiologico. Inoltre, PeaceLink chiede che l’ISS (Istituto Superiore Sanità) abbia un ruolo rafforzato nella VIS, con la possibilità di reiterare le richieste di approfondimento e integrazione dei dati. 


Le richieste di PeaceLink


L’associazione chiede ai Senatori di:

  • escludere i fondi destinati alla bonifica dall’utilizzo per finalità produttive;

  • rafforzare il ruolo dell’ISS (Istituto Superiore Sanità) nella Valutazione del Danno Sanitario, includendo anche ARPA, ASL e ARESS;

  • dare l'ultima parola all'ISS nella Valutazione di Impatto Sanitario e quindi nella concessione dell'autorizzazione a produrre;
  • includere i lavoratori dell’ILVA nella Valutazione dell'Impatto Sanitario, con un monitoraggio specifico e la creazione di una biobanca per tracciare le esposizioni agli inquinanti industriali.

PeaceLink continuerà a monitorare l’iter legislativo del decreto e si riserva di segnalare le criticità alla Commissione Europea.


Per ulteriori informazioni e richieste di approfondimento:

Prof. Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
Email: a.marescotti at peacelink.org
Cell: 3471463719

www.peacelink.it