[TarantoOnLine] Elevate concentrazioni di benzene a Taranto. Arpa e associazioni cittadine concordi nel ritenere inadeguati i limiti di legge



Ex Ilva: Arpa Puglia, rivedere la norma sui limiti del benzene 

Pubblicato: 04/04/2023 22:01 
(AGI) - Taranto, 4 apr. - In base alla norma italiana, le emissioni di benzene da Acciaierie d’Italia, ex Ilva, sono nella norma. Ma le emissioni sono tuttavia in crescita e c’è la necessità, a questo punto, di rivedere la norma stessa. Lo ha dichiarato oggi Vincenzo Campanaro, direttore scientifico di Arpa Puglia, l’Agenzia regionale per l’ambiente, in audizione alla commissione Ambiente della Regione Puglia. Sulle emissioni odorigene di benzene riscontrate a Taranto, l’Arpa ha affermato di essersi posta il tema in particolare da fine 2019, da quando, cioè, si è cominciato “ad osservare questo trend crescente e dissonante rispetto a quello che era avvenuto in precedenza”. “L’Agenzia - ha sostenuto il direttore scientifico di Arpa Puglia - prova ad essere sempre in ascolto del territorio per recepire e approfondire, ove possibile, quelle fasi nel corso delle quali si verificano determinate condizioni”. “A fronte anche di ciò che proveniva dalla cittadinanza”, Arpa Puglia, ha riferito il suo direttore scientifico, ha quindi provato “a dare una sistemazione ai dati che pervenivano ed è stata fatta una ricognizione - in assenza, però, di una fonte normativa interna italiana - confrontandosi anche con soggetti qualificati come l’Agenzia regionale Aress”. Sono stati individuati “nell’ambito di norme rinvenibili in altre Nazioni, i riferimenti utili a collocare e anche a fornire un quantitativo ai fenomeni censiti - ha detto Campanaro -. Tra i vari riferimenti, è stato ritenuto che fosse particolarmente significativo il riferimento normativo dell’agenzia di protezione dell’ambiente dello Stato della California che indica in 27 microgrammi a metro cubo il valore che, come media oraria, deve essere considerato come critico e che può dare degli effetti anche di tipo acuto”. Valore che “però non trova riscontro nella norma italiana”. (AGI) 
TA1/PGI

Ex Ilva: Arpa Puglia, rivedere la norma sui limiti del benzene (2) 

Pubblicato: 04/04/2023 22:01 
(AGI) - Taranto, 4 apr. - “Avendo quindi questo valore come riferimento e avendo potuto svolgere una ricognizione retrospettiva, è stato verificato - ha detto il direttore scientifico di Arpa Puglia - che il numero di superamenti di questo valore orario nel corso dell’anno era tutt’altro che trascurabile. Per quello che si è potuto osservare - ha aggiunto - si sono verificati nel 2022 sul 2021 un numero di superamenti di questo valore limite, ora particolarmente consistenti, più che raddoppiati”. Arpa Puglia ha spiegato che la “ricognizione retrospettiva” è stata consegnata all’Asl Taranto e questa poi “ha dato seguito a questa segnalazione recependo indicazioni di carattere sanitario” e “segnalando all’autorità competente, il ministero dell’Ambiente, la necessità di intraprendere percorsi per la riduzione di questo fenomeno”. “La difficoltà è che il benzene non è stato considerato molto e non viene contenuto da questi dispositivi di rilevamento. Il tema va quindi approfondito con l’interessamento del governo regionale” ha sottolineato ancora Campanaro, per il quale nella rilevazione della qualità dell’aria-ambiente, disciplinata dal decreto 155 del 2010, “per il benzene viene stabilito un limite calcolato come media annuale nella misura di 5 microgrammi a metro cubo”. “Questo significa - ha aggiunto Campanaro - che gli eventi acuti che vengono a ripetersi in determinate posizioni come quelle del siderurgico e dell’area industriale di Taranto, non trovano una adeguata collocazione nel riscontro normativo”. “In particolare - ha concluso Campanaro -, pure una successione ripetuta di eventi critici difficilmente spalmata per l’intero arco dell’anno, riesce a determinare delle conseguenze, in particolare per quanto concerne il superamento del limite normativo”. (AGI) 
TA1/PGI

Questo il testo del TGR Puglia della RAI di oggi: "Le associazioni dei cittadini chiedono da tempo regole più severe sulle emissioni dell'ex-ILVA. Ora è d'accordo anche l'Agenzia Regionale dell'Ambiente". E poi: "Cambiare la normativa nazionale sulle emissioni di benzene. La richiesta è arrivata anche dall'Arpa Puglia dopo le ultime rilevazioni".

Video


RELAZIONE DOTT.SSA MOSCHETTI alla quinta commissione del Consiglio Regionale della Puglia 4.4.2023

All’attenzione del Presidente della V Commissione Consiliare Consiglio Regionale della Puglia 


Oggetto : emissioni di benzene provenienti dall’area industriale ionica


Gli scriventi,ringraziando della convocazione per l’audizione sul tema sopraindicato , in premessa intendono sottolineare quanto segue :

  1. La Città di Taranto è esposta a una miscela di sostanze cancerogene immesse in ambiente, da più di  cinquant’anni, dall’area industriale, con il ruolo preponderante dell’Impianto siderurgico. 
  2. Per le sostanze cancerogene non esiste un limite di esposizione sotto il quale possano ritenersi innocue per la salute umana. 
  3. Sin dai primi report dell’OMS che hanno indagato la salute dei cittadini tarantini negli anni Ottanta, è stato documentato un eccesso di tumori nella popolazione . Questi dati sono stati puntualmente confermati in tutti i numerosi  studi che sono stati prodotti in seguito, fino al recente studio SENTIERI pubblicato a fine Febbraio 2023.
  4. Studi epidemiologici hanno dimostrato, inoltre , un nesso di causa e di effetto tra le emissioni industriali  e la morbilità e mortalità nella popolazione tarantina 
  5. Tale eccesso di tumori - che si accompagna ad un eccesso di mortalità generale e ad altre malattie ambiente correlate - è ampiamente prevedibile, attesa la documentata ininterrotta esposizione della popolazione alle sostanze ad azione cancerogena .
  6. L’Italia ha, per quanto esposto,  subito una condanna della Corte di Giustizia Europea e una durissima  stigmatizzazione da parte dell’ONU che nel suo documento del 22-1.2022  includendo Taranto  , unica città italiana,  tra le Zone di Sacrificio così si è espressa : “Dal punto di vista dei diritti umani, il raggiungimento di un ambiente non tossico è un obbligo giuridicamente vincolante piuttosto che un'opzione politica” e  “Gli Stati non possono più tollerare la creazione di zone di sacrificio, né permettere che le zone di sacrificio esistenti continuino. È necessario intraprendere un'azione immediata per eliminare l'esposizione dei residenti ai rischi ambientali”


E’ obbligo degli scriventi, preposti alla tutela della vita e della salute dei cittadini  a loro affidati e in ossequio agli obblighi morali cui li vincola il rispetto del codice deontologico ,  intervenire nel merito della esposizione della popolazione a picchi di benzene  documentati dall’Agenzia ARPA Puglia in già data 21-4-2022  e ancora oggetto di una nota di ARPA Puglia del 5 gennaio 2023 e oggetto di una nota della ASL di Taranto  del 6-5-2022. Corre l’obbligo di ringraziare ARPA e ASL per la puntualità e la competenza dei loro interventi. Tanto premesso nel merito della questione di cui si tratta  si osserva che 


  1. Il Sesto  studio SENTIERI recentemente pubblicato ha documentato - come già detto- un eccesso di tumori  negli adulti  nel SIN di Taranto , ma anche un eccesso di  ricoveri e di mortalità per leucemie nei bambini tarantini.
  2. Il benzene, come puntualmente riportato dal documento  della ASL, è una sostanza per la quale esistono prove scientifiche sufficienti che l’associano all’insorgenza di leucemie nella popolazione esposta. 
  3. In una metanalisi del 2016 si forniscono le prove che l’esposizione prenatale, in utero e nelle prime epoche della vita al benzene è associata all’insorgenza di leucemie nei bambini.  
  4. I tumori infantili sono malattie rare e il riscontro di un eccesso è definito  “evento sentinella”e che non possono, per questa fascia di popolazione, invocarsi esposizioni remote nel tempo, ma sono riferibili ad esposizioni recenti.


Il persistere di picchi di benzene, di concerto con gli altri inquinanti ad azione cancerogena immessi in ambiente dall’area industriale,  espone la popolazione al rischio di leucemie. Il  documentato incremento di questo tipo di tumori nella popolazione infantile  è un evento sentinella che non può essere trascurato. Osserviamo che, a distanza di un anno circa dalla opportuna e puntale richiesta della nostra ASL di procedere “con la massima sollecitudine“ al fine di ridurre le emissioni di benzene, quale che sia la sorgente che non compete agli scriventi di indicare, la situazione non appare migliorata.

Gli scriventi chiedono, usando le stesse parole dell’ONU, e in ossequio al principio di precauzione che sia intrapresa  “(...) un'azione immediata per eliminare l'esposizione dei residenti ai rischi ambientali“ a tutela della salute della popolazione e dei bambini in particolare  non ritenendo più tollerabili ulteriori rinvii.



Annamaria Moschetti Presidente Commissione Ambiente dell’Ordine dei Medici di Taranto e per Pediatri Per un mondo possibile Associazione Culturale Pediatri  Puglia 

Cosimo Nume Presidente dell’Ordine dei Medici di Taranto 

Cataldo Infesta Segretario Provinciale di Taranto della Federazione Italiana Medici Pediatri