[TarantoOnLine] Acciaierie d’Italia a Taranto sospende a tempo indeterminato l’attività di 145 imprese dell’indotto. Il sindaco di Taranto: “Fossi Giorgia Meloni caccerei subito ArcelorMittal a pedate”



Acciaierie d’Italia ha reso noto alle organizzazioni sindacali che da lunedì prossimo nello stabilimento siderurgico di Taranto sono sospese le attività di 145 imprese appaltatrici. Lo riferiscono il segretario nazionale Fim Cisl, Valerio D’Alò, e il segretario generale aggiunto della Fim Cisl Taranto-Brindisi, Biagio Prisciano, aggiungendo che «la sospensione è a tempo indeterminato» e che «si tratta di un gesto gravissimo che mette a rischio centinaia di posti di lavoro. La ricaduta occupazionale sarà massiccia». 

«Se Acciaierie d’Italia e l'amministratore delegato Lucia Morselli - osservano i due sindacalisti - pensano di utilizzare questa situazione per premere sul governo e cercare di ottenere le risorse del miliardo di euro del Decreto Aiuti, hanno sbagliato i conti e vedranno l’opposizione del sindacato. E’ davvero singolare che questa stretta dell’azienda arrivi a poche ore dall’incontro che lunedì Fim, Fiom e Uilm avranno a Taranto con i parlamentari sulla situazione dell’ex Ilva».

Nella lettera inviata alle aziende dell’appalto, Acciaierie d’Italia parla di «sopraggiunte e superiori circostanze» che "inducono a comunicarvi, con particolare rammarico, la necessità di sospendere le attività oggetto degli ordini nella rispettiva interezza». La società sollecita le ditte dell’appalto a liberare i cantieri «entro lunedì 14 novembre», precisando «che, decorso tale termine, sarà inibito ogni accesso in stabilimento" "Confermiamo l’interesse alla prosecuzione delle attività e delle opere appaltate - spiega infine Acciaierie - e a tale riguardo sarà nostra cura comunicarvi ogni utile aggiornamento non appena possibile».

LE PAROLE DEL SINDACO MELUCCI

«Fossi nel premier Giorgia Meloni farei quello che nessuno ha avuto sinora il coraggio di fare, caccerei subito ArcelorMittal a pedate, con la stessa eleganza con cui loro hanno trattato tutti i precedenti Governi della Repubblica dal 2017 ad oggi. Dopotutto, sono tempi straordinari, ogni potenza mondiale sta modificando le proprie strategie e priorità per garantire gli interessi nazionali». Usa parole dure il sindaco e presidente della Provincia di Taranto Rinaldo Melucci per commentare la sospensione dell’attività di 145 aziende dell’appalto comunicata da Acciaierie d’Italia alle organizzazioni sindacali. «A proposto dei provvedimenti odierni a carico dell’indotto di Taranto - aggiunge Melucci - ci diranno anche questa volta che è colpa della crisi, o che il Governo non ha mantenuto i propri impegni nell’ultimo DL Aiuti, o ancora che è il mercato e si ritengono liberi di fare come meglio ritengono, o peggio che le imprese ioniche non hanno i requisiti e non sono all’altezza». Invece, «la verità - attacca il sindaco di Taranto - è semplicemente che Acciaierie d’Italia, purtroppo ancora condotta da Arcelor Mittal, continua a infischiarsene di Taranto e dell’Italia, a dispetto del nome del sodalizio. Ormai la si potrebbe considerare alla stregua di una permanente estorsione di Stato, che manda all’aria qualunque consuetudine o regola delle accettabili relazioni industriali e internazionali. Mentre le regole morali l’ex Ilva le aveva già cestinate da un pezzo». Melucci annuncia che «il Comune e la Provincia di Taranto prenderanno in considerazione ogni iniziativa ordinamentale per la tutela della comunità ionica. Mi auguro che questa volta - conclude - la voce delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali del territorio si levi distinta ed inequivocabile nella medesima direzione»

Fonte Gazzetta del Mezzogiorno
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/taranto/1367290/ex-ilva-da-lunedi-nello-stabilimento-siderurgico-di-taranto-sospese-attivita-di-145-imprese-appaltatrici.html