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[TarantoOnLine] PeaceLink su ANSA: "Ilva produce meno e inquina di più"
- Subject: [TarantoOnLine] PeaceLink su ANSA: "Ilva produce meno e inquina di più"
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Mon, 7 Dec 2020 19:22:26 +0100
Notizia Ansa delle 16.40
A.Mittal:Peacelink, fabbrica produce meno e inquina di più
Marescotti, 'emerge dal confronto dei dati Arpa 2019 e 2020'
(ANSA) - TARANTO, 07 DIC - «L'inquinamento nel quartiere Tamburi di Taranto nel 2020 è aumentato nonostante la produzione di acciaio nell’Ilva di Taranto sia calata da 12.900 tonnellate al giorno (dato 2019) a 8.800 (dato 2020). Può sembrare paradossale ma è così: l’Ilva produce di meno ma inquina di più». Lo afferma il presidente di Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti, precisando che dal confronto dei dati Arpa del 2019 e 2020 (gennaio-novembre) emerge che nel quartiere a ridosso del siderurgico «ci sono stati i seguenti incrementi di inquinamento rispetto al 2019 in aria ambiente: +128% di benzene ; +3% di Pm10; + 6% di Pm2,5. Dati ancora più elevati si registrano al perimetro dello stabilimento (centralina Meteo-Parchi Ilva): +215% per benzene; +48% per Pm10; +30% per Pm2,5». Secondo l’ambientalista, «questi incrementi percentuali ci dicono che quando finirà il 2020 e la produzione totale di acciaio dello stabilimento siderurgico di Taranto sarà arrivata ai minimi storici (ossia a 3,2 milioni di tonnellate/anno di acciaio), l’impatto sulla salute degli abitanti del quartiere Tamburi sarà verosimilmente ancora peggiore rispetto al 2019». Peacelink invita il sindaco di Taranto, il presidente della Provincia e il presidente della Regione «a inviare alla Commissione Europea e alla Cedu (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) tutta la documentazione ufficiale» e «a fare fronte comune con i cittadini sulla linea dell’immediata chiusura dell’area a caldo. Ogni discussione attuale sulle tecnologie future ed ecocompatibili è solo accademica. Ma oggi - conclude Marescotti - va vietato ad ArcelorMittal l’uso delle vecchie tecnologie inquinanti, e questo va vietato prima della firma del nuovo accordo allo scopo di proteggere la salute pubblica». (ANSA).
A.Mittal:Peacelink, fabbrica produce meno e inquina di più
Marescotti, 'emerge dal confronto dei dati Arpa 2019 e 2020'
(ANSA) - TARANTO, 07 DIC - «L'inquinamento nel quartiere Tamburi di Taranto nel 2020 è aumentato nonostante la produzione di acciaio nell’Ilva di Taranto sia calata da 12.900 tonnellate al giorno (dato 2019) a 8.800 (dato 2020). Può sembrare paradossale ma è così: l’Ilva produce di meno ma inquina di più». Lo afferma il presidente di Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti, precisando che dal confronto dei dati Arpa del 2019 e 2020 (gennaio-novembre) emerge che nel quartiere a ridosso del siderurgico «ci sono stati i seguenti incrementi di inquinamento rispetto al 2019 in aria ambiente: +128% di benzene ; +3% di Pm10; + 6% di Pm2,5. Dati ancora più elevati si registrano al perimetro dello stabilimento (centralina Meteo-Parchi Ilva): +215% per benzene; +48% per Pm10; +30% per Pm2,5». Secondo l’ambientalista, «questi incrementi percentuali ci dicono che quando finirà il 2020 e la produzione totale di acciaio dello stabilimento siderurgico di Taranto sarà arrivata ai minimi storici (ossia a 3,2 milioni di tonnellate/anno di acciaio), l’impatto sulla salute degli abitanti del quartiere Tamburi sarà verosimilmente ancora peggiore rispetto al 2019». Peacelink invita il sindaco di Taranto, il presidente della Provincia e il presidente della Regione «a inviare alla Commissione Europea e alla Cedu (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) tutta la documentazione ufficiale» e «a fare fronte comune con i cittadini sulla linea dell’immediata chiusura dell’area a caldo. Ogni discussione attuale sulle tecnologie future ed ecocompatibili è solo accademica. Ma oggi - conclude Marescotti - va vietato ad ArcelorMittal l’uso delle vecchie tecnologie inquinanti, e questo va vietato prima della firma del nuovo accordo allo scopo di proteggere la salute pubblica». (ANSA).
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