Raccolta firme contro il rigassificatore venerdì e sabato a Taranto



Nel corso della consueta riunione del Comitato contro il Rigassificatore
di Taranto, lunedì 29 gennaio, sono state affrontate una serie di
importanti questioni. In primo luogo è stata ribadita la rilevanza del
coinvolgimento della cittadinanza, da perseguire sia attraverso
l’informazione diretta e costante sulle tematiche ambientali e
sull’impianto di rigassificazione, sia attraverso la raccolta delle firme
che avrà luogo nelle giornate di venerdì 2 febbraio ore 18.00 in via Di
Palma (davanti alla Coin) e di sabato 3 febbraio ore 18.00 in Piazza
Sicilia.

Dalla discussione sono emerse le notevoli difficoltà riscontrate ancora
una volta dal Comitato, nell'ottenere la documentazione delle integrazioni
allo Studio di Impatto Ambientale, depositata ormai dal 12 gennaio scorso
dalla Gas Natural presso il Ministero dell'Ambiente e l'Assessorato
all'Ecologia della Regione Puglia.

L’inadempienza commessa dalla Gas Natural nell’invio della suddetta
documentazione all'Assessorato all'Ecologia della Regione Puglia nel solo
formato cartaceo, anziché in formato digitale come richiesto dal Ministero
dell'Ambiente, pone il Comitato in condizione di non poter esercitare il
proprio diritto di interloquire con le Pubbliche Amministrazioni centrali
e locali e dunque di ricevere informazioni e documentazione via posta
elettronica, ai sensi del Codice dell'Amministrazione Digitale, d.lgs 7
marzo 2005, n.82 e successive integrazioni.

Le stesse difficoltà sono state riscontrate, da tempo, nell’ottenere il
Rapporto Preliminare di Sicurezza, atto fondamentale da sottoporre agli
organismi locali e alla popolazione. Questo rapporto, conservato presso il
Ministero dell’Interno e presso la Regione Puglia, non è mai stato reso
pubblico. In particolare, la Regione, dopo pressanti richieste da parte
del Comitato, ha recentemente inviato un plico contenente documenti
inutili e datati.

Altra negligenza della Regione Puglia è la mancata attivazione di un forum
on-line all’interno del proprio sito, affinché i cittadini possano avere
libero accesso ai dati sulle questioni ambientali (come già è stato fatto
per le questioni urbanistiche) senza essere costretti a recarsi presso la
sede regionale a Bari per consultare la voluminosa documentazione
cartacea.

Ci si domanda, dunque, se questo reiterato spirito di “non collaborazione”
sia un evidente tentativo da parte delle stesse istituzioni di “ritardare”
l’attività del Comitato e di chiunque sia interessato alla sicurezza
cittadina, nell’elaborare le proprie valutazioni, in vista della ormai
prossima scadenza del 10 febbraio.

Alla luce di tali fatti, ed in presenza di una violazione dell’art. 23
della Seveso II, il Comitato intende dunque richiedere al Ministero
dell’Ambiente, al Ministero dell’Interno, e all’Assessorato all’Ecologia
della Regione Puglia, l’annullamento della procedura mediante atto di
autotutela.

In merito alle vicende suddette e alle violazioni della Legge Seveso a
Taranto, il Comitato sottolinea la pericolosa e colpevole "latitanza" dei
parlamentari tarantini su una questione così rilevante da cui dipende la
vita e la sicurezza di tutti i loro concittadini ed elettori. Attualmente
le uniche interrogazioni che hanno trattato il rigassificatore di Taranto
sono state presentate da un deputato veneziano di Rifondazione e da un
deputato napoletano dell'UDC. È incomprensibile e ingiustificabile la
mancanza di sensibilità ambientale da parte dei politici locali nei
confronti del territorio tarantino. Ed è deludente osservare come la
politica ambientale adottata dalla Regione Puglia, e sostenuta dalla
Provincia di Taranto, ignorando l’opportunità di rendere maggiormente
“elastiche”, nel caso dell'Ilva, le prescrizioni previste dal Protocollo
di Kyoto sulle emissioni di CO2, sia anacronistica e in netto contrasto
con le politiche ambientali sostenute dall'Unione europea e dal Governo
centrale, che prevedono lo stanziamento di notevoli risorse economiche
proprio a favore dell'adeguamento delle imprese presenti sul territorio
nazionale al Protocollo di Kyoto. In particolare la finanziaria 2007,
prevede che 200 milioni andranno al fondo per il protocollo di Kyoto, 25
milioni saranno destinati all’implementazione delle politiche di sviluppo
sostenibile. Sono inoltre in arrivo risorse per combattere l’inquinamento
atmosferico. A questo proposito la Finanziaria stanzia 300 milioni di euro
per 3 anni al fine di ridurre la quantità di anidride carbonica in
atmosfera. Ci si domanda a tal proposito se Vico, Florido, Franzoso e
Vendola sono a conoscenza di queste rilevanti risorse, importanti per il
miglioramento della qualità dell’aria a Taranto ma non solo, visto che da
quanto emerso dall’ultimo Rapporto congiunto Legambiente/Sole-24Ore,
Taranto è ultima tra le province italiane per qualità ambientale. Inoltre
dal III Rapporto Apat, Agenzia per la protezione dell’ambiente, sulla
qualità dell'ambiente urbano, emerge che il contributo del settore
industriale all’emissione di PM10 ammonta al 93% del totale rilevato, in
netta difformità da quanto accade per le altre città dove le polveri sono
quasi esclusivamente di provenienza veicolare (l’Ilva di Taranto si
posiziona inoltre, secondo la Comunità Europea, al secondo posto in Europa
per le emissioni di CO2 e produce da sola il 10% di Pm10 di tutta Europa).

Il superamento costante della soglia di tollerabilità di inquinanti di
origine industriale nell’ambiente tarantino, anziché giustificarlo con il
solito, infondato ricatto occupazionale (salute in cambio di lavoro),
andrebbe comunicato alla cittadinanza in modo serio e tempestivo,
predisponendo le opportune, urgenti contromisure per garantire la salute
pubblica. Cosa aspettano i governanti locali e nazionali a farlo? Cosa
aspettano ad informare la popolazione e a dialogare con essa per il bene
stesso della comunità?


Nell’attesa di trovare una risposta a tutte queste domande, ricordiamo a
tutti i cittadini che l’appuntamento del Comitato, si rinnova ogni lunedì
alle 17.30 presso la sede della UIL in piazzale Bestat a Taranto.


Il Comitato contro il Rigassificatore
http://www.tarantosociale.org