[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Raccolta firme contro il rigassificatore venerdì e sabato a Taranto
- Subject: Raccolta firme contro il rigassificatore venerdì e sabato a Taranto
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Tue, 30 Jan 2007 19:19:22 +0100 (CET)
- Importance: Normal
Nel corso della consueta riunione del Comitato contro il Rigassificatore di Taranto, lunedì 29 gennaio, sono state affrontate una serie di importanti questioni. In primo luogo è stata ribadita la rilevanza del coinvolgimento della cittadinanza, da perseguire sia attraverso l’informazione diretta e costante sulle tematiche ambientali e sull’impianto di rigassificazione, sia attraverso la raccolta delle firme che avrà luogo nelle giornate di venerdì 2 febbraio ore 18.00 in via Di Palma (davanti alla Coin) e di sabato 3 febbraio ore 18.00 in Piazza Sicilia. Dalla discussione sono emerse le notevoli difficoltà riscontrate ancora una volta dal Comitato, nell'ottenere la documentazione delle integrazioni allo Studio di Impatto Ambientale, depositata ormai dal 12 gennaio scorso dalla Gas Natural presso il Ministero dell'Ambiente e l'Assessorato all'Ecologia della Regione Puglia. L’inadempienza commessa dalla Gas Natural nell’invio della suddetta documentazione all'Assessorato all'Ecologia della Regione Puglia nel solo formato cartaceo, anziché in formato digitale come richiesto dal Ministero dell'Ambiente, pone il Comitato in condizione di non poter esercitare il proprio diritto di interloquire con le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali e dunque di ricevere informazioni e documentazione via posta elettronica, ai sensi del Codice dell'Amministrazione Digitale, d.lgs 7 marzo 2005, n.82 e successive integrazioni. Le stesse difficoltà sono state riscontrate, da tempo, nell’ottenere il Rapporto Preliminare di Sicurezza, atto fondamentale da sottoporre agli organismi locali e alla popolazione. Questo rapporto, conservato presso il Ministero dell’Interno e presso la Regione Puglia, non è mai stato reso pubblico. In particolare, la Regione, dopo pressanti richieste da parte del Comitato, ha recentemente inviato un plico contenente documenti inutili e datati. Altra negligenza della Regione Puglia è la mancata attivazione di un forum on-line all’interno del proprio sito, affinché i cittadini possano avere libero accesso ai dati sulle questioni ambientali (come già è stato fatto per le questioni urbanistiche) senza essere costretti a recarsi presso la sede regionale a Bari per consultare la voluminosa documentazione cartacea. Ci si domanda, dunque, se questo reiterato spirito di “non collaborazione” sia un evidente tentativo da parte delle stesse istituzioni di “ritardare” l’attività del Comitato e di chiunque sia interessato alla sicurezza cittadina, nell’elaborare le proprie valutazioni, in vista della ormai prossima scadenza del 10 febbraio. Alla luce di tali fatti, ed in presenza di una violazione dell’art. 23 della Seveso II, il Comitato intende dunque richiedere al Ministero dell’Ambiente, al Ministero dell’Interno, e all’Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia, l’annullamento della procedura mediante atto di autotutela. In merito alle vicende suddette e alle violazioni della Legge Seveso a Taranto, il Comitato sottolinea la pericolosa e colpevole "latitanza" dei parlamentari tarantini su una questione così rilevante da cui dipende la vita e la sicurezza di tutti i loro concittadini ed elettori. Attualmente le uniche interrogazioni che hanno trattato il rigassificatore di Taranto sono state presentate da un deputato veneziano di Rifondazione e da un deputato napoletano dell'UDC. È incomprensibile e ingiustificabile la mancanza di sensibilità ambientale da parte dei politici locali nei confronti del territorio tarantino. Ed è deludente osservare come la politica ambientale adottata dalla Regione Puglia, e sostenuta dalla Provincia di Taranto, ignorando l’opportunità di rendere maggiormente “elastiche”, nel caso dell'Ilva, le prescrizioni previste dal Protocollo di Kyoto sulle emissioni di CO2, sia anacronistica e in netto contrasto con le politiche ambientali sostenute dall'Unione europea e dal Governo centrale, che prevedono lo stanziamento di notevoli risorse economiche proprio a favore dell'adeguamento delle imprese presenti sul territorio nazionale al Protocollo di Kyoto. In particolare la finanziaria 2007, prevede che 200 milioni andranno al fondo per il protocollo di Kyoto, 25 milioni saranno destinati all’implementazione delle politiche di sviluppo sostenibile. Sono inoltre in arrivo risorse per combattere l’inquinamento atmosferico. A questo proposito la Finanziaria stanzia 300 milioni di euro per 3 anni al fine di ridurre la quantità di anidride carbonica in atmosfera. Ci si domanda a tal proposito se Vico, Florido, Franzoso e Vendola sono a conoscenza di queste rilevanti risorse, importanti per il miglioramento della qualità dell’aria a Taranto ma non solo, visto che da quanto emerso dall’ultimo Rapporto congiunto Legambiente/Sole-24Ore, Taranto è ultima tra le province italiane per qualità ambientale. Inoltre dal III Rapporto Apat, Agenzia per la protezione dell’ambiente, sulla qualità dell'ambiente urbano, emerge che il contributo del settore industriale all’emissione di PM10 ammonta al 93% del totale rilevato, in netta difformità da quanto accade per le altre città dove le polveri sono quasi esclusivamente di provenienza veicolare (l’Ilva di Taranto si posiziona inoltre, secondo la Comunità Europea, al secondo posto in Europa per le emissioni di CO2 e produce da sola il 10% di Pm10 di tutta Europa). Il superamento costante della soglia di tollerabilità di inquinanti di origine industriale nell’ambiente tarantino, anziché giustificarlo con il solito, infondato ricatto occupazionale (salute in cambio di lavoro), andrebbe comunicato alla cittadinanza in modo serio e tempestivo, predisponendo le opportune, urgenti contromisure per garantire la salute pubblica. Cosa aspettano i governanti locali e nazionali a farlo? Cosa aspettano ad informare la popolazione e a dialogare con essa per il bene stesso della comunità? Nell’attesa di trovare una risposta a tutte queste domande, ricordiamo a tutti i cittadini che l’appuntamento del Comitato, si rinnova ogni lunedì alle 17.30 presso la sede della UIL in piazzale Bestat a Taranto. Il Comitato contro il Rigassificatore http://www.tarantosociale.org