Taranto, indagati i dirigenti di tre industrie



Fonte: http://www.lanuovaecologia.it/inquinamento/atmosferico/1974.php

ECOREATI|L'inchiesta riguarda le emissioni nocive di fumi, gas e polveri
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Taranto, indagati i dirigenti di tre industrie
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Avviso di conclusione delle indagini per i vertici di Ilva, Cementir e Agip raffinazione. I reati ipotizzati sono di «getto pericoloso di polveri» e di «danneggiamento aggravato» per i centri abitati di Taranto e Statte
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Undici persone - fra le quali il presidente del consiglio d'amministrazione dell'Ilva, Emilio Riva, e suo figlio, Claudio, amministratore delegato della stessa azienda, Francesco Caltagirone, presidente del consiglio di amministrazione della Cementir, e Alfredo Moroni, amministratore delegato dell'Agip Raffinazione - risultano indagate per due inchieste, coordinate dalla Procura di Taranto, sull'inquinamento atmosferico che sarebbe provocato in città dalle tre grandi industrie.

I carabinieri del Reparto operativo di Taranto stanno notificando agli 11 indagati l'avviso di conclusione delle indagini, firmato dal procuratore aggiunto presso il Tribunale di Taranto, Francesco Sebastio, e dai sostituti procuratori Maurizio Carbone, Alessio Coccioli e Remo Epifani. La prima inchiesta, avviata dalla procura di Taranto nell'aprile del '98, riguarda le emissioni nocive sulla città provocate da fumi, gas e polveri. Le indagini si sono avvalse dei dati raccolti dal Dipartimento di Prevenzione della Ausl Taranto 1 riguardanti la salubrità dell'aria e l'incidenza sulle malattie dell'apparato respiratorio.

I reati ipotizzati sono di «getto pericoloso di polveri ed emissioni di fumi, gas e vapori molesti» e di «danneggiamento aggravato» per i centri abitati di Taranto e Statte. Questi due Comuni risultano anche parti lese insieme con la Provincia di Taranto, la Regione Puglia e il ministero dell'ambiente. La seconda inchiesta, pressoché parallela alla prima, cominciò nel 2001 e riguarda l'inquinamento che sarebbe stato provocato dalle cokerie dell'Ilva, il cui dirigente di reparto, Roberto Pensa, è anch'egli indagato, oltre ad Emilio e Claudio Riva e al direttore dello stabilimento siderurgico di Taranto, Luigi Capogrosso.

I magistrati ipotizzano il reato di «omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro» in relazione all'emissione di fumi, gas e polveri da quegli impianti. Terminato l'iter della notifica dell'avviso di conclusione delle indagini, il collegio difensivo degli indagati ha 20 giorni di tempo per presentare memorie o altra documentazione a tutela dei loro assistiti; dovrà quindi essere fissata l'udienza preliminare per decidere l'archiviazione o il rinvio a giudizio degli inquisiti.

16 luglio 2003