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intervento di Attac Taranto contro la guerra in Iraq
- Subject: intervento di Attac Taranto contro la guerra in Iraq
- From: Salvatore De Rosa <nautarea at libero.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Fri, 04 Oct 2002 17:57:01 +0200
Intervento di Attac TA per la manifestazione del 5.10.02 LE GUERRE COSTANO L'ultima, in epoca ulivista, la guerra del Kossovo, è costata 580 miliardi di lire. A essa va aggiunta la scandalosa "Missione Arcobaleno", aiuti lasciati marcire nei porti o regalati alla malavita albanese. Le missioni militari assorbono anch'esse svariati miliardi. La Sanità invece, come noi pugliesi sappiamo meglio degli altri, va ridimensionata. E A CHE SERVONO? A dare posti di lavoro agli italiani nei paesi distrutti? Neanche per sogno. Se anche si aprissero spazi per imprenditori italiani (le guerre fatte non ne hanno aperti) verrebbe utilizzata la manodopera locale, che costa meno. Servono a punire dei dittatori? Nemmeno. O restano al loro posto o vengono sostituiti da persone simili, ma di fiducia della Super-potenza. Chi patisce è soprattutto la popolazione civile. E allora a chi o a che cosa servono? A dei potenti gruppi di pressione che indirizzano il governo statunitense verso una logica imperiale, anche se questo espone la popolazione civile di quella nazione alle ritorsioni dei disperati. Ovviamente gli americani non sono compatti nell'affrontare avventure militari, ma la loro e la nostra informazione sono già di guerra. Come si può battere il terrorismo? Eliminando l'oppressione economica dal Terzo Mondo, non certo concedendo agli Stati Uniti la non imputabilità di fronte al tribunale penale internazionale (cioè la licenza di compiere crimini di guerra). E l'ONU, l'Europa, l'Italia che fanno? L'ONU e alcuni paesi dell'Unione Europea tentano di resistere a decisioni che sono fatte anche per subordinarle e umiliarle. L'Italia, come la Gran Bretagna, ha scelto la strada del servilismo. In queste nazioni ogni governo, di destra o di sinistra, appoggia le guerre. In Italia chi ha manifestato contro la subordinazione degli stati ai potentati economici è stato duramente represso dalle forze dell'ordine, sia sotto il governo ulivista che sotto l'attuale, a Napoli e a Genova. E gli italiani che ne pensano? Nonostante la maggioranza assoluta degli eletti in parlamento sia favorevole alla subordinazione ai potentati USA, l'appello di Emergency ha raccolto migliaia di firme di cittadini, e aumentano di minuto in minuto. Firmare significa anche dire agli eletti, quali essi siano, che il consenso da loro ricevuto non può essere trattato come un assegno in bianco. ATTAC Taranto
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