Giubileo degli Oppressi 2 in Puglia Puglia





Missionari Comboniani




Scuola di Pace “D.Tonino Bello”




COMUNICATO STAMPA N.7




OGGETTO: I CONTENUTI DELLA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL GIUBILEO DEGLI OPPRESSI



S’è tenuta stamattina nel centro dei missionari Comboniani di Bari, la conferenza stampa di presentazione degli appuntamenti pugliesi del “Giubileo degli oppressi 2002” – La Pace nelle nostre mani: non solo utopia”, evento nazionale organizzato dai Comboniani. Le manifestazioni nella nostra regione sono racchiuse in un cartellone di appuntamenti dal titolo “Puglia, convivialità delle differenze. Cittadinanza attiva, conflitti e risorse”. Si tratta di un ciclo di manifestazioni che coinvolgono circa 40 tra associazioni, enti, istituzioni e partner del privato sociale, ciclo che culminerà segnerà un momento importante giovedì 12 a Molfetta con l’arrivo della carovana del giubileo: ne faranno parte Alex Zanotelli, missionario comboniano; monsignor Gian Carlo Bregantini, vescovo di Locri, Valdenia Aparecida Paulino, avvocata brasiliana impegnata nella denuncia delle violazioni dei diritti umani e degli adolescenti; Magouws Catherine Morakabi, attivista di movimenti di pace e giustizia a Soweto township di Johannesburg dove attualmente Morakabi vive, e i giornalisti Raffaele Zordan (Nigrizia) e Jean Léonard Toudai. Il giubileo degli oppressi 2002 a livello nazionale culminerà nell’appuntamento di Bologna il 15 al PalaMalaguti con un incontro al quale parteciperanno il magistrato Giancarlo Caselli, il giornalista Enzo Biagi, il vescovo emerito di Ivrea, Luigi Bettazzi, p. Alex Zanotelli e il regista attore e autore Moni Ovadia.

Alla presentazione sono intervenuti, padre Gianni Capaccioni, superiore della comunità dei missionari Comboniani di Bari, padre Michele Stragapede, comboniano a Bari, Francesco De Palo, della Scuola di Pace don Tonino Bello e Nicola Occhiofino, assessore alla Cooperazione, solidarietà sociale, famiglia e pari opportunità della Provincia di Bari.

Padre Capaccioni: “Il Giubileo continua le proposte-provocazioni del 2000 fatte dai comboniani non per un contro-giubileo ma per un giubileo più pieno e completo. E i punti, in sintesi, sono: l’uomo non può mai essere oggetto di baratto o commercializzazione, da qui ogni forma legittima di lotta a vari livelli, boicottaggi, denunce, petizioni; la solidarietà come percorso di giustizia, di pace e salvaguardia del Creato deve avvenire assieme a tutti e a partire dagli ultimi; l’intercultura come convivialità delle differenza e quindi non come esc-lusione ma come in-clusione”.

P. Stragapede: “E’ l’occasione per associazioni, enti, istituzioni e Chiesa, affinché si impegnino a dare risposte concrete ai bisogni della gente per riconiugare la politica della solidarietà, della condivisione, dell’accoglienza e del bene comune piuttosto quella dell’ognuno per sé, del profitto e dell’accumulo”.

Francesco De Palo: “Come occasione di coesione dei diversi impegni di ciascuna associazione, il giubileo degli oppressi può ridare voce a temi, problematiche e sofferenze, alla luce della presenza profetica di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, testimone di pace e di solidarietà. Una coesione che collega il nostro Sud ai tanti Sud del Mondo schiacciati da logiche perverse di arricchimento di pochi e di impoverimento di tanti”.

Nicola Occhiofino: “Porre al centro i temi della giustizia e della pace significa affrontare le condizioni di vita dei cittadini e delle cittadine in modo particolare di coloro che più hanno bisogno. Anche le istituzioni in tale direzione sono chiamate a convertirsi. A livello di amministrazione provinciale la scelta giubilare sarà quella della Legalità entrando anche nella rete direzionale promossa da don Luigi Ciotti, perché la Puglia diventi ponte di pace, area di sviluppo e di cooperazione, cerniera tra l’Europa dei popoli, Mediterraneo e Medioriente”.

Nella conferenza stampa sono state presentate nel dettaglio tutte le manifestazioni delle associazioni organizzate in provincia di Bari dal 5 al 12 settembre. Manifestazioni che sono un invito alla riflessione e alla analisi della situazione sociale e politica delle nostre città. Ed ecco perché durante la settimana del giubileo Puglia verranno posti al centro dell’attenzione temi legati, all’ambiente (Parco Murgia), alla sanità (ospedali, tiket, accesso alle cure); alla militarizzazione (la nostra continua a essere una delle regioni italiane con la più forte dotazioni in armi), alla partecipazione attiva dei cittadini organizzati nelle scelte delle amministrazioni (consulte cittadine da avviare dove non ci sono, difensore civico dove ancora non è istituito).

Con preghiera di diffusione e pubblicazione

Segue il programma delle manifestazioni



Missionari Comboniani Scuola di Pace “don Tonino Bello”





Michele Stragapede <mailto:jubilmolfetta at yahoo.it>jubilmolfetta at yahoo.it Sig. Francesco De Palo <mailto:scuoladipace.dontonino at tin.it>scuoladipace.dontonino at tin.it



Infotel: 080/501.04.99 oppure 080/338.76.69

Martedì, 3 settembre 2002


From: "jubilmolfetta" <jubilmolfetta at yahoo.it>
CON PREGHIERA DI DARNE LA MASSIMA DIFFUSIONE
Cari amici ed amiche,
I Missionari Comboniani di Puglia e la Scuola di Pace "don Tonino Bello" di Molfetta in collaborazione con la Diocesi di Molfetta - Ruvo - Giovinazzo - Terlizzi e soggetti pubblici e privati del territorio (Assessorati Provinciali alla Solidarietà Sociale e Cultura, Amministrazioni Comunali, associazioni laiche e cattoliche e rappresentanti del mondo del lavoro), hanno organizzato una serie di eventi che si terranno in occasione del passaggio nel nostro territorio della carovana del Giubileo degli Oppressi II edizione. La carovana, dagli Istituti e dal Laicato Missionario Comboniano, attraverserà l'Italia nel mese di settembre prossimo e il 12 farà tappa a Molfetta, scelta quale luogo simbolico per la presenza di Don Tonino Bello, Vescovo di questa terra e Profeta di Pace. La carovana concluderà il proprio cammino a Bologna il giorno 15 settembre (PalaMalaguti) con la partecipazione di Enzo Biagi, Gian Carlo Caselli, Luigi Bettazzi e Beppe Grillo. Questo evento, che riprende dopo la prima esperienza svoltasi in occasione dell'Anno Giubilare del 2000, vuole diventare un appuntamento durante il quale si possano raccogliere il grido degli oppressi e i segnali di speranza che provengono dai vari territori italiani e coniugarli con la speranza che è già in costruzione nel Sud del mondo. Per noi pugliesi rappresenta, questa, un'occasione irripetibile per tornare a riflettere sui temi della Pace e sul ruolo che la nostra regione, sia pure con molteplici contraddizioni, può avere nello scenario mondiale nella posizione geografica privilegiata di "cerniera" tra le diverse culture. In allegato vi invio il testo della lettera di presentazione della seconda edizione del Giubileo degli Oppressi scritta da Padre Alex Zanotelli e il pieghevole dell'iniziativa.
Un caro Saluto.
Michele Stragapede jubilmolfetta at yahoo.it
Rino Basile

Bari, 27 aprile 2002
Carissimi,
Jambo!
Sono appena rientrato nel "bel paese" arricchito da 12 anni di vita spesi nei sotterranei della vita e della storia, nella baraccopoli di Korogocho. Sono stati i poveri ad inviarmi ora nel cuore dell'Impero, testimone del Crocifisso, dei crocifissi di oggi. Venendo dalla miseria più squallida, noto l'opulenza del nostro paese, una opulenza custodita e conservata con ingenti investimenti in armi (500 mld di dollari in USA, 250 mld di dollari in Europa per una 'guerra infinita', tesa a difendere i nostri privilegi), osservo un ritorno al militarismo (esercito professionista, tentativo di spazzare via la legge 185, ipotesi di liberalizzazione del porto di armi); sento un crescente razzismo - oggi spacciato per opinione. Constato l'ostilità verso il popolo degli immigrati. Percepisco la cultura materialistica del profitto che svuota qualsiasi forma di impegno sociale e politico. Mi viene perciò spontaneo domandarmi: "Dove sono i frutti del giubileo? A cosa è servito". So per certo che il giubileo nella tradizione biblica non è un evento sporadico (ogni 50 anni) ma nasce in Israele come strumento legale per tentare di realizzare il sogno di Dio nella storia. L'Israele biblico infatti, nasce come società alternativa agli imperi e alle città stato. Ma sappiamo che ogni società lasciata a se stessa tende a strutturarsi nella disuguaglianza. Per questo è stato istituito il giubileo che nasce dal concetto del sabato. Il giorno di sabato fu inteso come rottura del ciclo del lavoro giornaliero – spesso degenerato nello sfruttamento - per offrire riposo e ristorazione a persone e animali, e richiamare la finalità divina di liberazione dalla schiavitù. Israele intendeva costruire una possibilità sociale alternativa nella quale tutti potessero avere il necessario e nessuno più del necessario. Il giubileo fu istituito fin dagli albori di Israele per correggere iniquità gravi nell'ordine socio economico e superare la tendenza verso l'accumulazione di ricchezza e potere per pochi e la marginalizzazione e povertà per molti. Questa "dimensione giubilare" fu sempre presente nella vita quotidiana di Israele. Sono state queste le motivazioni che hanno portato anche noi a promuovere il Giubileo degli oppressi del 2000 e ad assumere impegni solenni, letti a nome dei missionari comboniani, da p. Francesco Antonini (superiore provinciale).
Fra questi citiamo:
Ci impegniamo a resistere all’impero del denaro e del libero mercato, consumando lo stretto necessario sia nel mangiare, sia nel vestire, sia nel viaggiare e riducendo il consumo di energia, acqua, elettricità, petrolio e derivati. Ci impegniamo a consumare in modo critico, fuggendo ogni tipo di speculazione finanziaria e usando il denaro a favore della solidarietà e rifuggendo investimenti che potrebbero finanziare produzioni di armi o altre realtà contro l’assoluto della vita umana. Ci impegniamo a riconoscere e promuovere la dignità di ogni uomo e di ogni donna; vogliamo osare l’accoglienza: per questo collaboriamo perché gli immigrati abbiano lavoro e casa, non solo lavoro, ma lavoro e casa, perché possano vivere una vita normale. Purtroppo a distanza di due anni dobbiamo riconoscere che salvo poche eccezioni, non abbiamo tradotto questi impegni in concretezza di vita. Per questo riproponiamo il Giubileo degli Oppressi 2: "La pace nelle nostre mani: non solo utopia". Occasione per tradurre nella nostra vita quotidiana il sogno di Dio. Chiedo a voi che abitate in "finibus terrae" proiettati verso il sud del mondo di ripensare:
·       l'immigrazione;
·       il militarismo crescente;
· le politiche economiche rovinose che la Puglia vive con tutte le sue nefande conseguenze di disoccupazione e criminalità organizzata; · il rafforzamento della società civile con una sua progettualità politica; · il bisogno assoluto di lavorare in rete con tutti quelli che hanno voglia di cambiare; · l'impegno a favore dei più poveri per sviluppare non una guerra infinita tra poveri ma una solidarietà che nasce dal basso, diventando tutti operatori di sintesi con le diverse civiltà. D. Tonino Bello, profeta di pace e figlio della vostra terra, vi alimenti la fantasia del cuore e vi porti a dare segni di pace e solidarietà al di là del Mediterraneo verso l'Oriente e il nord Africa stretti ambedue in una morsa mortale dai diversi tipi di fondamentalismi, non escluso quello economico occidentale. Oggi più che mai la Puglia è chiamata dalla storia e dalla geografia, a protendersi nel suo mare come Arca di Pace e non a curvarsi minacciosamente come arco di guerra. Buon lavoro, dunque, sentiamoci uniti e camminiamo insieme in queste i risurrezione per dare senso alla vita, credibilità al nostro anelito di pace e futuro al mondo che abitiamo.
Sijambo.
Alex Zanotelli
P.S.
Il testo della lettera è stato scritto da p. Alex Zanotelli in sintonia con le comunità comboniane presenti in Puglia.



Alessandro Marescotti
a.marescotti at peacelink.it
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