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Taranto: quando la costa diventa discarica di rifiuti
- Subject: Taranto: quando la costa diventa discarica di rifiuti
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Fri, 23 Aug 2002 23:49:32 +0200
Comunicato
Vicino Mon Reve una discarica abusiva "scoraggia" l'accesso alla costa
Panorama e spazzatura
In località Mon Reve un panorama di desolante inciviltà ricorda vagamente le discariche di Nairobi (in Kenya) dove la gente cammina fra i rifiuti e si abitua ad un mondo popolato dalla spazzatura. Ma da alcune settimane un gruppo di cittadini difende vivacemente e con caparbia il proprio diritto di prendere il sole e fare il bagno.
Una strada costellata di rifiuti
Purtroppo la strada sterrata per giungere alla costa è stata quest'anno ancora una volta - come gli scorsi anni - costellata di rifiuti e ostacolata da detriti posti lì non a caso.
Aprirsi un varco col rastrello
PeaceLink sostiene i cittadini che si impegnano nella sacrosanta lotta per la tutela delle nostre coste. Sono coste bellissime ma deturpate da rifiuti e lamiere. Nei pressi di Mon Reve un cumulo di detriti scaricati lì aveva sbarrato l'unica strada che dovrebbe consentire bagnanti "non paganti" l'accesso alla costa. Questi "cittadini non clienti" hanno dovuto - rastrello in mano - "scavarsi un passaggio" fra i rifiuti pur di giungere agli scogli. Non è la prima volta che i cittadini si rivolgono alle autorità per denunciare questi fatti nella località di Mon Reve. Già negli anni passati le autorità competenti se ne sono dovute occupare.
Appostamenti con la macchina fotografica
Il 23 agosto una persona dotata di macchina fotografica si è appostata e ha colto sul fatto alcuni individui che con la carriola portavano rifiuti fuori dallo stabilimento Mon Reve. Ne è nata una accalorata discussione perché qualcuno (con la "coscienza sporca") avrebbe voluto eliminare le prove scomode: "Lei non ha il diritto di fotografare! Mi dia subito il rullino!" "No, non glielo do!" Dopo un vivace battibecco, una parte dei rifiuti è stata trascinata altrove: "Dobbiamo spostare queste sporcizie che ci buttano qui!", hanno detto sbuffando gli uomini usciti dallo stabilimento. Risposta pronta e pungente: "Ma come, se le portate voi!"
Una petizione al Comune di Taranto
E' questa una storia che si trascina da tempo. E così alcuni cittadini hanno deciso di prendere in mano la macchina fotografica e la penna per denunciare lo scempio. Hanno inviato una petizione scritta all'Assessorato Risorse del Mare del Comune di Taranto in cui si legge: "Noi sottoscritti frequentanti la scogliera adiacente lo stabilimento balneare "Mon Reve", dopo aver più volte "inutilmente" denunciato ai Vigili Urbani di Talsano ed agli uffici competenti il degrado della zona e l'accumulo di rifiuti pericoloso (vedi tubi di eternit, lamiere arrugginite) ci rivolgiamo a codesto ufficio per segnalare tra l'altro l'ammucchiarsi di alghe e di materiali di rifiuti sempre crescenti, provenienti dallo stabile su citato, come rilevabile da testimoni oculari. Pertanto sollecitiamo il vostro intervento per rimuovere urgentemente i suddetti rifiuti inquinanti e perché si impedisca che si continui a versarne. Fiduciosi in un vostro immediato riscontro, ringraziamo anticipatamente". (Seguono 19 firme)
Una discarica da sgombrare
PeaceLink ha voluto dare un sostegno a questi cittadini scattando il 22 agosto un'ampia sequenza di foto digitali. Il giorno dopo, con un altro appostamento fotografico, gli "scarriolanti" sono stati colti sul fatto e hanno cercato di fare un po' di pulizia. Non senza imbarazzo, gli "scarriolanti" hanno avuto ordine di spostare alcuni sacchi di spazzatura in posizione meno visibile. Ma la discarica resta ancora tutta da sgombrare.
PeaceLink ha segnalato la discarica anche all'Assessorato all'ecologia del Comune di Taranto perché intervenga per rimuovere i rifiuti. Indipendentemente dall'accertamento delle singole responsabilità (il sito è diventato così sporco che da più parti ormai convergono per trasformarlo in discarica vera e propria) è venuto il momento di fare pulizia e di porre fine a questo andazzo.
Ecosentinelle e foto digitali
PeaceLink invita i cittadini di buona volontà ad "armarsi" di macchina fotografica e a scattare fotografie da inviare ai giornali perché la nostra costa demaniale torni ad essere un bene fruibile da tutti. Occorrono altri gruppi di cittadini combattivi come quelli di Mon Reve, occorrono altre "ecosentinelle" magari dotate di fotocamere digitali o di scanner.
L'occhio elettronico dei cittadini attivi
Facciamo un appello a tutti i cittadini di buona volontà e ai ragazzi appassionati di Internet: digitalizzate le foto e usate la posta elettronica per inviare ai giornali le immagini della costa deturpata. Le foto elettroniche possono essere ricevute e impaginate immediatamente. Scattare foto elettroniche non costa nulla perché non occorre rullino e sviluppo. Con un pizzico di bravura mediante Internet si possono diffondere immagini-denuncia che sollevino il velo sugli scempi ambientali. Internet e fotocamere digitali possono diventare gli "occhi elettronici" al servizio di un' ecocittadinanza attiva e di un'informazione sociale. E, lo si vede negli spot pubblicitari, oggi una foto può essere inviata anche con un telefonino di nuova generazione. Non è il caso di farne un uso intelligente?
Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink
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