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Le spine della guerra in un ramoscello d'Ulivo
- Subject: Le spine della guerra in un ramoscello d'Ulivo
- From: carlo.gubitosa at tiscali.it (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Thu, 11 Oct 2001 23:21:24 +0200
Le spine della guerra in un ramoscello d'Ulivo Di Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it> Perugia, 11 ottobre Francesco Rutelli, Piero Fassino, Giuliano Amato, Massimo D'Alema, Lamberto Dini hanno lanciato questa mattina un ottimo proclama di buone intenzioni per lavare, sbiancare, centrifugare e candeggiare la coscienza di un Ulivo drammaticamente compromesso con gli "effetti collaterali" dei bombardamenti contro la Repubblica Federale di Jugoslavia. "Lettera aperta ai Pacifisti", si intitola il corsivo apparso sull'edizione odierna di "Repubblica". I politici, che con questo comunicato hanno annunciato la loro adesione alla marcia per la Pace Perugia-Assisi, non hanno esitato nell'affermare che "l'azione militare di questi giorni contro postazioni dei talebani è una reazione mirata e legittima". Ripeto: mirata e legittima. Per quanto riguarda la "precisione chirurgica" delle bombe e la loro presunta intelligenza basta citare due notizie di agenzia prese a caso, collegandosi al sito ansa.it o al televideo nel momento stesso in cui veniva steso questo articolo. Le agenzie (che riportiamo in fondo per completezza di informazione) parlano gia' delle prime vittime civili, dei primi "effetti collaterali" dei bombardamenti: si tratta di una agenzie per lo sminamento, di una moschea, la cui distruzione gettera' nuova benzina sul fuoco dell'integralismo religioso, e di alcune decine di civili. Si potra' obiettare che le fonti sono le agenzie di stampa talebane, che potrebbero aver diffuso informazioni false, e ci farebbe molto piacere una smentita da parte di fonti piu' attendibili. Tuttavia, dando agli organi di informazione del "nemico" la stessa credibilita' concessa agli addetti stampa dell'esercito americano, e prendendo per buone queste notizie fino a prova contraria, non ci si puo' esimere dal fare alcune osservazioni. Che si possa decidere di sacrificare un numero limitato di vittime innocenti per prevenire disastri piu' gravi, e' una scelta legittima in tempo di guerra. Quello che non e' legittimo e' il tentativo di nascondere questa scelta dietro una presunta perfezione e infallibilita' delle azioni militari. In merito alla presunta legittimita' dell'azione armata, ricordiamo che la carta delle Nazioni Unite, prevede che la risoluzione delle controversie internazionali avvenga innanzitutto attraverso attivita' di "negoziati, inchiesta, mediazione, conciliazione, arbitrato, regolamento giudiziale, ricorso ad organizzazioni od accordi regionali, od altri mezzi pacifici di loro scelta", attivita' che non sembra siano state realizzate con sufficiente zelo da parte dei paesi occidentali. Ma le nostre "colombe armate" si sono spinte ancora piu' in la', sostenendo senza eufemismi che "è un dovere morale colpire strutture legate al terrorismo dotate di mezzi e risorse potenzialmente devastanti". Se questi sono i presupposti, allora viene da chiedersi come mai non sia stata autorizzata una analoga azione militare contro la Svizzera, nelle cui banche sono custoditi altrettanti "mezzi e risorse devastanti" a disposizione dei terroristi. Se proprio non si vuole ricorrere all'azione armata, si potrebbe comunque proporre un embargo sull'esportazione di cioccolata e orologi fino all'eliminazione del segreto bancario. Il ragionamento potrebbe proseguire fino ad una dichiarazione di guerra rivolta a tutti i piccoli isolotti trasformati in paradisi fiscali a beneficio di "onesti" imprenditori nostrani ma anche di organizzazioni criminali e terroristiche. Purtroppo i nostri politici piu' "pacifici", che domenica marceranno in corteo assieme agli eredi della tradizione di Gandhi, ritengono che una moschea sia un obiettivo strategicamente e militarmente molto piu' rilevante, aumentando irresponsabilmente il rischio di attentati da parte di quell'"esercito" di musulmani che ha gia' invaso il nostro paese spinto dalla fame, sulle rotte dell'immigrazione, e che potrebbe cadere nelle spire del terrorismo in assenza di altre alternative concrete. Il pacifismo e' una bella teoria ma in pratica non serve a molto, e' questo il messaggio di chi il 13 maggio ha chiesto, quasi implorato, il voto dei pacifisti, dei nonviolenti, degli attivisti per i diritti umani. I nostri "marciatori" concludono la loro arringa mettendoci in guardia "dal cedimento a posizioni di principio discutibili nel merito ma soprattutto impotenti a risolvere il dramma concreto di milioni di persone disperate". Dopo aver discusso nel merito anche le posizioni di Rutelli, Fassino, Amato, D'Alema e Dini, siamo proprio curiosi di vedere se la loro scelta militarista riuscira' a risolvere il dramma concreto dell'Afghanistan. A KABUL 10 CIVILI UCCISI; Taleban, gran numero di vittime ISLAMABAD - Dieci civili sono rimasti uccisi a Kabul da un attacco missilistico vicino all'edificio delle dogane. Lo riferisce l'agenzia Afghan islamic press (Aip). All'Afp il ministro dell'istruzione dei Taleban ha detto che l'ultima ondata di bombardamenti ha causato 'un gran numero di vittime' in tutto l'Afghanistan, ed è stata anche distrutta una moschea a Jalalabad. (ANSA). 2001-10-11 - 07:51:00 TALEBAN: 100 VITTIME IN VILLAGGIO; A Kabul 10 morti, 15 a Kandahar ISLAMABAD - I Taleban, attraverso l'agenzia Afp, denunciano 100 vittime questa mattina in un villaggio nell'Afghanistan orientale. Dieci civili uccisi a Kabul da un attacco missilistico vicino all'edificio delle dogane e nei bombar- damenti su Kandahar sono state uccise 15 persone. Il ministro dell'istruzione dei Taleban ha detto che l'ultima ondata di bombardamenti ha causato 'un gran numero di vittime', è stata anche distrutta una moschea a Jalalabad.(ANSA). 2001-10-11 - 10:54:00 Kabul:colpita agenzia sminamento, morti Un missile statunitense,lanciato durante l'attacco notturno sulla capitale afghana, ha colpito e distrutto la sede di un'agenzia adibita alla rimozione delle mine antiuomo di cui è disseminato il territorio afghano. Quattro i morti. Una persona è rimasta ferita. L'agenzia è la Afghan technical consultancy, creata con il sostegno dell'Onu. La palazzina di 4 piani che ospitava gli uffici è stata distrutta. (FONTE: TELEVIDEO) __________________________________________________________________ Abbonati a Tiscali! Con VoceViva puoi anche ascoltare ed inviare email al telefono. Chiama VoceViva all' 892 800 http://voceviva.tiscali.it
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