ARTICOLO - CANILE GINOSA



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A Ginosa continua la polemica sui randagi

"TOGLIEREMO I CANI DA CASSANO"

Il "city manager" di Ginosa, Mario Zaccaria, promette di interrompere i rapporti con il canile di Cassano.

Una vera e propria "cagnara": ecco come si potrebbe definire la vicenda che ha visto coinvolti nei giorni scorsi i responsabili del canile di Ginosa, i loro colleghi di Cassano Murge e l'amministrazione comunale di Ginosa, nelle persone di Mario Zaccaria e del sindaco Luigi Montanaro. Tutto inizia con la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, quando l'amministrazione di Ginosa, con un'ordinanza emessa nel mese di settembre, dispone un "rastrellamento" dei randagi su tutto il territorio comunale in concomitanza con le feste patronali, scontrandosi con il rifiuto da parte dei responsabili del canile municipale, che rifiutano di accogliere i nuovi arrivi a causa del sovraffollamento del canile e di un contenzioso con il comune per mancati pagamenti. Zaccaria, recatosi sul posto, constata di persona il sovraffollamento e la presenza di ben 700 animali, ma per quanto riguarda i pagamenti arretrati non c'e' nulla da fare: il comune di Ginosa versera' le quote giornaliere solamente per i 218 cani "ginosani" che risultano provenienti dal territorio comunale, mentre i randagi, per cosi' dire, "extracomunitari" dovranno cercare altrove qualcuno che li mantenga. La visita di Zaccaria al canile si conclude quindi con un netto rifiuto da parte dei responsabili del canile, e l'impellente necessita' conseguente a questo rifiuto rende necessario contattare per vie informali altri canili, senza che ci siano i tempi tecnici e le condizioni per una regolare gara d'appalto. La scelta, a posteriori rivelatasi infelice, cade sul canile privato di Cassano Murge, che nei giorni seguenti all'arrivo dei randagi di Ginosa diventa il teatro di un crudo episodio di violenza. Un gruppo di animalisti, tra cui alcuni responsabili del canile di Ginosa, decide di "adottare", in qualita' di privati cittadini, alcuni cani presenti a Cassano, denunciando la mancanza di spazio (meno di un metro quadro per ogni cane) e l'assenza di cure veterinarie. Questa "missione di salvataggio" purtroppo si trasforma in uno scontro verbale con i responsabili del canile di Cassano, successivamente degenerato in un pestaggio ai danni del gruppo animalista, durante il quale, come affermano i diretti interessati, i sette uomini a guardia del canile avrebbero utilizzato dei bastoni per picchiare i componenti del gruppo (con 32 giorni di convalescenza) e per spaccare i vetri della macchina partita da Ginosa. Interpellato personalmente, Mario Zaccaria dichiara di considerare questo atto di violenza come "una provocazione degli animalisti, che sono andati a sfottere l'altro canile", ma si affretta a precisare che si tratta solo di una supposizione, e che l'amministrazione comunale di Ginosa e' pronta a tutelare la sua immagine, interrompendo immediatamente il rapporto con il canile di Cassano Murge, nel caso in cui il pestaggio venisse confermato. Nel frattempo le vittime di quest'atto di violenza hanno comunicato di aver gia' denunciato l'episodio ai Carabinieri, e questa denuncia, assieme ai referti medici con cui il pronto soccorso ha documentato le ferite subite dagli animalisti, potrebbe essere l'elemento determinante per la "liberazione" dei cani di Ginosa dal "lager" di Cassano Murge.