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ILVA petizione popolare a Taranto
- Subject: ILVA petizione popolare a Taranto
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Thu, 21 Jun 2001 07:41:05 +0200
Petizione popolare I sottoscrittori di questo documento vogliono difendere il diritto al lavoro ed alla dignità dei lavoratori a partire dalla tutela del loro diritto inalienabile alla salute ad alla vita sanciti dalla Costituzione, condizione imprescindibile per parlare di lavoro dignitoso ed in regola con le leggi della Nazione. 1) Dagli anni '60 l'area jonica è sede di un polo industriale ad alto impatto ambientale ed elevato rischio per i lavoratori e i cittadini. Il diritto al lavoro da queste parti ha significato ledere l'altro fondamentale diritto a vivere in un ambiente salubre e pulito. Le morti bianche in fabbrica si sono tristemente intrecciate ad alti tassi di mortalità per patologie alle vie respiratorie e non solo. L'ambiente - inteso come acqua, aria, suolo, sottosuolo - è stato in maniera indiscriminata utilizzato come discarica per contenere i costi industriali di produzione. 2) Il "sistema Taranto" alla distanza si è rivelato incapace di andare oltre la monocoltura siderurgica. Alla mancata diversificazione produttiva si accompagnano, da circa un decennio, cassa integrazione, mobilità e licenziamenti. 3) La dichiarazione di Taranto "area ad elevato rischio ambientale" non ha sortito gli effetti sperati in termini di risanamento ambientale del territorio e di argine verso attività produttive altamente inquinanti. 4) Taranto paga oggi le conseguenze di un'economia fondata su un'asfittica crescita economica priva di sviluppo. Le distorsioni di questo modello di sviluppo sono state ingigantite dalla storica carenza di controlli in materia ambientale da parte della pubblica amministrazione. L'impegno della magistratura, pur meritorio e spesso supplente rispetto alla latitanza delle stesse istituzioni, si scontra con una legislazione spesso permissiva nei confronti dei grandi inquinatori. 5) Di recente alcune ordinanze del Sindaco di Taranto hanno finalmente impresso una svolta in campo ambientale. Alla grande industria messa sotto accusa per le sue produzioni inquinanti sono stati imposti, con atti senza precedenti, ingenti interventi di risanamento ambientale. I sottoscrittori del presente documento ritengono di fornire il loro pieno sostegno a queste ordinanze sindacali convinti che: a) il ricatto occupazionale non possa più giustificare la devastazione del territorio e mettere a rischio la salute di lavoratori e cittadini; b) il risanamento ambientale debba comportare non solo interventi migliorativi degli impianti ma anche ridimensionamento delle produzioni più inquinanti; c) possano costituire strumenti per affrontare in maniera decisa il nodo di un nuovo modello di sviluppo per l'area ionica su basi eco-compatibili. Inderogabile, a questo fine, appaiono un intervento del Governo ed un tavolo di confronto con le varie rappresentanze politiche e sociali locali anche allo scopo di salvaguardare i livelli occupazionali; d) possano impedire il paventato aumento della produzione di acciaio da 8 a 10 milioni di tonnellate e la proroga dell'esercizio della centrale elettrica CET/1 con i relativi incrementi del carico inquinante. Adesione: NOME E COGNOME.................................................... INDIRIZZO......................................................... COMUNE............................................................ TELEFONO.......................................................... --------------- Questo messaggio è inviato PeaceLink, casella postale 2009, 74100 Taranto fax 1782273886 http://www.peacelink.it Il sito "tarantino" di PeaceLink è http://www.taras.it Il notiziario tarantino di PeaceLink e' su http://www.peacelink.it/webgate/taranto/maillist.html
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