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messaggio da Genova: cokeria sequestata
- Subject: messaggio da Genova: cokeria sequestata
- From: bruno antonio <bruno at aleph.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Fri, 15 Jun 2001 23:22:22 +0200
Il giudice per le indagini preliminari che ha disposto il sequestro dell'impianto della cokeria di Cornigliano non ha dubbi:"la preminente rilevanza del bene - salute - oggetto di riconoscimento incondizionato da parte dell'articolo 32 della Costituzione - fa si che il bilanciamento tra le esigenze sociali e produttive, da una parte, e le esigenze di tutela dei beni messi in pericolo dalla prosecuzione dell'attivita' industriale, dall'altra, vada compiuto a favore delle primarie esigenze di tutela della salute della collettivita' ne lquartiere di Cornigliano".
Sono 12 i dirigenti dell'ILVA che risultano indagati. Si tratta di Emilio Riva, presidente del consiglio di amministrazione, insime ai figli Fabio Arturo (vice presidente) Claudio e Nicola (consiglieri). E poi di Giovanni Motto, direttore dello stabilimento fino al giugno 2000; Giuseppe Frustaci, gia' responsabile del reparto laminazione - zincatura a ciclo latta e direttore dello stabilimento dal giugno 2000; Gianluigi Frascarolo, responsabile area a caldo; Roberto Rossi, responsabile manutenzione meccanica; Giulio Melani, responsabile energie; Mario Giglioli, responsabile ufficio tecnico; Giovanni Repetto, responsabile servizio manutenzione elettrica; Lorenzo Mongiardini, procuratore speciale responsabile di attuare le norme vigenti di tutela dell'ambiente. Per tutti l'accusa e' quella di aver consentito l'emissione in atmosfera di sostanze pericolose. Ma a vario titolo, gli indagati sono accusati di non aver rispettato i limiti di emissione; di non aver eseguito il controllo e la pulizia di aprte degli impianti; di non aver presentato una richiesta per ottenre una nuova autorizzazione dopo che la precedente era scaduta; e infine di non aver rispettato l'ordinanza del sindaco. Il giudice ha ribadito che 'il regime autorizzativo prescriveva la cessazione dell'attivita' della cokeria entro il gennaio 2001 e il divieto di svolgere a partire dall'aprile 2001 attivita' che comportassero emissioni inquinanti.' Nella sentenza, Papillo ha richiamato le conclusioni cui sono giunti i periti nominati dal pm. Nel epriodo preso in esame il consulente dottor Federico Valerio ha rilevato che a Cornigliano, con sistematicita' non sono stati rispettati i limiti di benzopierene; che il 60% delle polveri trovate e' attribuibile alle acciaierie, il cui effetto si riscontra in un raggio di azione di un chilometro, un chlometro e mezzo. L'indagine epidemiologica effettutata da Valerio Gennaro ha messo a confronto la frequenza di incidenza dei tumori nella popolazione di Cornigliano confronata con il resto di Genova. Vienerilevato che a Cornigliano la mortalita' e' aumentata in modo statisticamente significativo per entrambi i sessi. Che la mortalita' degli uomini e' risultata aumentata del 23 % delle donne del 55% (con 534 decessi in piu' rispetto alle attese). A Cornigliano risulta dunque certa la presenza di molteplici inquinanti tossici e cancerogeni. Secondo l'Istituto Superiore di Sanita' si sta configurando un rischio non accettabile per gli abitanti del quartiere. La permanenza dell'insediamento nella'rea urbana e' incompatibile con la protezione della salute. ---------------------------------------------------------------------- COMUNICATO STAMPA E' necessario rispondere con forza e determinazione al terribile e sgradevole ricatto dell'imprenditore Emilio Riva (se chiudete la cokeria licenzio i lavoratori che lavorano alla cokeria e quelli dell'altoforno). Infatti, lo scontato atto di sequestro delle giudice delle indagine preliminari Vincenzo Papillo a tutela della salute di lavoratori e cittadini, riguarda esclusivamente la cokeria (che da lavoro a 200 persone), mentre l'altoforno puo' continuare a funzionare alimentandosi con carbone coke proveniete dall'esterno dell'azienda. E' necessario che le forze politiche e le istituzioni intervengano. Riva non e' un piccolo imprenditore, la sua posizione di produttore leader nella produzione di acciaio italiano lo pone in una posizione di forza, ma anche di debolezza: per mantenere tale posizione, e' evidente, ha bisogno di appoggi politici importanti a livello governativo. Per questi motivi richiediamo al Governo e ai Parlamentari liguri di impegnarsi perché da un lato venga attuato quanto previsto dalla legge 426/98 per la riconversione dell'area, obbligando il gruppo Riva a garantire i più alti livelli occupazionali possibili nell'area a freddo, nel contempo, a dare certezze di reddito ai lavoratori che si trovassero in esubero a seguito dalla chiusura della lavorazione a caldo, dovute all'insostenibile situazione ambientale dell'area di Cornigliano e, comunque, ad attivarsi per progetti industriali di riconversione dell'area, compatibili con l'ambiente, ad alta densità occupazionale. Antonio Bruno ------------------------ da repubblica - lavoro Accolta la richiesta del pool di magistrati Il giudice ordina "Sequestrate la cokeria" VINCENZO CURIA SEQUESTRO preventivo per la cokeria dell'Ilva di Cornigliano. Lo ha deciso il giudice Vincenzo Papillo. E' stata dunque accolta la richiesta del pool di magistrati che da tempo conduce l'inchiesta sulla struttura della Delegazione, cioè del capo della Procura Francesco Luigi Meloni, dell'Aggiunto Francesco Lalla, che sovrintende al settore Ambiente e dei sostituti Vittorio Ranieri Miniati, Francesco Albini Cardona e Francesco Pinto. L'ordinanza è immediatamente esecutiva, ma per le modalità di attuazione dovranno trascorrere ancora alcuni giorni. Un impianto di tale complessità non può essere chiuso premendo un pulsante: accelerando i tempi potrebbe essere compromesso l'interro stabilimento, con danni probabilmente irrimediabili. C'è un altro aspetto da tenere presente: non è detto che il provvedimento sarà accettato supinamente, cioè senza alcun tentativo di bloccarlo e persino di ottenerne la revoca. Non si esclude che i Riva ricorreranno al tribunale del Riesame per vanificare la decisione dell'autorità giudiziaria. Nella stessa ordinanza si parla pure della iscrizione nel registro degli indagati di dodici persone: il consiglio di amministrazione dell'Ilva, ex direttori e attuali dirigenti della struttura. Il reato ipotizzato: quello previsto dall'articolo 674 del codice penale, che fra l'altro punisce chiunque provochi emissioni di gas, di vapori o di fumo, cioè di sostanze nocive, in luoghi di pubblici o privati. Alla base dell'ordinanza ci sono proprio questi motivi, che sono poi gli stessi da sempre propugnati dal pool di magistrati preposti alla tutela dell'Ambiente. Il dottor Papillo avrebbe infatti riconosciuto «la richiesta di sequestro preventivo risulta fondata, in quanto la prosecuzione nelle attuali condizioni dell'attività della cokeria avrebbe l'effetto inaccettabile, per le gravi conseguenze che ne deriverebbero alla salute della popolazione di Cornigliano, di protrarre e aggravare le conseguenze dei reati per cui si procede e agevolarne la commissione di altri». Il giudice ha anche definito «prevalente» il bene della salute pubblica, e si è richiamato a questo proposito all'articolo 32 della Costituzione». Il cui testoin sintesirecita che «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività...». Il dottor Papillo ha quindi aggiunto che lo stesso articolo della Costituzione «fa sì che il bilanciamento di interessi fra le esigenze sociali e produttive (da una parte) e quelle di tutela dei beni messi in pericolo dalla prosecuzione dell'attività industriale (dall'altra) vada a compimento e a favore delle primarie esigenze della collettività di Cornigliano». Rimane ora il problema dell'esecuzione dell'ordinanza, che è di competenza della Procura. Per risolverlo, sarà tenuto un summit fra i magistrati del pool: si dà per certo che sarà nominato un esperto che dovrà sovrintendere all'operazione sequestro. La procedura è piuttosto lunga. Nè la legge prevede che i Riva possano essere obbligati a collaborare. I vertici dello stabilimento potrebbero anche reagire con un «lo stabilimento è qui...Provvedere pure a fare quanto avete deciso...». ---------------------------------------------------------- Procedura di mobilità per tutti i lavoratori delle Acciaierie Claudio Riva, consigliere delegato Ilva, spiega che l'altoforno non resterà acceso senza la cokeria "Dovremo licenziare 1100 operai" NADIA CAMPINI IL giudice ordina il sequestro della cokeria di Cornigliano e l'Ilva si prepara ad aprire le procedure di mobilità per 1100 lavoratori delle acciaierie, tutti i dipendenti dell'area a caldo. «Noi l'abbiamo sempre detto - conferma Claudio Riva, consigliere delegato dell'Ilva - non possiamo far funzionare l'altoforno senza la cokeria e comunque ad oggi non ho nessuna garanzia che l'altoforno non incorra nelle mire dei giudici. Cosa, faccio, tengo aperto un impianto sì e l'altro no, in base a quello che stabilisce la Procura? Anche la Vincenzi sostiene che dobbiamo chiudere tutto, fosse per lei e per una parte della Procura genovese, dovrei licenziare tutti, anche se poi la Cassazione ci ha dato ragione sugli impianti del freddo». La decisione sul decreto di sequestro era data per imminente, ma forse non si sospettava che sarebbe arrivata così in fretta, quando ormai mancano poche settimane al 10 luglio, data fissata per la seduta del Consiglio di Stato sul ricorso contro il forno elettrico, che potrebbe ribaltare tutto ancora una volta, almeno riguardo alle prospettive dei nuovi impianti. «Sarà subito uno dei problemi principali del nuovo governo - dice ancora Riva - che ha fatto appena tempo ad insediarsi e si trova subito questa grana. In ballo ci sono 1100 posti di lavoro. L'accordo di programma era stato fatto proprio per evitare di arrivare alla situazione in cui ci troviamo oggi». Il governo d'altra parte si è già messo in moto sulla vicenda Cornigliano, il nuovo ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, ha chiesto informazioni per farsi un quadro preciso della situazione e decidere come muoversi. Le prime prese di contatto erano già avvenute nelle scorse settimane, ma la brusca accelerata imposta dal decreto di sequestro rischia di far precipitare la situazione, che il nuovo governo voleva gestire ridisegnando le strategia della politica industriale nazionale sulla siderurgia e mettendo sul piatto anche Taranto, dove Riva incontra altri problemi simili a quelli di Genova. E se per caso il Consiglio di Stato dovesse rimettere in pista il forno elettrico a Cornigliano? «Allora vuol dire che andremo avanti sul progetto dell'acciaieria elettrica - dice Riva - e assumeremo di nuovo». Nel frattempo in fabbrica la notizia del decreto di sequestro è arrivata, ma il provvedimento non è ancora stato notificato, anche perché le modalità di esecuzione sono tutte da inventare. La cokeria non si può chiudere schiacciando un bottone, ma richiede un lavoro lungo e complesso per evitare rischi agli impianti e anche alla popolazione. «Noi siamo assolutamente rispettosi della magistratura - spiega il leader dell'Ilva - ma non siamo collaboratori di giustizia». La battuta si riferisce al fatto che non necessariamente la chiusura dovrà essere eseguita dall'azienda stessa, ma probabilmente sarà nominato un curatore del sequestro, che dovrà sovrintendere alle operazioni. «Certo che è curioso - commenta ancora Claudio Riva - che si scopra oggi che un impianto è così rischioso, quando va avanti da cinquant'anni. Eppure una strada per arrivare ad una soluzione diversa era stata trovata, ma qualcuno ha preferito prendere altri provvedimenti. A Genova sembra che nessuno voglia l'industria, peccato che quelli che più combattono l'industria, almeno dal punto di vista politico, alle elezioni hanno preso sostanzialmente delle legnate, da Gadolla ai Verdi. Questo forse dovrebbe far pensare». -------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------- Antonio Bruno vice Presidente del Consiglio Comunale di Genova Altro Polo - Sinistra Verde 0339 3442011 bruno at aleph.it antonio.bruno at katamail.com mailing list ambientalisti Liguri - Piemontesi: http://ambientege.listbot.com li' inserire l'indirizzo email e cliccare su SUBMITSapevi che esisteva anche un sito "tarantino" di PeaceLink? Clicca su: http://www.taras.it Il notiziario tarantino di PeaceLink e' su http://www.peacelink.it/webgate/taranto/maillist.html
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