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[paxchristi] Giornata di Colombo
Il 12 ottobre 2004 si celebrera' - per la prima volta in Italia - la
"Giornata di Colombo". Anche il presidente Ciampi l'ha annunciata con toni
enfatici: "Chissa' perche' abbiamo aspettato tanto!".
A parte il fatto che in tanti avremmo invece continuato a farne volentieri
a meno, vorrei ricordare similmente l'entusiasmo dei primi "beneficiari" (e
discendenti) di quella "scoperta"; scoperta si...e reciproca, giacche' quel
giorno anche i popoli indigeni "scoprirono" (amaramente) l'esistenza
dell'Europa.
1. Anzi tutto il termine "colonialismo" venne coniato (in segno di
gratitudine?) proprio dalla versione spagnola del nome del nostro illustre
connazionale: Cristobal Colon...
2. Inoltre, quella che segue e' la ricostruzione che Gustavo Gutierrez* fa
di quanto Bartolome' De Las Casas, primo vescovo del Chiapas e "amico di
famiglia" pensasse di lui.
La conoscenza che Bartolome' De Las Casas aveva di Colombo era diretta,
poiche' le rispettive famiglie erano legate da vincoli di amicizia e suo
padre, Pedro, accompagno' l'Ammiraglio nel secondo viaggio: "uno di quelli
che hanno aiutato tali tirannie e' il mio stesso padre, anche se ormai ne
e' fuori".
Eccone tre brevi saggi:
A) In una lettera del 1496 Colombo dice: “Di qui si possono inviare, con il
nome della Santa Trinita’, tutti gli schiavi che e’ possibile vendere (...)
di cui, se l'informazione in mio possesso e’ esatta, mi dicono se ne
possano vendere quattromila, e che a dir poco varranno almeno venti cuentos
[1 cuento = 1 milione]” (Bartolome’ De Las Casas, Historia de las Indias,
c.110; I 397a). Las Casas commenta che ci si deve stupire che un uomo
“buono per natura” sia stato “cosi cieco in una cosa cosi chiara” come
l'ingiustizia dell'affare che aveva scoperto “nella deportazione di indios
innocenti (avrebbe detto meglio nel loro sangue)”. Egli protesta per la
schiavitu’ e la morte dei negri africani e dei canari (menzionati da
Colombo nella stessa lettera) e osserva che l'Ammiraglio deve aver mutuato
tale mentalita’ dai portoghesi (partecipo’ infatti ad alcune loro
spedizioni) nella “esecrabilissima tirannia di Guinea” (ibid., I, 397b e
398a). Vale la pena segnalare che la questione della schiavitu’ degli
indios compare gia’ fra i suoi progetti nella lettera a Santangel (cfr. C.
Colombo, Textos y documentos completos, 145). Alcuni storici ritengono che
le Indie si presentassero a Colombo - ossessionato dal riscatto dei luoghi
santi di Gerusalemme - come il mezzo per ricavare il denaro necessario al
finanziamento dell'impresa.
B) Tuttavia, Colombo porta a termine alcune spedizioni militari “conducendo
una guerra crudele contro tutti i re e i popoli che non si piegavano a
obbedirgli” (H. I, c.l05; I 291a); assoggetta quindi gli indios ai lavori
forzati, consentendo agli spagnoli dell'isola di obbligarli al proprio
servizio. Per la verita’, Colombo ha sempre avuto degli indios una misera
opinione: Las Casas trascrive parte di una lettera da lui inviata ai re di
Spagna, nella quale dice che queste terre sono “di loro proprietà come lo
e’ la Castiglia” e che i loro abitanti sono gente assai primitiva, “non
hanno armi, e sono tutti nudi [...] assai paurosi [...] e dunque buoni da
comandare e da far lavorare, seminare e qualsiasi altra cosa di cui ci sia
necessita’”.
C) Nei riguardi di Colombo, il testo più duro e’ forse un curioso testo di
Las Casas; dopo averlo biasimato per le spedizioni militari contro gli
indios e per averli sottoposti a schiavitu’, dice con crudele e dolorosa
ironia - alludendo anche all'ultima tappa della vita dell'Ammiraglio che
“la Divina Provvidenza aveva provveduto a togliere dalle mani
dell’Ammiraglio (…) l’affare perché con tale violenta vendemmia non
distruggesse in breve l’intera isola, ma rimanesse qualcosa perche’
finissero all’inferno molti altri carnefici di queste popolazioni,
incappando in si deplorevole ostacolo” (H.I. III, c. 94; II 398b). Rimasero
altri indios da opprimere e schiavizzare. Colombo, per altri aspetti cosi
apprezzato da Las Casas (audacia, spirito d’avventura e conoscenze di
navigatore; nota mia), e’ uno di questi carnefici e nella questione rischia
la condanna eterna. La difesa della vita, e dei piu’ deboli, passa avanti
alle simpatie personali.
* Gustavo Gutierrez, Alla ricerca dei poveri di Gesu' Cristo. Il pensiero
di Bartolome' De Las casas, Ed. Queriniana
non mancano dunque i motivi per festeggiare...
Alberto Vitali