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Un convegno l'8 dicembre a Venezia



Ad alcuni mezzi d'informazione

A VENEZIA L'8 DICEMBRE UN CONVEGNO "PER UN'EUROPA NEUTRALE E ATTIVA,
DISARMATA E SMILITARIZZATA, SOLIDALE E NONVIOLENTA"

Vi inviamo la seguente nota sul convegno di Venezia dell'8 dicembre 2003,
nota che apparira' sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e'
in cammino" di domani.

Alleghiamo in calce una breve notizia sull'incontro veneziano.

Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Viterbo, 7 dicembre 2003

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

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DA VERONA A VENEZIA

Il giorno 8 dicembre 2003 a Venezia muove un passo ulteriore la proposta,
formulata da tempo da Lidia Menapace e dalla "Convenzione permanente di
donne contro le guerre" e tradotta in appello lo scorso 8 novembre a Verona,
di un'Europa neutrale e attiva, disarmata e smilitarizzata, solidale e
nonviolenta.
Una proposta aperta e inclusiva che vuole chiamare l'intero "popolo della
pace" europeo ad uscire dalla subalternita' e dalle ambiguita', a non
delegare piu' a ristrette oligarchie le decisioni che tutti riguardano, ad
essere soggetto attivo non solo culturale e sociale, ma politico in senso
pieno e forte: a prendersi la responsabilita' di dire quale Europa vogliamo
costruire, con quali regole e quali strutture, quali programmi e quali
istituti; a prendersi la responsabilita' di fare della nonviolenza una
scelta decisa e decisiva, non solo assiologica e metodologica, ma politica e
giuriscostituente; a proporre un proprio programma costruttivo nonviolento
per l'Europa su cui chiamare alla riflessione e al dialogo e alla lotta, su
cui costruire un confronto con tutti gli altri soggetti - politici ed
istituzionali, su cui spostare i rapporti di forza verso la scelta della
pace con mezzi di pace, verso la scelta dell'affermazione di tutti i diritti
umani per tutti gli esseri umani, verso la scelta della nonviolenza.
*
Un'Europa neutrale e attiva: vale a dire che rifiuti la belligeranza, ripudi
ogni guerra, ed a tutte le guerre si opponga, si opponga attivamente con
politiche, istituti e interventi di pace.
Un'Europa disarmata e smilitarizzata: poiche' senza disarmo e senza
smilitarizzazione non si contrasta la guerra, non si sconfigge il
terrorismo, non si difende la democrazia, non si salva l'umanita' dalla
catastrofe.
Un'Europa solidale e nonviolenta: che accolga tutti, che cooperi con tutti,
che dialoghi con tutti, che a tutti offra ascolto e aiuto, a tutti riconosca
diritti, informi il suo agire alla solidarieta'; che si impegni per
relazioni internazionali e un diritto internazionale cosi' come definiti nel
preambolo della carta delle Nazioni Unite - le Nazioni Unite dei popoli, e
nella Dichiarazione universale dei diritti umani; che faccia della
nonviolenza il principio informatore delle sue enunciazioni giuridiche ma
anche delle sue strutture operative e della sua politica concreta.
*
Un'Europa spazio politico di donne e di uomini di volonta' buona, della
partecipazione di tutti al bene comune, della difesa della biosfera, del
rispetto dei diritti delle generazioni presenti e di quelle future (e
dell'eredita' delle passate), di relazioni coi popoli e le culture del sud
del mondo non piu' fondate sulla rapina e la denegazione, ma sulla
restituzione di quanto sottratto e sperperato lungo secoli e secoli, e sul
riconoscimento della comune preziosa irriducibile inalienabile umanita'.
Un'Europa della democrazia e dell'umanesimo integrale. Della gestione e
risoluzione nonviolenta dei conflitti. L'Europa della difesa popolare
nonviolenta e dei corpi civili di pace. L'Europa della scelta socialista e
libertaria che presagi', penso', propose Aldo Capitini, e con lui, come lui,
alcune delle figure piu' belle - piu' nitide e piu' luminose - della
contraddittoria storia di questo martoriato continente: da Rosa Luxemburg a
Simone Weil.

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NOTIZIA SUL CONVEGNO DI VENEZIA DELL'8 DICEMBRE

Si terra' a Venezia l'8 dicembre il convegno di presentazione pubblica della
proposta promossa da Lidia Menapace e della "Convenzione permanente di donne
contro le guerre" per un'Europa neutrale e attiva, disarmata e
smilitarizzata, solidale e nonviolenta, proposta che ha gia' avuto uno
sviluppo rilevante con l'appello scaturito dall'incontro svoltosi presso la
Casa della nonviolenza di Verona lo scorso 8 novembre.
Il convegno veneziano avviene nella solenne cornice del terzo Salone
dell'editoria di pace promosso dalla Fondazione Venezia per la ricerca sulla
pace, lunedi' 8 dicembre, dalle ore 10 alle ore 13 nel Teatro del Patronato
ai Frari, per tutte le indicazioni anche logistiche e topografiche si puo'
vedere nel sito www.terrelibere.it/fondacodivenezia
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Lidia Menapace e' nata a Novara nel 1924, partecipa alla Resistenza, e' poi
impegnata nel movimento cattolico, pubblica amministratrice, docente
universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' tra le voci piu' alte e
significative della cultura delle donne, dei movimenti della societa'
civile, della nonviolenza in cammino. La maggior parte degli scritti e degli
interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani e riviste, atti di
convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. (a cura di), Per un
movimento politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La
Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della
differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con
Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma
1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la
luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001.
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Per ulteriori informazioni e contatti sul convegno di Venezia, l'appello di
Verona, la proposta per un'Europa neutrale e attiva, disarmata e
smilitarizzata, solidale e nonviolenta: Giovanni Benzoni (e-mail:
gbenzoni@tin.it), Lidia Menapace (e-mail: llidiamenapace@virgilio.it), Mao
Valpiana (e-mail: azionenonviolenta@sis.it).

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