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Mi chiamo Andrea Lastroni e sono iscritto dal 1996 all'ODG della Lombardia. 
Vi invio copia della lettera da me spedita alle redazioni di alcuni 
giornali. Se pensate posse essere utile, pubblicatela sul vostro sito.

LETTERA AL PAPA: ASILO POLITICO IN VATICANO?

Santità,
Le scrivo per indirizzarLe una supplica, forse non più importante delle 
migliaia che riceve ogni giorno, ma che La prego accoratamente di voler 
ascoltare.

Recenti eventi vedono coinvolti molti Paesi del mondo tra cui l'Italia in 
un progetto che follemente ha prodotto una guerra, le cui conseguenze più 
importanti non sono né potranno mai essere quelle materiali, ma quelle 
spirituali. Solo nelle Sue parole ho intuito questa stessa visione, ho 
sentito la stessa preoccupazione non solo per il destino di un popolo, 
quello Iracheno, che presto dovrà soffrire di nuovo il dolore della guerra, 
ma per l'umanità intera, per il rischio che tutti corriamo del ritorno di 
tempi più cupi, che sembravano per sempre sepolti nel passato della nostra 
storia. Solo nelle Sue parole ho ascoltato la condanna definitiva della 
follia di questo attacco, attraverso il quale vengono spazzati via in un 
solo istante decenni di strada faticosamente percorsa dall'umanità. Infine, 
solo nelle Sue parole ho potuto percepire lo stesso tipo di condanna che 
anch'io sento: non formale, per il mancato rispetto delle regole del 
diritto internazionale; nemmeno sostanziale, per le motivazioni comunque 
ignobili che muovono gli eventi, paura od interessi economici che siano; ma 
una condanna spirituale, che deriva da qualcosa di sempre più raro nel 
mondo eppure alla portata di tutti, scritto nei cuori, nelle anime di ogni 
essere umano che abbia davvero la possibilità, la capacità ed il coraggio 
di guardarsi dentro: "Amatevi, come io vi ho amati"...
Devo allontanarmi agli occhi di Dio così come a quelli degli Uomini, anche 
formalmente, con un atto concreto e non più solo spirituale, da chi ha 
deciso per me, oppure morire io stesso. Non posso davvero partecipare a 
questa ennesima uccisione dello spirito di Cristo.
Le chiedo dunque, anzi, La imploro di volermi fare diventare cittadino del 
suo Stato, perché malgrado tutti gli sforzi compiuti il Governo italiano, 
cioè i miei rappresentanti, coloro che dovrebbero testimoniare di fronte 
agli uomini quello in cui anch'io credo, non ha desistito dal diventare 
correo di questo crimine nei confronti di Dio e dell'intera umanità. Io non 
posso restare cittadino di questo Paese, dell'Italia. Né esiste al mondo 
altro Paese, se non il Suo, che coi suoi governanti colga con tanta finezza 
e ricchezza di sfumature il senso profondo di ciò che ora sta accadendo...

Ho letto ed apprezzato moltissimo la Bibbia, spinto solo dal desiderio di 
trovare le risposte alle domande che sentivo nascere dentro di me, e non 
dalla necessità di ricevere un sacramento. Mi sono spesso commosso alla 
lettura dei Vangeli, perché hanno fatto vibrare delle corde profondamente 
nascoste nei recessi dell'anima, e non per la volontà di essere liberato da 
colpe per atti malvagi che sinceramente non sento di aver mai commesso. E 
ho trovato il loro messaggio talmente meraviglioso che non mi sono limitato 
a leggerli, ma ho anche cercato di mettere in pratica nella mia vita i loro 
insegnamenti, per la sola semplice ragione che così la vita era più 
piacevole da vivere e non per il timore di commettere altrimenti un peccato...
Ma devo confessarLe che probabilmente non sono mai stato un buon cattolico. 
Ho infatti avuto anche la sensazione che sul vangelico messaggio di Cristo 
nel corso dei secoli e dei millenni si siano "appiccicate" delle regole che 
ammetto di avere certo superbamente disprezzato, così simili nella mia 
immaginazione ai foglietti promemoria che si attaccano sul frigor, o sulla 
porta di casa, o, nel mio caso, ai margini del monitor del computer: sulla 
verginità della Madonna, sulla Trinità di Dio, sui Sacramenti, via via fino 
al divieto ai separati di frequentare le chiese, e ancora, e ancora. Forse 
sono solo "precisazioni" necessarie, che i tempi ed i costumi hanno reso 
indispensabili per rendere attuale ed applicabile al mondo in cui viviamo 
il messaggio della Bibbia, ma le sento così simili a quelle regole formali 
che lo stesso Cristo diceva inutili e contro le quali lui stesso si è più 
volte scagliato!
La bontà è scritta nel cuore, non può derivare dal rispetto di nessuna 
regola, non crede anche Lei? "Amatevi come io vi ho amati"... questo diceva 
Cristo, e da solo basterebbe, tutto il resto è in sovrappiù. Ed è proprio 
in nome di quest'unica regola che le invoco questa supplica: chiedo "asilo 
spirituale" nel Suo piccolo ma oggi così importante Stato.

La saluto affettuosamente, con la speranza di essere degno che questa mia 
supplica venga da Lei letta ed accolta.