[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Svolta epocale



Nubi grigie si addensano sul cielo di questa Firenze ancora assonnata.
Il tempo segue ciò che il barometro personale del mio stato d'animo 
segnala, dopo il riepilogo delle notizie di un giorno, quello di ieri, 
segnato da svolte epocali e terribilmente tristi.

In Palestina di nuovo Israele ha voluto mostrare il suo braccio 
violento, vendetta contro Arafat dopo l'ennesimo attentato che ha 
insanguinato le sue strade, e che susciterà ancora una volta odio 
maggiore e nuovi attentati. Ma la notizia più triste viene dagli Stati 
Uniti dove Bush ha annunciato che d'ora in avanti sarà parte della 
politica della nazione il mezzo della guerra "preventiva" contro chi 
oserà contrastare la supremazia militare dell'America.

Secoli di storia, di etica sociale, di ricostruzione delle regole per la 
convivenza civile e i diritti umani dopo la barbarie dei secoli bui, 
eccoli allora spazzati via da una legge tanto banale quanto arrogante 
nell'unipolarità delle sue convinzioni: noi siamo i più forti quindi 
guai a tutti gli altri.

La storia dell'impero romano si ripete e ribadisce la sua supremazia nel 
mondo. La ragione che ha generato questa svolta è, chiaramente, il 
timore di un'escalation ulteriore degli armamenti da parte di quegli 
"Stati canaglia" che da tempo minacciano la nazione. Giustificabile 
reazione (ma non accettabile in ogni caso per la sua pericolosità che 
mina la stessa sopravvivenza dell'uomo) se non fosse che l'odio verso 
l'America non venisse alimentato proprio dall'aver sempre più ribadito 
negli anni questa stessa supremazia.

Perché, a differenza dell'antico Impero (e della stessa antica loro 
Costituzione), gli Stati Uniti non riescono più ad avere quella 
concezione del diritto e della tolleranza delle altrui culture - che 
anche ai popoli sottomessi era concesso - già allora cardine a Roma 
della vita civile, e che è stato il seme del diritto fino a oggi.
Pardon, dovevo dire, fino a ieri.