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cokeria: PeaceLink pubblica su Internet le istruzioni per evitare 6 morti al mese
COMUNICATO STAMPA DI PEACELINK
PeaceLink ha inserito su Internet una relazione tecnica su come spegnere
le batterie della cokeria che attualmente non sono a norma di
legge.
Si avvicina infatti in termine del 20 giugno entro il quale l'Ilva deve
ridurre di un terzo le emissioni della cokeria, sulla base del
provvedimento della magistratura comunicato il 4 giugno alla dirigenza
dell'azienda.
Per sfatare la leggenda metropolitana secondo cui gli impianti di cokeria
si potrebbero spegnere solo in tempi molto lunghi, PeaceLink mette a
disposizione dei giornalisti una documentazione tecnica rigorosa che non
lascia adito a dubbi circa le modalità e i tempi dello "spegnimento
rapido" degli impianti fuori norma. E' una documentazione che a suo
tempo PeaceLink ha fatto pervenire alla Procura della Repubblica di
Taranto.
Quindi, se Riva non dovesse obbedire all'ordine della Magistratura,
sarebbe tecnicamente possibile spegnere le batterie 3-4-5-6 in sole 48
ore.
La relazione tecnica (riportata qui sotto e realizzata a Genova dove la
cokeria è stata già spenta a febbraio) è stata inserita da PeaceLink in
pubblica visione all'indirizzo Internet
http://www.peacelink.it/webgate/taranto/maillist.html
Cliccando su
http://www.peacelink.it
e (in basso al centro la sezione TEMATICHE e "Fumi cancerogeni a Taranto") si possono vedere le foto della cokeria.
A Cornigliano (un quartiere di Genova a ridosso dell'Ilva) dopo lo spegnimento della cokeria è crollato lo smog e si è registrata una diminuzione del benzene dell'83% . Il benzene è un potente cancerogeno che può essere fatale anche alla prima inalazione. A fronte di questi benefici non si è registrato il licenziamento di un solo operaio.
E' ipotizzabile che nel quartiere Tambruri di Taranto vi siano 6 morti al mese in più rispetto alla media tarantina per patologie oncologiche, emato-oncologiche e dell'apparato respiratorio (il dato è stato rilevato a Genova nel quartiere di Cornigliano, che è paragonabile a quello dei Tanburi).
Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink
-------------- COME SPEGNERE LA COKERIA IN 48 ORE ----------
RELAZIONE
Associazione “Per Cornigliano” - ONLUS
Via Cornigliano 35/8 - 16152 Genova
Motivazioni del ricorso allo "spegnimento" rapido
La responsabilità, in termini di mortalità incrementale nel quartiere di Cornígllano, da parte degli impiantì siderurgici produttori di benzene e di I.P.A. (Idrocarburi Policiclici Aromatici e in particolare benzo(a)pirene), è stata evídenziata da specìfiche comunicazioni medico-scientifiche nel XVII Convegno G.Ri.P.P.A. (Torino Moncalieri) dell'11 settembre 2000.
Le stesse evidenze hanno fornito le perizie ordinate dalla Procura della Repubblica di Genova (perizia chimica, dissecretata il 9 marzo 2001, e perizia epidemiologica, dissecretata il 2 aprile 2001).
Gli impianti siderurgici, produttori di benzene e IPA ("in primis" cokeria e altofomo), di fatto aggiungono alla mortalità attesa oltre 6 morti al mese nel quartiere di Comiglìano, per patologie oncologiche, emato-oncologiche e dell'apparato respiratorio.
A fronte di questi conclamati effetti sanitari, il principio costituzionale della difesa priorìtaria della salute dei cittadini implica la necessità della rirnozione immediata delle cause di patologie e decessì.
La conseguente necessità di interruzìone rapida ("spegnimento") delle attività siderurgiche inquinantì non può trovare mediazione negli interessi economici dell'inquinatore.
Da qui deriva l'obbligo di adottare le procedure di "spegnimento" più rapide possibili, tralasciando ogni considerazione di eventuali rischi di degrado di componenti refrattarie degli impianti, che sono comunque destinati alla demolizione per accordi progressi tra Istituzioni e imprenditore (Accordo dì Prograrnma dei 29-1 1 - 1 999),
In base a quanto premesso, la procedura di "spegnimento” più rapida ripete quanto normalmente messo in atto dall'imprenditore, stesso negli interventi operativi di emergenza per "l'isolarnento" e la la "messa in sicurezza" di parti di impianto o della totalità dell'impianto, in occasione di incidenti o guasti accidentali (non infrequenti, durante le normali attività produttive), che pongano a rischio impianto e/o la sicurezza degli addetti.
Modalità di "spegnimento' rapido della cokería
La cokeria delle Accíaierie di Cornigiìano presenta attualmente tre batterie operative su quattro originarie (la quarta è "spenta" da tempo), ciascuna delle quali è costituìta da 30 unità di distillazione dei carbone fossile (forni o celle di distillazione).
Complessivamente l'attuale cokeria comprende 90 celle attive di distillazione. I tempi di distillazione della carica-fossiie di ogni cella sono dell'ordíne di 23-24 ore e l'intera cokeria è in grado di effettuare nelle 24 ore da 90 a 94 distillazioni di cariche di tossile e relativi sfornamenti di coke prodotto.
Per "spegnìmento" rapido di una cella o di una batteria di celle o dell'intera cokeria intendiamo la cessazione del processo di distillazione, in quanto con la fìne di tale processo cessano le fondamentali emissioni inquìnanti di benzene e IPA.
Tecnicamente la cessazione della fase di distillazione si ottiene con il completamente dei processo di distillazione in corso in ogni cella, con il successivo sfornamento del coke prodotto, con la sospensione di nuova rícaríche delle celle sfomate.
Dal punto di vista organizzativo occorre preparare la sequenza degli spegnimenti delle singole celle e incaricare il personale di esercizio (o eventuali sostituti, in caso dì rifiuto dell'imprenditore a collaborare) di attuare questo programma, eseguendo per ogni cella l'ultimo sfornamento programmato, impartendo l'ordine di non ricaricarla più e provvedendo a eseguire l'isolamento della cella tramite la chiusura della valvola dì afflusso dei gas di riscaldo della cella e della valvola di deflusso dei gas di cokeria (prodotto dalla distillazione stessa).
L'intervento di chiusura delle valvole può essere eseguito da pannello di comando (per le valvole dotate di azionamento elettromagnetico), o con intervento manuale (per le valvole non automatizzate o per valvole con automatismo fuori uso); l'intervento manuale richiede da 1 a 2 operatori e da 20 a 40 minuti di tempo solare, in funzione della difficoltà di accesso o delle condizioni ambientali e impiantistiche in sito.
Considerate le attività organizzative di inizio turno all'avvio del programma, le attività conclusivo nell'ultimo turno del programma, eventuali inconvenienti, ritardi e/o piccole interruzioni operative durante lo svolgimento del programma di “spegnimento”, si può attendibilmente affermare che l’intero programma si concluda in 48 ore, inclusive di sufficienti margini di riserva.
Il programma completo di “spegnimento” rapido dell'intera cokeria (90 celle) è ampiamente contenibile nelle 48 ore, in quanto dall’inizio del programma di "spegnimento" le celle caricate per ultime completano il processo di distillazione nelle 24 ore successive all’inizio del programma stesso; le macchine-sfornatrici e i carri di evacuazione del coke (verso la successiva torre di spegnimento a pioggia del coke rovente) sono ampiamente in grado di "smaltire" le 90 operazioni di svuotamento delle celle nelle 48 ore, in quanto hanno operativamente già dimostrato di poter "smaltire" anche 120 sfornamenti al giorno.
La conclusione dello "spegnimento" rapido della cokeria (in termini di fine delle attività di distillazione) non esaurisce ovviamente il complesso delle operazioni dì "messa in sicurezza" e di successivo smantellamento dell’impianto.
Alle sopra descritte operazioni, effettuabili nelle 48 ore, seguono operazioni di isolamento definitivo di ogni cella, mediante il montaggio manuale di flange cieche sulle tubazioni di connessione di ogni cella con le reti-gas (questa operazione può essere iniziata già durante l'esecuzione dei programma di "spegnimento" rapido, per le celle già isolate tramite la chiusura delle relative valvole),
L'operazione prosegue con il montaggio di ulteriori flange cieche sui collettori-gas asserviti a gruppi di celle, sulle tubazioni che adducono agli impianti dei "sottoprodotti" della depurazione dei gas di cokeria, sulle tubazioni che adducono al gasometro di stabilimento, ecc. .
Si eseguono anche, nella sequenza opportuna, ulteriori operazioni di immissione di gas inerti nelle tubazioni e nei gasometro (solitamente azoto), per evacuare i residui di gas infiammabili..
Per quanto riguarda le attuali utenze dei gas di cokeria l’imprenditore può sopperire con alimentazione a gas metano, acquistato all'esterno e immesso nelle reti di stabilimento
In parallelo, dovranno essere avviate le operazioni di reimbarco del carbone fossile presente nel parco per inviarlo allo stabilimento di Taranto (le lunga permanenza e il conseguente degrado dei carbone fossile nei parchi scoperti di Comigliano potrebbe innescare fenomeni di autocombustione, con gravi rischi di inquinamento dei quartiere),
Tutte le operazioni sopra descritte, successive allo "spegnimento" rapido della cokeria, possono essere eseguite con i tempi più confacenti alle necessità dell'imprenditore (in quanto non generano rilevanti fenomeni di inquinamento) e comunque entro i tempi di smantellamento dell'intera area a caldo, definiti dall'Accordo di Programma.
Genova, 30-11-2001
DATI SULLA MORTALITA' NEL QUARTIERE GENOVESE DI CORNIGLIANO
Per gli uomini e' aumentata del 23% rispetto a Genova, per le donne del 55%.
Vale a dire che nei dieci anni citati si sono riscontrati 744 decessi in piu' rispetto all'atteso, 210 uomini, 534 donne.
Questo considerevole aumento dell'incidenza dei tumori e la mortalita' per tutte le patologie nella popolazione di Cornigliano, rispetto alla popolazione residente nel resto di Genova, non cosi' esposta all'inquinamento siderurgico, interessa a questa citta' o e' un fatto che riguarda solo qualche
migliaio di Corniglianesi?
Che i provvedimenti della Magistratura scivolino come acqua fresca nell'indifferenza dei molti e nell'impotenza dei pochi che resistono, è un fatto di tale gravita' che solo grazie al clima pesante e allo stordimento politico della sinistra si puo' spiegare.
Che in tutta Europa non si trovino gli specialisti disposti ad intervenire per chiudere la cockeria a Cornigliano non si giustifica con fattori tecnici, ma solo con lo scudo omertoso di un complesso industriale, politico e sindacale che ha ritenuto di gestire l'accordo di Cornigliano come cosa propria, respingendo qualunque critica e proposta fino a chiudersi in se stesso, corpo estraneo in una citta' ostaggio.
Ho il massimo rispetto per chi lavora a Cornigliano e tutta la citta' dovra' averlo perche' la perdita nell'immediato di posti di lavoro non diventi sacrificio personale dei lavoratori, ma la cockeria deve chiudere per fermare le sofferenze della popolazione esposta.
La cockeria di Cornigliano ha disfunzioni e carenze strutturali tali da non poter piu' controllare le emissioni diffuse di polveri, di idrocarburi policiclici aromatici e benzene.
Ancora una volta, la scorsa primavera, l'Istituto Superiore di Sanita' ha segnalato il particolare allarme relativo alla presenza di concentrazioni elevate di Benzo(a)pirene che perdurano ormai da diversi anni, configurando per la popolazione residente nel quartiere un rischio cancerogeno non
tollerabile.
La conclusione e' drastica: "la permanenza dell'insediamento nell'area urbana e' da valutare inaccettabile in quanto incompatibile con la protezione della salute della popolazione residente nel territorio circostante."
Francesco Barchi
consigliere comunale di Genova
(comunicato precedente alla chiusura della cokeria, ottobre 2001)