[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Per salvare Safya n. 2






Carissime e carissimi,
lo sforzo che hanno compiuto molti di voi, insieme a molti altri ancora che 
non riusciamo a raggiungere direttamente, è stato meraviglioso. E sta 
cominciando a dare dei primi buoni risultati.
L'agenzia Misna ci ha comunicato questo dispaccio ANSA:

Una corte d'appello dello stato di Sokoto, in NIGERIA, ha sospeso la 
condanna a
morte per lapidazione di una donna incinta, pronunciata il mese
scorso da un tribunale islamico nella stessa regione del paese.
La notizia e' stata resa nota dalla radio di stato 'Rima Radio'.
    Il presidente della corte ha deciso di sospendere
l'applicazione della condanna. Non sono state fornite
informazioni sulla data in cui sara' annunciata la decisione
definitiva della corte d'appello.
    La difesa della trentatreenne Safiya Tungar-Tudu aveva
dichiarato al tribunale che la donna era stata violentata e che
quindi non era colpevole di aver avuto relazioni sessuali extra
coniugali di sua volonta'. L'accusa aveva pero' ribadito che non
erano state trovate tracce della violenza.
    La rappresentante del ministero delle donne della NIGERIA,
Ladidi Bara'u Abdulkadir, e' inoltre intervenuta per
sottolineare che il governo non appoggia la condanna.
(ANSA-AFP).
La notizia ci ha riempito di gioia, ma non ci basta.
Avevamo già ricevuto altre informazioni che vanno nella stessa direzione: 
il giorno 21 novembre 2001, una delegazione di "Nessuno tocchi Caino" è 
stata ricevuta dall'Ambasciatore nigeriano a Roma, dopo una manifestazione 
di protesta. Ecco una parte del loro comunicato:

21/11/2001PENA DI MORTE: NIGERIA, AMBASCIATORE IN ITALIA ASSICURA CHE 
SAFIYA HUSSAINI NON VERRA’ LAPIDATA. Roma, 21 novembre 2001: Si è svolta 
oggi, davanti all´Ambasciata della Nigeria la manifestazione di Nessuno 
tocchi Caino sul caso di Safiya Hussaini, la ragazza nigeriana di 30 anni 
condannata alla lapidazione per una relazione extramatrimoniale. La 
sentenza è stata pronunciata da una corte islamica dello stato di Sokoto, 
uno dei dodici stati della federazione nigeriana che l´anno scorso hanno 
introdotto la Sharia."Il Governo federale non consentirà che Safiya venga 
giustiziata. Il Governo è molto preoccupato e si sta prendendo cura del 
caso," ha dichiarato l´Ambasciatore Etim Okpoyo.

PERCHE' NON DOBBIAMO ABBASSARE LA GUARDIA?
Prima di tutto perché la condanna è soltanto sospesa e non cancellata. Un 
altro grado di giudizio potrebbe riportarci al punto di partenza. Inoltre, 
le autorità federali nigeriane e quelle dello Stato di Sokoto sostenevano 
fino alla metà di novembre che non avevano nessun potere di bloccare la 
sentenza di condanna emessa da un tribunale religioso islamico, sulla base 
della Shari'a.
(Daily Trust -NOVEMBER 14 NIGERIA: The Sokoto State government has declared 
that the Federal Government can not change the judgement of death sentence 
by stoning passed on Hajiya Safiyatu Husseini by the Gwadabawa Upper Sharia 
Court).
Il cambiamento di atteggiamento, quindi, è avvenuto in seguito alla 
campagna internazionale che è stata lanciata da tanti uomini e donne di 
buona volontà, in tutti gli angoli del pianeta.
Da questi dati concludiamo che le autorità nigeriane sono state messe in 
difficoltà dalla campagna di protesta e non si sono mosse spontaneamente 
per difendere il diritto alla vita di una donna che non ha avuto colpe.
E' per questa constatazione che non dobbiamo fermare la protesta adesso, ma 
soltanto quando sapremo con certezza che Safya Hussaini Tudu è salva e 
protetta.

Per avere una verifica indipendente di queste condizioni, stiamo attivando 
contatti per riuscire a raggiungere direttamente Safya Husseini Tudu.

Vi terremo tutti aggiornati sugli sviluppi del caso e sull'andamento della 
campagna. Su quest'ultimo punto, dobbiamo ringraziare il collega Ettore 
Masina che, con la sua LETTERA - numero speciale su Safya, ha fatto 
lievitare ed indirizzare la campagna. Una menzione particolare spetta al 
giornalista di Repubblica Michele Serra che, dalla sua rubrica L'AMACA, ha 
dato una vasta eco al nostro appello. I cari amici Dario Fo e Franca Rame 
sono stati i primi a credere in questa causa, pubblicando l'appello sulla 
loro e-mail domenicale (30 mila iscritti).
Luisa Morgantini ha svolto un ruolo importante nel riportare il caso di 
Safya nel Parlamento Europeo.
Non possiamo non ricordare il fondamentale ruolo dell'agenzia Misna, per 
aver diffuso la notizia per prima in Italia; l'azione capillare ed incisiva 
della Comunità di Sant'Egidio, l'opera silenziosa della confraternità Sudi 
del prof. Gabriel Mendel; l'attivismo e l'iniziativa degli amici di 
"Nessuno tocchi Caino!" che hanno fatto aumentare l'interesse dei media per 
il caso ed hanno portato per primi la buona novella dell'impegno 
governativo federale della Nigeria per una sospensione della condanna, le 
Donne in Nero; la Casa d'Accoglienza delle donne maltrattate di Milano; 
l'UDI, l'ARCI e molte altre organizzazioni del movimento pacifista e 
nonviolento.
Va ricordato il bellissimo lavoro dei migliaia di persone che hanno fatto 
girare in rete e per lettera l'appello per salvare Safya, in particolare le 
liste di Peacelink, il sito di Namaste, il sito di Femmis e molti molti 
altri. Grazie a questo sforzo, abbiamo ricevuto adesioni non solo 
dall'Italia, ma da Hong Kong, dal Canada, dal Messico, dagli Stati Uniti, 
dall'Argentina, dalla Germania, dalla Francia, dall'Egitto, dall'Iraq, 
dalla Libia... Mi piace ricordare le parole di Tolstoi, citate da Giovanna 
Vitale  ... una candela ne accende un'altra e così si trovano accese 
migliaia di candele... (L. Tolstoi).

Cordialmente.

Farid Adly
ANBAMED, notizie dal Mediterraneo


----------

Per coloro che non hanno ricevuto la precedente lettera-appello, ricordo le 
cose fondamentali da fare per salvare la vita di Safya Hussaini Tudu:

Indirizzi a cui rivolgere la protesta:


Ambasciata nigeriana

via Orazio 18

00193 Roma;

per Fax: 06.6832528 oppure per e-mail: 
<mailto:embassy@nigerian.it>embassy@nigerian.it

L'ambasciatore si chiama: Etim Okpoyo.

Per rivolgersi al Presidente Nigeriano Olusegun Obasanjo:

His Excellency
Chief Olusegun Obasanjo
President of the Federal Republic Of Nigeria
Shehu Shagari Way
ABUJA (Nigeria)<?xml:namespace prefix = o ns = 
"urn:schemas-microsoft-com:office:office" />

Il messaggio può essere inviato in copia (per conoscenza) alla:

National Human
Right Commission
Plot 800 Blantyre Street
Gidan Aisha - Wuse II
ABUJA (Nigeria).



Per via telematica, per raggiungere il presidente nigeriano, c'è anche una 
strada che non è l'e-mail (sarebbe la più semplice, ma l'indirizzo e-mail 
del presidente nigeriano Obasanjo è stato cambiato dopo l'avvio della 
Campagna): si deve raggiungere il sito della delegazione nigeriana all'ONU 
dove c'è una pagina per comunicazioni:.

<http://www.nigerianmission.org/_vti_bin/shtml.dll/feedback.htm>http://www.nigerianmission.org/_vti_bin/shtml.dll/feedback.htm

La stessa cosa si può fare raggiungendo la pagina del presidente della 
Nigeria, che attualmente sta facendo un sondaggio sulle prossime elezioni 
nigeriane del 2003 (quindi questi messaggi saranno più efficaci). 
L'indirizzo del sito è :

<http://www.nigeriatoday.com/should_president_obasanjo_run_fo.htm>http://www.nigeriatoday.com/should_president_obasanjo_run_fo.htm 


Il collega Etore Masina, giustamente, suggerisce di scrivere anche alla 
vice presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la 
promozione dei diritti umani del Senato, sen. Patrizia Toia, e-mail 
<mailto:toia_p@posta.semato.it>toia_p@posta.semato.it (attenzione. Fra Toia 
e p c’è una_ che sparsce nella sottolineatura)

possiamo scrivere al ministro degli Esteri Renato Ruggiero, piazzale della 
Farnesina !, 00194 Roma chiedendogli un pronto intervento umanitario del 
governo italiano;


----------
Ecco qui di seguito i testi standard ( che certamente possono essere 
poersonalizzati)


----------
Dear President

We appeal to you with deep concern and distress, begging you to intervene 
to avoid that Safiya Hussaini Tungar-Tudu, mother of a still suckling baby, 
is put to death.

Ms. Tungar-Tudu, convicted for adultery, has been condemned to be stoned to 
death by the Islamic Court of Gwadabawa, in the state of Sokoto. Your 
nation central authorities have the power and the duty of cancelling such a 
sentence. By the use of your own constitutional powers, also you could, 
dear President, through extreme instance, grant mercy.

As shown by the fast growth of the number of abolitionist countries, death 
penalty harshly contrasts with the ethic maturity reached by Mankind. 
Capital punishment bars the way to the development of Human rights, the 
only mean to reach peace and justice among human beings in a tormented world.

We oppose death penalty in all cases, but we submit to your attention Ms. 
Safiya Hussaini Tungar-Tudu’s case with particular concern, because the 
crime for which she has been condemned, the kind of trial she has 
undergone, and the method chosen to put her to death add terrible 
aggravating factors to the capital punishment itself.

In the confident hope of your authoritative intervention, we remain 
respectfully yours

Firma leggibile ed indirizzo


----------


Traduzione: Signor Presidente, ci appelliamo a lei con grande 
preoccupazione ed angoscia pregandola di intervenire per impedire che 
Safiya Hussaini Tungar-Tudu, madre di un neonato che sta tuttora 
allattando, sia messa a morte.

La signora Tungar-Tudu, accusata di adulterio, è stata condannata alla 
lapidazione dal Tribunale islamico della città di Gwadabawa nello stato del 
Sokoto. Le Autorità centrali del suo paese hanno il potere e il dovere di 
annullare una simile sentenza. Come estrema istanza, ricorrendo ai suoi 
poteri costituzionali, lei, Signor Presidente, potrebbe concedere la grazia.

Come dimostra la rapida crescita del numero dei paesi abolizionisti, la 
pena di morte risulta essere in netto contrasto con la maturità etica 
raggiunta dall’Umanità.

Essa impedisce inoltre lo sviluppo dei Diritti umani, che solo può portare 
pace e giustizia tra gli uomini in un mondo tormentato. Pur essendo in ogni 
caso contrari alla pena di morte, le sottoponiamo con particolare 
preoccupazione il caso della Signora Safiya Hussaini Tungar-Tudu in cui il 
delitto contestato, il tipo di processo celebrato e il metodo di esecuzione 
scelto aggiungono terribili fattori aggravanti alla condanna capitale. Con 
viva speranza nel suo autorevole intervento, la salutiamo rispettosamente.


----------
  altri testi potrebbero essere:

WE WANT SAFYA HUSSAINI TUDU  ALIVE!
seguito da nome cognome città e stato


Sua Eccellenza l'Ambasciatore
Ambasciata di Nigeria
via Orazio 14/18
00193 ROMA



Eccellenza,

apprezzando il fatto, reso noto da Amnesty International, che nell'anno 
2000 nel Suo Paese non sono state eseguite condanne a morte, La prego di 
inoltrare al Presidente della Repubblica Nigeriana questo appello affinché 
conceda la Grazia alla cittadina nigeriana Safya Husseini Tungar-Tudu, 
condannata a morte per lapidazione nell'ottobre 2001 dalla Upper Sharia 
Court in Gwadabawa, Sokoto State.

Certa che vorrà adoperarsi per ragioni umanitarie, La ringrazio sentitamente.

-------------------------------------------------------------------------

Ministro degli Esteri
Renato Ruggiero,
piazzale della Farnesina 1,
00184 ROMA

Signor Ministro,

come cittadina italiana, la prego di sollecitare con urgenza un intervento 
umanitario del Governo italiano presso il Presidente della repubblica 
nigeriana affinché conceda la grazia alla cittadina nigeriana Safya 
Husseini Tungar-Tudu, condannata a morte per lapidazione secondo la legge 
islamica (Sharia) dal tribunale islamico di Gwadabawa, nello stato di 
Sokoto, nell'ottobre scorso.

Safya è una ragazza di 30 anni, "colpevole" di avere avuto un figlio senza 
essere sposata. Terminato il periodo dell'allattamento (144 giorni dopo la 
nascita del bambino), sarà posta in una buca e lapidata a morte.

Il caso è segnalato da Amnesty International.

La ringrazio per l'interessamento che certamente vorrà prodigare,

Firma leggibile e indirizzo

----------
ANBAMED, notizie dal Mediterraneo

un servizio stampa quotidiano bilingue, in Italiano ed Arabo, per abbonamento.

<mailto:anbamed@katamail.com>anbamed@katamail.com

Tel. 0941.730053

Fax 0941.730114

via Nettuno,1

98070 ACQUEDOLCI (ME)


----------
Questo messaggio ti è stato inviato perché, in un modo diretto o indiretto, 
sei entrato in contatto con la nostra attività di informazione interfaccia 
tra culture. Se non sei interessato a ricevere in futuro messaggi simili, 
puoi rispondere a questo messaggio con nella casella Oggetto: "richiesta di 
cancellazione dalla lista". Grazie. ANBAMED, notizie dal Mediterraneo.


----------
Fine messaggio.

----------