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(Fwd) comunicato Guerre & Pace
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Date sent: Mon, 05 Nov 2001 23:04:27 +0100
Subject: comunicato G&P
From: "walter peruzzi" <wa.peruzzi@tiscalinet.it>
RIPUDIAMO LA GUERRA TERRORISTICA DI BUSH E BERLUSCONI
Durante una trasmissione televisiva svoltasi circa un mese fa, quando i
bombardamenti erano appena iniziati, il ministro Frattini rispose con
supponenza, a chi parlava di "effetti collaterali", che ormai le bombe sono
"intelligenti" e non colpiscono i civili.
A smentirlo, e a dimostrare la malafede sua e degli altri interventisti, sta
oltre un mese di "errori" quotidiani, ammessi "regolarmente" dal Pentagono.
Tutto è stato bombardato in Afghanistan, dai magazzini della Croce Rossa
alle agenzie dell'Onu, dagli ospedali alle scuole, dagli ospizi ai villaggi,
dai camion di sfollati agli "amici" dell'Alleanza del Nord: tutto, eccetto
l'obiettivo dichiarato degli attacchi, l'introvabile Bin Laden.
Oltre mille sono le vittime dirette dei bombardamenti; migliaia i profughi,
soprattutto donne e bambini, uccisi dal freddo e dalla fame mentre cercavano
di sfuggire ai bombardamenti o alle bombe a frammentazione scambiate per
pacchi-dono degli "alleati". Centinaia di migliaia sono gli afghani esposti
- con l'inverno - a una "catastrofe umanitaria".
Questa è la guerra di Bush "contro il terrorismo": una terroristica
rappresaglia contro la popolazione afghana, che ha dovuto subire per anni un
regime orribile imposto proprio da coloro che oggi, per combatterlo,
bombardano le sue vittime.
E il governo italiano? Mentre da più parti si chiede la sospensione del
bombardamenti per consentire almeno i soccorsi ai profughi, il governo
Berlusconi convoca un'adunata di regime, in contrapposizione all'imponente
marcia della pace del 14 ottobre scorso e alla manifestazione già indetta
per lo stesso giorno a Roma, fin dall'estate scorsa, dal Social Forum, per
dare il suo appoggio al massacro dei civili afghani.
Con quest'adunata Berlusconi vuole "rilanciare" a livello di opinione
pubblica l'immagine di un governo che ha passato sei mesi ad approvare leggi
"salvaladri" (e salvapremier), degne di una repubblica delle banane, e a
progettare leggi antipopolari e xenofobe contro lavoratori e immigrati. E
vuole preparare la partecipazione italiana alla guerra, penosamente offerta
per mesi e finalmente accettata dagli Stati Uniti via fax.
Una partecipazione del tutto ininfluente ai fini bellici, ma usata per
compiacere gli Usa e assicurarsene i "favori", in modo da garantire al
capitale italiano la partecipazione ai "dividendi di pace".
Per questi "nobili" fini Berlusconi - con il complice e pieno consenso della
sedicente opposizione ulivista di Rutelli-Fassino - chiama l'Italia a
solidarizzare con la guerra terroristica degli Stati Uniti e offre il
"sangue" dei soldati italiani, mandandoli a uccidere e a morire in
Afghanistan.
Contro questa guerra e contro ogni ipotesi di partecipazione italiana
occorre intensificare subito la mobilitazione per
* far riuscire la manifestazione indetta il 10 novembre a Roma dai social
forum;
* fare una propaganda capillare nei quartieri, nei luoghi di lavoro, davanti
alle chiese;
* costruire uno sciopero contro la guerra;
* organizzare l'occupazione delle scuole e delle università;
* invitare i soldati a non partire per l'Afghanistan, non "disertando" ma
"rispettando la legge" che impone all'Italia il "ripudio della guerra".
"Guerre & Pace"
Milano, 5 novembre 2001
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