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KURDI DA MALPENSA: DEPORTAZIONE CONFERMATA



PROFUGHI KURDI DEPORTATI DALL'ITALIA
CON LA BENEDIZIONE DEL CONSOLE TURCO
 
Un gruppo di dieci cittadini turchi, presumibilmente kurdi, sono stati
rimpatriati in blocco ieri sera dall'aeroporto Malpensa di Milano, dopo
essere stati visitati e riconosciuti dal "loro" console nel centro di
detenzione di San Foca (Lecce). 
 
Dell'episodio, che secondo gli operatori del centro leccese non sarebbe il
primo di questo tipo dall'Italia, eravamo venuti a conoscenza attraverso la
disperata telefonata di uno degli espellendi: la polizia di frontiera di
Malpensa non ha neppure informato del provvedimento lo sportello aperto dal
Cir (Consiglio italiano per i rifugiati) nello scalo milanese. 

Ai parlamentari Giuliano Pisapia, Luigi Vinci e Giuseppe Di Lello i
funzionari di Ps hanno risposto che nessuno degli espulsi si era dichiarato
kurdo o aveva chiesto asilo. Al contrario, dell'autore della telefonata
sappiamo per certo che č un kurdo di Nusaybin (Mardin), e diversi degli
espulsi potrebbero essere fra coloro che si erano appellati alla
magistratura, con il sostegno dell'Ics (Consorzio italiano di solidarietā),
contro il rigetto dell'asilo da parte dell'apposita commissione ministeriale.

Inutile oggi la corsa contro il tempo di associazioni, legali e
parlamentari, convinti (come noi) da un'erronea informazione di polizia che
il gruppo di kurdi fosse ancora fermo a Malpensa. Non č stato possibile
neppure, finora, ottenere la lista degli espulsi per verificare la
legittimitā dell'atto e per seguiire il loro destino in Turchia, dove le
associazioni di tutela dei diritti umani turche e tedesche hanno
documentato che i deportati vengono incarcerati e spesso torturati per
ritorsione. 
 
Se questo fosse accertato per i dieci espulsi dall'Italia, i funzionari di
Ps che hanno ordinato ed eseguito l'atto dovrebbero rispondere della
violazione del principio giuridico di "non refoulement" (divieto di
espulsione in un paese in cui si rischino persecuzioni).
 
E' una coincidenza casuale ma sinistra che il primo segnale di allineamento
dell'Italia alla prassi della deportazione, tipica della Germania e di
altri paesi europei, giunga proprio all'indomani dell'assassinio di un
richiedente asilo kurdo da parte di razzisti a Glasgow, in Scozia. 
 
La rete di Azad chiede a tutti i democratici milanesi e pugliesi di
manifestare presso lo scalo di Malpensa e dinanzi alla prefettura di Lecce
contro queste espulsioni collettive, specialmente verso uno stato che
specula sull'esodo e ne perseguita due volte le vittime, e chiede a tutti
di inviare fax di protesta al ministro Scajola, al 06.485957.

Chiediamo anche all'Unhcr-Acnur di prendere posizione contro una procedura
sommaria che rischia di estendersi, e che fra l'altro esporrebbe i profughi
espulsi, se dovessero sfuggire alla galera turca e ritentare la via
dell'esilio, al rischio paradossale di prigione in Italia una volta
approvato il ddl Bossi-Fini.

Dino Frisullo - Roma, 9.8.01


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