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[TESTIMONIANZE] - Cronaca degli eventi di Genova




  domenica 22 luglio 2001

  ciao a tutti (a chi non c'era e anche a chi c'era) sono tornato da 4 ore
  da genova e sento il dovere di comunicare alle persone che mi conoscono e
  che sono sicuro non mi considerano un pazzo, mitomane, esaltato, quello
  che sento e penso. Ho lasciato passare qualche ora perche non volevo dare
  comunicazioni eccessivamente influenzate dall'emotivita a persone che non
  erano presenti e che, naturalmente, non possono nemmeno immaginare cosa e
  successo.

Alcune immagini televisive e non pochi articoli pubblicati dai quotidiani
  di tutta europa in questi giorni hanno reso l'idea, ma la realta vissuta,
  credetemi, e molto piu forte.

  Nelle giornate di venerdi e sabato a genova e stato superato un punto di
  non ritorno a livello internazionale, ma anche e soprattutto a livello
  nazionale. Ho visto, insieme a decine di migliaia di persone e centinaia
  di telecamere e macchine fotografiche, cose inaudite in un Paese che si
  definisce democratico. E la nota fortemente positiva e proprio questa:
  siamo in tanti ad aver visto e vissuto quanto successo e abbiamo il
  dovere di comunicarlo al maggior numero di persone. Io, insieme ad altre
  centinaia di persone, ho avuto la fortuna e il privilegio di esserci da
  mercoledi sera a domenica sera e di avere cosi un quadro piuttosto
  completo di quanto e accaduto. Invito tutti coloro che c'erano a parlare,
  mandare e-mail, telefonare, comunicare a tutti quelli che conoscono
  quanto hanno vissuto, perche e necessario che la maggior parte di persone
  venga a conoscenza e si renda conto del clima veramente pesante che si e
  creato.

  Nel modo piu sintetico possibile, parto dalla fine e ritorno indietro.
  Domenica 22 ore 12: con il caro amico con cui mi sono recato a genova
  vado alla scuola A. Diaz di via Battisti 5 perche apprendo dai giornali
  che nella notte c'e stata un'irruzione della polizia. Da alcune ore,
  decine di persone si aggirano per le aule, i corridoi, le scale guardando
  attoniti e immaginando quanto e successo poco dopo mezzanotte. Le
  immagini le avete viste tutti in tv, ma calpestare le pozze di sangue
  rinsecchito, vedere gli schizzi di sangue sui muri, i vetri degli armadi
  distrutti imbrattati di sangue, le biro, i giornali, i pezzi di carta,
  gli indumenti per terra sporchi di sangue e agghiacciante. La rabbia, il
  senso di impotenza, la voglia di denuncia, il terrore che qualcosa sia
  radicalmente cambiato rispetto a sole 48 prima e devastante. Immaginare
  quanto e successo, grazie alle molte testimonianze e ai segni indelebili
  dei manganelli sui muri, sui vetri e, soprattutto, sulle persone e
  indescrivibile. La polizia, in assetto antisommossa, ha fatto irruzione
  (senza alcun mandato, in un edificio concesso ufficialmente dalla
  Provincia di Genova al Genoa Social Forum-GSF per ospitare il
  pernottamento dei manifestanti) nella scuola dove un centinaio di persone
  stavano dormendo, ha tenuto fuori dai cancelli alcuni deputati, avvocati
  dell'associazione "giuristi democratici" e alcuni giornalisti che
  dormivano nell'edificio di fronte, e ha massacrato di manganellate le
  persone che stavano dormendo. Ha inseguito e randellato quelli che
  cercavano di sottrarsi alla violenza, per altro senza alcuna via di fuga.
  Una "tonnara" che ha portato oltre 60 persone in ospedale, alcune ancora
  nei sacchi a pelo. Un giornalista che si avvicina mostrando il pass viene
  invitato minacciosamente da un celerino a metterselo nel culo, mentre una
  poliziotta con casco e manganello indossa beffardamente una maglietta
  gialla del GSF. L'arsenale ritrovato, dichiarato dalle autorita di
  polizia, e una totale bufala.

  La scuola e in ristrutturazione e sui due lati ricoperta da impalcature.
  Su ogni balcone si trovano tubature lasciate dai lavoratori edili che
  stanno ristrutturando l'edificio: potevano essere centinaia le spranghe
  ritrovate. Negli armadietti, pero, le bottiglie di alcool, ammoniaca,
  conegrina, manici di scope e scopettoni sono tutte al loro posto, come le
  avevano lasciate i bidelli un mese fa. I computer utilizzati dai ragazzi
  (molti dei quali passavano ore nei giorni precedenti a preparare canti e
  rappresentazioni pacifiche di protesta nel cortile della scuola) sono
  tutti distrutti, mentre quelli ancora incellofanati dei laboratori di
  informatica sono intatti.

  Nel corso della conferenza stampa tenutasi in mattinata, i "responsabili"
  della polizia hanno risposto con un arrogante silenzio alla domanda del
  giornalista greco che chiedeva le prove del fatto che l'armamentario
  presentato ai giornalisti fosse effettivamente stato sequestrato in quei
  locali; e col silenzio hanno risposto alle domande successive. E'
  possibile che qualche imbecille devastatore si fosse intrufolato nella
  scuola a dormire (non venivano chiesti documenti alle persone e,
  comunque, se non sono stati identificati dalle forze dell'ordine, che
  dovrebbero farlo di mestiere, come potevano essere individuati dal GSF
  che ha accolto migliaia di persone?). Ma, com'e stato detto
  opportunamente nell'assemblea del pomeriggio, nulla giustifica comunque
  la violenza fascista messa in atto dalla polizia: e come se alla domenica
  negli stadi, in seguito ai puntuali danni provocati dagli ultra
  (considerati ormai dai tutori dell'ordine normale conseguenza del disagio
  sociale di gruppi giovanili), venissero randellati tutti gli spettatori
  presenti.

  Contemporaneamente, nell'edificio che si trova di fronte alla scuola Diaz
e anch'esso dato in dotazione dalle pubbliche autorita al GSF, tutti i
presenti sono stati costretti a terra a lungo dagli agenti in borghese che
hanno distrutto e sequestrato i tre computer su cui gli avvocati avevano
riportato centinaia di testimonianze e denunce loro pervenute negli ultimi
due giorni da parte di persone vittime di abusi e violenze messe in atto
da polizia e carabinieri.

  Sabato 21, dalle 14 in poi: tutti noi presenti abbiamo visto il piu
  grande corteo degli ultimi 20 anni. Oltre 200 mila persone, di diversa
  nazionalita e connotazione culturale e politica, ma tutte insieme ad
  esprimere il proprio dissenso al tipo di globalizzazione in atto e per
  rivendicare la globalizzazione dei diritti. Non si era mai visto pero un
  corteo cosi imponente non preceduto dalle forze dell'ordine. Poi si e
  capito perche. Appena partito, il corteo e stato preceduto di alcune
  centinaia di metri da poche decine di imbecilli sfasciatutto, lasciati
  liberi di incendiare auto e vetrine per quasi mezz'ora di fronte ad un
  folto dispiegamento di forze "dell'ordine". Quando e stata decisa la
  carica, gli imbecilli si sono dileguati nelle vie laterali e in mezzo
  alle migliaia di persone del corteo, mentre la pioggia di lacrimogeni e
  le randellate delle forze dell'ordine si sono riversate sui manifestanti
  inermi e con le braccia alzate. L'orrore si e ripetuto diverse volte in
  vari punti del corteo, che e cosi stato spezzato in almeno quattro
  tronconi e ha riportato decine di feriti.

  In una carica della polizia, ho visto la polizia schierata correre contro
  la testa di uno spezzone di corteo invaso dai lacrimogeni e manganellare
  decine di persone immobili con le braccia alzate: ragazzi e ragazze,
  uomini e donne anche di 50/60 anni che stavano sfilando pacificamente e
  che non potevano muoversi perche dietro di loro erano bloccate decine di
  migliaia di manifestanti in attesa di proseguire il corteo. Una vergogna
  inaudita. In altre parti del lungo corteo volutamente spezzato e
  impossibilitato a sfilare, sono successe le stesse cose. Sono stati
  randellati indistintamente pacifisti, cattolici, giovani comunisti,
  anarchici, associazioni gay, di donne, ragazzini alla loro prima
  manifestazione...il tutto mentre gli imbecilli sfasciatutto scorrazzavano
  indisturbati per la citta. In piazza Ferraris, dove doveva concludersi il
  corteo ma dove e giunto meno di un quarto dei manifestanti, sono stati
  sparati lacrimogeni sul palco mentre parlava un sacerdote. E' stato
  chiarissimamente praticato volutamente terrorismo per disperdere e
  sciogliere un corteo pacifico enorme: questo dimostra la forza del corteo
  che, cosi eterogeneo e cosi grande, ha fatto paura per il suo potenziale
  simbolico e per la forza della protesta.

  Venerdi 20, dalle 11 in poi: la piazza di Brignole e circondata da
  container e forze "dell'ordine" in assetto di guerra con una sola
  apertura che serve per far affluire i manifestanti che intendono
  assediare la "zona rossa", grigliata da barriere invalicabili. Si prepara
  una tonnara, ma non c'e il tempo di attuarla perche centinaia di
  imbecilli sparsi ovunque in gruppetti e giunti improvvisamente nei punti
  di ritrovo organizzati per l'assedio simbolico della zona "off limits"
  lanciano molotov e iniziano una guerriglia urbana che durera almeno 6
  ore. Appaiono e scompaiono improvvisamente devastando tutto, tra
  centinaia di auto, moto, scooter e motorini guidati da agenti in borghese
  (ne partono e ne arrivano in continuazione dal parcheggio a fianco della
  questura, dove mi trovo a telofonare in una cabina), che scorrazzano per
  tutta la citta. Da tre giorni la presidente della Provincia di Genova
  segnalava la presenza di centinaia di questi deficienti in una scuola di
  Quarto, da loro occupata: nessun poliziotto si e recato sul posto. Cosi
  come nessuno e andato nel parco dove ne campeggiavano altre centinaia
  descritti puntualmente da una giornalista del Manifesto (22 luglio, pag.
  6). Tutte le cariche di polizia e carabinieri avvengono dopo le
  devastazioni e ai danni dei manifestanti. Ma questo e stato ampiamente
  documentato...fino all'assassinio delle 17,30 in una situazione di caos
  generale.

  Le manifestazioni pacifiche, simboliche, vengono interrotte dai blitz
degli imbecilli e quindi attaccate dalle cariche della polizia con
lacrimogeni, manganelli, idranti e blindati. Vengono massacrate di botte
persone che fuggono terrorizzate: ragazzi e ragazze totalmente disarmati,
giornalisti, persino una volontaria del pronto soccorso che sta medicando
un ferito. Un furgone dei volontari del pronto soccorso del GSF, gia
perquisito 3 volte, viene attaccato dagli agenti in divisa, gli viene
distrutto un vetro e sparato un lacrimogeno all'interno. Gruppi pacifici
di manifestanti vengono inseguiti per chilometri, lontano dalla "zona
rossa", e fatti oggetto di innumerevoli lanci di lacrimogeni. Filmati e
fotografie documentano probabili infiltrazioni e connivenze tra agenti
delle forze dell'ordine e imbecilli devastatori.

  Giovedi 19: circa 50 mila persone sfilano nella manifestazione per i
  diritti dei migranti in un clima di totale tranquillita e festa. Il
  corteo e preceduto, a differenza di quello del 21, dalla forze
  dell'ordine e gli organizzatori trattano con il questore il percorso,
  modificandolo e allungandolo in totale serenita e intesa. Non aggiungo
  altro. Non voglio esprimere alcun giudizio sulle molte e varie
  responsabilita che hanno provocato il disastro verificatosi nei giorni 20
  e 21. Ma e necessario che il maggior numero di persone sappia e si renda
  conto del clima cupo e intimidatorio che e stato creato in questi giorni
  e nelle settimane precedenti. Sono in gioco il sistema democratico e i
  diritti di tutti. Solo una vastissima partecipazione puo sconfiggere la
  violenza intimidatoria provocata e praticata. Solo una netta e forte
  presa di posizione contro questo nuovo clima di violenza puo evitare il
  peggio. Siamo tutti responsabili di quello che succedera: da martedi, con
  le pacifiche manifestazioni di fronte alle prefetture dobbiamo far capire
  che non ci stiamo. Ma bisogna pretendere la partecipazione di forze
  politiche, sindacali, gruppi e organizzazioni democratiche, in modo da
  isolare le violenze che minacciano la protesta da tutte le parti e che
  rischiano di vanificare tutto e provocare una pericolosa degenerazione
  della situazione. L'abbiamo gia visto e abbiamo il dovere di impedire che
  si ripeta.

  E.