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Catena di SanLibero 66
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riccardo orioles <ricc@libero.it>
tanto per abbaiare
19 marzo 2001 - n.66
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Non so. Mi pare che Luttazzi abbia sbagliato, a non invitare anche
qualche dipendente di Berlusconi. Io avrei chiamato direttamente Emilio
Fede, o Liguori o Dell'Utri. Bisogna sentire sempre tutte le campane, e
anche farle sentire. La punizione, visto che e' un comico, dovrebbe
essere essere la classica (De Foe, Fiorilli, ecc.): un paio di giorni
sulla gogna, al mercato. E questo per Luttazzi. Per gli altri, il
discorso si fa complicato.
Luttazzi, in quella maniera scorretta, ha parlato di un libro ("L'odore
dei soldi", di Travaglio) che era uscito gia' da qualche giorno. E
com'e' che io, ascoltatore della Rai, non ne sapevo niente?
Giustamente, il maresciallo Gigi Proietti ci ammonisce ("Ecche', non
paghi?") a pagare il servizio pubblico Rai. Giusto. In cambio del
canone, pero', io voglio essere informato. Pero', io questa notizia
("E' uscito un libro su Berlusconi, in cui si dice questo questo e
quest'altro, e ora sentiamo anche che ne dice Berlusconi...") non l'ho
avuta. Perche'? (Non mi chiedo perche' non l'ho avuta da Mentana.
Giustamente, Mentana e' dipendente di Berlusconi. Non dando questa
notizia mi ha detto semplicemente: "Io sono un giornalista solo fino a
un certo punto. Debbo tener conto degli interessi di chi mi da' lavoro.
Pero' non t'imbroglio perche', se stai attento, questo te lo dico in
partenza col logo aziendale all'inizio della mia trasmissione").
Dunque, a me ascoltatore della Rai, che paga i telegiornali, i
telegiornali Rai hanno rubato circa centottantamila lire. Le voglio
indietro. E poi, per equita', mentre Luttazzi sta sulla gogna (oh, posa
giu' quel mattone! Si puo' tirargli solo pomodori e pesci marci),
voglio che siano licenziati in tronco i direttori dei tre tiggi'.
Motivazione: "Per aver sottratto una notizia al Signor Telespettatore".
(E Mentana? Niente. Solo, se va al club della stampa, non lo facciano
entrare. A meno che non sia parente di qualche giornalista. Lui non lo
e').
Lasciamo perdere tutte le belle chiacchiere sulla trasparenza, sul
dovere dei politici a esporre tutto, ecc. Qualcuno in questi giorni ha
detto che in America, per molto meno di cio' che s'e' imputato a
Berlusconi, un presidente e' stato mandato a casa (Nixon) e un altro
c'e' andato molto vicino (mr Lewinski). Balle. L'Italia sta in Italia,
non in America. Da noi, fai quello che vuoi, e poi ti vai a confessare.
Se per caso ti beccano, non per questo sei colpevole: sei fesso. In
compenso in Italia, dei politici si puo' dire tutto quello che si
vuole: se non ti sparano, piu' che levarti il lavoro non ti fanno.
Cosi' io mi posso togliere il capriccio di dire che Berlusconi non solo
e' riciclatore e "mafioso", ma anche si traveste da Lola la Bambola di
notte. Tanto, non mi ascolta nessuno. Questo vale per me, vale per voi
e vale ogni giorno di piu' per tutto il sistema dell'"informazione".
Ormai, parlano in pochi. E quei pochi, che sono oramai tutti un corpo
del Palazzo, stanno attenti a non giocarsi lo status per la bella
faccia dei lettori. Tecnicamente, dal punto di vista del sistema
informativo, questa situazione e' l'Eiar degli anni trenta. Fra tre
mesi, a quanto pare , lo sara' pure ufficialmente. E allora, giu' con
le scritte sui muri, le barzellette antifasciste e i volantini. E,
naturalmente, le Catene. Avremo un bel po' da fare, noi giornalisti
senza giornale - e imbriagoni e reumatici: ma giornalisti - nei
prossimi anni.
* * *
Questa e' la parte allegra. Poi c'e' l'altra. Fra le cose contenute nel
libro su Berlusconi portato irregolarmente in onda da Luttazzi, e
deplorevolmente non portato in onda dai tg, fra queste cose c'e'
l'intervista su Berlusconi e dintorni di Borsellino. Ora, questa
intervista puo' essere variamente interpretata (la mia impressione e'
che Borsellino in qualche modo rimpiangesse di non potersene occupare
lui), ma non e' questo il punto. Il punto e' che quest'intervista, che
era in possesso della Rai, dalla Rai non e' mai stata messa in onda.
Non solo cioe' il lettore e' stato derubato di una *notizia* che aveva
pagato (vedi sopra). Ma e' stato censurato il magistrato Paolo
Borsellino.
Questo e' gravissimo, e non e' questione piu' di licenziamento (si
licenzia per incapacita' o per vigliaccheria). E' questione di
indagine. Perche' i dirigenti Rai hanno tanto a lungo censurato
Borsellino? Solo per non passare guai, solo perche' vigliacchi? O hanno
avuto pressioni? O sono stati pagati? Da chi hanno avuto pressioni? Da
chi sono stati pagati? Non c'e' ipotesi, a questo punto, che uno non
possa fare. Se hanno censurato *Borsellino*, puo' essere che l'ordine
sia venuto direttamente da Provenzano. "Prontu, dottor Zaccariu?
Provenzanu sugnu. Guardassi che quella cassetta di Borsellinu non deve
andare in onda". "Comandi!". Puo' essere andata cosi'. Adesso, e'
Zaccaria che deve spiegare il contrario. E dico Zaccaria per dire il
gruppo.
* * *
Io dovrei scrivere, adesso, qualcosa sulla signora Antiochia, che e'
morta l'altro giorno. Non ci riesco affatto, e ne sono contento.
Perche', signora Saveria, io mi vergogno. Ne sono passati degli anni,
da quando hanno sparato a Robertino. Faceva il poliziotto a Palermo,
uno sbirro ragazzo di ventitre' anni. Palermo degli anni dei mitra,
Palermo di guerra. Robertino, ala fine, e' riuscito ad andarsene da
Palermo. Sul continente - a quel tempo - non ammazzano la carne umana
per le strade. In Sicilia si'. Per questo e' bello essere qui al sicuro
sul continente, e non a far da bersaglio giu' in Sicilia.
Ma ecco, corre voce a Palermo - e sono voci che non sbagliano - che e'
gia' stato deciso il prossimo, che il prossimo e' l'uomo della Mobile,
Cassara'. "Cassara' come esempio, sbirro infame". Per Cassara' non c'e'
problema: e' un soldato. Deve solo stringere i denti, continuare a fare
quel che fa ogni giorno, e prepararsi a morire. Ma Robertino? Roberto
Antiochia e' un amico di Cassara', e gli amici, in Sicilia, non si
lasciano soli. Cosi' il ragazzo prende carta e penna, e chiede alla
Competente Autorita' di essere ridestinato a Palermo. Sbarca
all'aeroporto di Punta Raisi in una mattinata afosa e calda, perche' e'
gia' estate, l'estate di guerra 1983.
Quell'estate arriva fino al sei agosto, per Cassara' e per Robertino.
Il sei agosto, gli esecutori col mitra sono pronti a sparare sotto casa
di Cassara'. Lui ha il tempo di suonare il citofono, di dire "Sono qua"
alla sua donna. Muoiono tutt'e due insieme, i due amici. Ho visto la
compagna di Cassara' alcuni mesi dopo, al giornale. Una ragazza serena,
fortissima, troppo forte. Parlava di Cassara' lucidamente, e anzi, in
certi momenti, con un sorriso. Non riuscivo a capire come potesse. Poi,
in una pausa, improvvisamente mi sono reso conto che lei parlava di lui
come se fosse vivo, sentendolo vivo, credendolo forse.
Laura Cassara' e Saveria Antiochia sono state in prima fila, negli
anni, nella lotta contro la mafia. La signora Saveria, militante della
sinistra e del Coordinamento Antimafia - immaginate una signora
dolcissima, con un'aureola di capelli bianchi; dipingeva - ha insegnato
a molti ragazze e ragazze, in Sicilia e fuori, perche' noi lottavamo.
Mai con grandi parole; sempre con un sorriso mite. Non scrivo altro di
lei, perche' non ne sono all'altezza. Diro' soltanto che il mio Paese,
negli anni piu' difficili e di maggiore bisogno, ha avuto fra i propri
cittadini una donna come lei e un ragazzo come suo figlio. Forse
bastera' questo perche' esso possa vivere. Forse.
* * *
Se di fascismo si tratta ("Autobiografia della nazione", scrisse
Gobetti) sara' un fascismo staraciano, quello che i prossimi anni ci
hanno in serbo. Greve, banale. "Il duce ha sempre ragione", "Noi
tireremo diritto". C'e' molta mediocrita', nell'aria. Molt'ansia di
piccola carriera. Molto servilismo. L'episodio Luttazzi - ma quello
assai piu' grave che esso contiene: che possa cioe' diventar tutto un
uomo sospettato da Borsellino - dipinge tutto. C'e' voglia di silenzio.
Di silenzio da imporre, di silenzio autoimposto. Non tutti taceranno.
Ma la maggior parte si'. "Concorrenza sleale", "Una giornata
particolare"... Rivedremo questi film. Vedremo ridere in piazza i
rivoluzionari della grappa e del buon vino. Vedremo dimenticati coloro
che, negli anni in cui costoro rinnovavano l'Italia ingiuriando i
concittadini "terroni", rischiavano i colpi di mitra per difendere
Sicilia e Lombardia.
* * *
Quante miserie umane, quanto grigiore, porta con se' in questi giorni
(neanche il ponentino, c'e' piu') l'aria di Roma. Penetra nei palazzi,
e diffonde torpore. Ispira scetticismo ai vecchi "giacobini". Sciorina
sogni manageriali davanti a coloro che un tempo "noi andiamo lontano".
Nasconde pietosamente, ai vecchi "giustizialisti" e "fascisti", il nome
del morto Paolo Borsellino. Solleva lievemente la polvere, la spande
sulle poltrone e sugli esseri umani.
Tutti staremo meglio, fra pochi mesi. Chi ministeri, chi
sottosegretariati, chi carriere... Purtroppo, tutte queste belle cose
si pagano. Bisogna non sentire piu' i vecchi sogni, bisogna rimuovere i
nomi - che al nuovo padrone non piacciono - di quelli che combatterono
per il Paese. Morirono solitari, sapendo che bisognava, credendo che i
loro amici avrebbero combattuto anche per loro. Non avevano il concetto
della resa.
Noi ci siamo passati, noi di sinistra, per questa resa. Quando i vecchi
ideali e il nuovo potere si affastellano, e non c'e' posto abbastanza
per tutt'e due. La maggior parte di noi, ingenuamente, ha afferrato a
piene mani il mucchio nuovo e scintillante. L'ha pagato carissimo, chi
non l'ha fatto: tenersi al vecchio e al buono, in tempi di vincitori,
non e' da tutti. Quei pochi, tuttavia, oggi sono gli unici a sorridere
nel disastro generale. Sicuri di se', fiduciosi - per lungo esperimento
- nei giri della storia, serenamente e senza paura si preparano a
rimettere in piedi, col tempo che ci vorra', la sinistra. Ma questo e'
un altro discorso.
Adesso, amici di destra, tocca a voi. Potrete comandare, finalmente,
potrete essere i quarti e i terzi e i secondi - dopo il Capo,
s'intende. Il prezzo e' tale: non illudetevi su questo. E auguri.
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Lezione di giornalismo. L'intervista a Borsellino, che la Rai ha
censurato per tutto questo tempo, da noi era stata data a novembre
dell'anno scorso. Tardi, perche' in effetti era gia' disponibile in
diversi siti: Sicilyonline, girodivite, Antimafia2000, Peacelink,
Namaste ed altre. Bookmark:
http://www.antimafiaduemila.com/2000/10/0010_401.html
http://www.sicilyonline.it/news/articoli/speciale_vertice_onu/borsellino.htm
http://www.peacelink.it/webgate/mafia/msg00095.html
http://www.namaste.ostiglia.it
http://www.girodivite.it
Insomma, qualche giornalista in Italia c'e' ancora.
A proposito di giornalisti: ripropongo l'intervista di Rocco Rossitto
alla signora Rita Borsellino (la sorella del giudice, e vice presidente
di Libera) sull'intervista in questione. L'avevamo gia' "messa in onda"
a novembre, e la Rai avrebbe potuto benissimo fare la stessa cosa.
* * *
- Un'opinione in merito alla recente scoperta di un'intervista, che suo
fratello Paolo rilascio' due giorni prima della strage di Capaci, in
cui si facevano nomi illustri come Dell'Utri e Berlusconi.
"Allora non erano ancora dei nomi illustri ed e' questa la cosa che mi
ha colpito di piu', che Paolo parlasse di queste persone quando ancora
non erano coinvolte in politica. Allora sorrido pensando al sorriso di
Paolo, e alla sua capacita' di ironizzare. Che Paolo sia stato tanto
previdente da voler perseguitare certi personaggi pensando che un
giorno potessero scendere in politica, mi sembra piuttosto
inverosimile, decisamente aveva degli elementi validi a sua conoscenza
che lo inducevano a fare le osservazioni che ha fatto. Paolo non era
uno che azzardava ipotesi, era uno che di solito parlava su fatti
concreti, altrimenti preferiva non parlare. Io personalmente
quest'intervista non l'ho vista, ho avuto solo oggi, finalmente la
possibilita' di leggere la trascrizione, quindi non avevo voluto, fino
ad ora non dire nulla in merito, proprio perche' non avevo conoscenza
di cio' che Paolo disse, ora ne parlo anche se voglio ancora vederla,
mio fratello Paolo, diceva molto di piu' con l'espressione del viso,
con l'atteggiamento, con le pause E non soltanto con le parole. "
- Che risvolti potranno avere le parole di Paolo in quell'intervista?
"Io questo non so dirlo e non posso dirlo, probabilmente non l'avrebbe
detto nemmeno Paolo, sicuramente un fatto inquietante che delle persone
su cui c'erano gia' degli elementi su cui si stava indagando, non solo
siano poi entrati prepotentemente sulla scena politica nazionale, e
questo e' un fatto che inquieta, in quanto la speranza e' sempre quella
di avere in quel campo persone perfettamente limpide, ma inquieta molto
di piu' che di questa cassetta si erano perse le tracce e che grazie
alla tenacia di un giornalista, e' stata ritrovata dopo otto anni. "
- Ma la mafia e' veramente alla "fine"?
"No, io ritengo che Pino Arlacchi, abbia peccato di un eccesso
d'ottimismo, probabilmente visto l'atmosfera che lo circonda, che
sicuramente e' molto positiva e molto bella, ritengo che si sia
lasciato scappare un desiderio che in lui e non solo in lui e' molto
forte, pero' bisogna essere molto concreti e tenere i piedi ben saldi
nel terreno, e bisogna prendere atto dei grossi risultati, che si sono
ottenuti, ma senza dimenticare tutto quello che ancora c'e' da fare,
che sicuramente e' proprio tanto. "
- Essere oggi a Palermo e' molto importante: perche'?
"Perche' e' un riconoscimento grandissimo del lavoro che Palermo ha
fatto. Palermo ha avuto una grande capacita' di reazione, ha attuato
delle strategie, le piu' diverse, che hanno dato degli enormi
risultati. La cornice palermitana e' senza dubbio la piu' adatta per
un vertice del genere."
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Stazione Termini la domenica pomeriggio e' sempre stata piena di
italiani, gente con la valigia in una pensione e la nostalgia dello
struscio, la sera del di' di festa, su e giu' per la via del paese
(Caltanissetta o Rovigo, non ha importanza: italiani, venuti a
conquistare la Lambretta, o la Seicento, o una laurea in lettere o un
impiego). Poi gli italiani di Termini, fra l'ora della schedina e la
sera, sono diventati di pelle nera. Andavano su e giu' per l'atrio
coperto, a crocchi apparentemente casuali, a smicciare le ragazze del
paese. Noi, ora, siamo gia' diventati gli svizzeri o i tedeschi,
crediamo di vedere "extracomunitari" (Gasterarbeiter, Macaroni) laddove
invece si tratta molto semplicemente di noialtri vent'anni dopo.
Il Dante che ha fatto Termini aveva statuito dei gironi ben precisi,
che variavano con le annate ma erano in tutti gli anni sostanzialmente
gli stessi. I sotterranei del metro', ai diversi livelli, erano
dedicati ai corpi stesi a) per dormire b) per crepare c) per le
varianti intermedie. Negli anni classici, diciamo da subito dopo la
lampada Osram, la variante a) tendeva a prevalere sulla b), ma e', come
si dice, un'ipotesi non suffragata. Il cuore del girone sotterraneo,
che un tempo stava nei bagni diurni, adesso dovrebbe coincidere - in
teoria - col megadrugstore all'americana inaugurato con molti buoni
propositi l'altr'anno: folla aeroportuale, si progettava, e luci al
posto degli angoli bui e dei barboni. Il drugstore in realta', salvo
che in alcuni momenti, gira ben poco. E' vuoto, comunque, esattamente
nei momenti in cui avrebbe dovuto politicamente essere pieno. Dopo la
mezzanotte c'e' qualche povero diavolo che ciondola poco convinto fra
le vetrine, marcato con diffidenza dalle guardie in borghese, e questo
e' tutto.
I binari di deposito, dal lato opposto, hanno conosciuto una stagione
di gloria ai tempi dei primi magazine dei quotidiani: il venerdi' di
Repubblica, il Sette del Corriere e cosi' via; roba da fare in fretta,
senza tempo da perdere, per i lettori della cronaca, mica per
gl'intellettuali che leggevano Panorama o Espresso. Cosi' bastava
trovare una pattuglia di Polfer, convincerla a fare una ronda fra i
treni morti, e tenere il flash carico e la macchinetta pronta: nel giro
di due ore te ne tornavi col carniere pieno di facce insonnolite,
spacciatori ipotetici, ragazzi scappati di casa, gasterarbeiter senza
futuro, gente che dormiva la' di passaggio fra una pagina di Dickens e
un mattinale di questura. Copertine. Adesso pero' persino i magazine
dei quotidiani si sono sofisticati, e le storie dei binari morti si
vendono molto meno.
Le storie dei sotterranei e quelle dei binari e diverse altre
confluiscono in verita' (ma non e' una verita' da copertina) nella
guerra che la societa' civile che circonda la stazione conduce contro i
preti. I preti (Caritas e roba del genere) sono assolutamente contrari
alla disinfestazione della stazione; e ospitano i disinfestandi, con la
scusa che sono umani, nei centri d'accoglienza della stazione. La
societa' civile e' rappresentata dai padroni degli alberghi della zona,
che periodicamente montano campagne contro gasterarbeiter e preti per
chiedere l'eliminazione dei primi e l'allontanamento dei secondi.
Sotterranei e binari morti sono i gironi. L'atrio coperto, la domenica
pomeriggio, invece e' il Limbo. Quello in cui gli esseri umani non
destinati al paradiso vivono tuttavia una loro vita - almeno per
qualche ora - senza torture. Su e giu', a gruppi - o femminili o
maschili - d'emigranti, incrociandosi con sorrisi che noi non capiamo,
frullando incomprensibili dialetti non piu' calabresi o di Burinia ma
nigeriani o zairoti. Ed ecco quella ragazza dal viso grave, fasciata
con maestosa eleganza in un vestituccio lieve, che guarda con ironia -
seduta al bar della cooperativa - a due tavolini piu' in la'... Ed ecco
il ragazzo nero e incravattato, col notes degli appunti e la borsa, che
e' qua perche' e' troppo triste studiare in pensione. Da dieci minuti
lui la puntava, alzando gli occhi dal libro con aria indifferente e
ripiombandoli subito dopo giu'. Lei, che ha qualche anno in piu', o
forse ha vent'anni anche lei ma in piu' e' una donna, se l'e' sgamato
subito, ma e' troppo ragazzino; o forse - oggi, liberi! - vuole
giocarci. Lui la guarda di nascosto, lei placca al volo lo sguardo e
glielo restituisce con ironia. Potrebbe andare avanti moltissimo, se il
cameriere tedesco o svizzero non si piantasse davanti al ragazzo che e'
qui da un quarto d'ora per un unico e gia' consumato cappuccino da
tremila lire. Il ragazzo raccoglie i libri e si alza, da sopra la
spalla guarda con rimpianto alla donna che sta sorridendo sarcastica e
si avvia verso l'uscita della stazione. E lei, sempre con un sorriso
alla Lauren Bacall, si stacca da dove stava appoggiata e muove un passo
distratto e forse, chissa', lo segue...
* * *
Stazione Termini, bianco/nero, regia di Vittorio De Sica, con
Montgomery Clift e Jennifer Jones. Millenovecentocinquantatre'.
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Bambini. Circa cinquantacinque milioni di bambini, secondo l'European
Children Trust, vivono in condizioni di estrema poverta' nei paesi
dell'ex Unione Sovietica. Le famiglie povere, secondo questi dati, sono
l'88 per cento in Kirgizistan e oltre il sessanta per cento in Ucraina,
Uzbekistan e Kazakistan, mentre non ci sono cifre attendibili per la
Russia europea. Molte famiglie, secondo il rapporto, in queste aree
affidano i figli agli orfanotrofi perche' non sono in grado di
procurarsi il cibo per sfamarli.
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Bambini. Aumentano i casi di bambini posti in vendita a fini sessuali -
a quanto riferisce la Bbc - in Somalia, Ruanda, Sierra Leone e Burundi.
I bambini, catturati da una o l'altra dalle fazioni che si contendono
il potere, vengono instradati per la vendita in Europa, in Libano e
negli stati del Golfo. Circa settantamila bambini, secondo la Bbc,
sarebbero stati avviati alla prostituzione nel solo Zambia.
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L'ansia di servitu', la poverta' di spirito e il cinismo dei salotti
della Restaurazione; ma senza un Balzac per raccontarli.
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Festa del papa'. Beh, fagli un bel regalo oggi, figliolo. Non
accoltellarlo.
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Radici. Alcuni film in programmazione negli ultimi tempi, non vietati
ai minori:
- Colpevole di innocenza (bagno di sangue per Ashley Judd);
- Cose Molto Cattive (Orgia con massacro finale di prostituta);
- Face Off (cervello di bambino massacrato da N.Cage);
- Il Collezionista di Ossa (capolavori di un serial killer, fra cui un
uomo mangiato vivo dai topi);
- Inserzione Pericolosa (J.Leigh uccisa a colpi d'accetta da Bridget
Fonda);
- La Mano sulla Culla (Rebecca De Mornay seziona in una decina di pezzi
la rivale Julianne Moore);
- L'Uomo Senza Ombra (dodici morti ammazzati, piu' uno stupro in
diretta);
- Obsession (Gwyneth Paltrow, incinta, squartata da Jessica Lange).
Fuori concorso: Hannibal (cannibalismo, con preferenza per cervelli
umani. Un successo tale da suggerirne la traduzione in serial
televisivo a puntate, orario famiglia).
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Giovani Padani Crescono.
"E' nato un nuovo agguerritissimo gruppo di Giovani Padani a Casatenovo
(Lucca). Per informazioni, contattare Marcello (segue numero) o
Michele.".
"Ogni primo venerdi' del mese i Giovani Padani della Provincia di
Venezia si ritrovano presso la sede della Lega Nord di Noale per
organizzare tutte le iniziative e i banchetti davanti alle scuole".
"Il gruppo Polesine di Rovigo organizza per venerdi' una pizzata oer
festeggiare la nascita dei Giovani Padani in zona. Contattare Marzio
(segue numero)".
"I Giovani Padani di Parma Liberi Ducali e i Giovani Padani di Sorbolo
organizzano per domani la giornata Verde su Bianco sulla neve delle
piste di Sci di Sestola (Modena) Partenza prevista da Sorbolo alle 6.30
e sosta a parma alle 6.45. Costo 25.000 lire solo viaggio e 65.000 con
skipass".
"I Giovani de Comm ti invitano al Mega Torneo di Playstation Fifa 2001,
che comincera' sabato alle ore 14.30 presso la sede di viale Masia. Le
iscrizioni costano solamente 10.000 lire e vanno date al numero (segue
numero). Primo premio 100.000 lire".
Bookmark: http//:www.padania.it
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Banche (segnalati da Carlo Gubitosa):
"Il cliente non ha ancora presentato la documentazione richiesta
nonostante ripetuti solleciti verbali e manuali" (corrispondenza
interbancaria).
"Il nostro cliente dirige un'avviata azienda agricola, e' proprietario
di terreni di buon valore, di attrezzature e di greggi; possiede fra
l'altro, alcuni muli di mia personale conoscenza" (corrispondenza
interbancaria).
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La rivoluzionaria
La sera, sotto il povero tetto di casa,
cucinerai qualcosa, a gesti attenti, stanca
(La sera, quando i lividi sull'anima
riportano i ricordi a far vacillare il sorriso)
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Dormono nel quartiere le case dei poveri attorno
Dorme la sposa bambina dorme la vecchia piegata
nei suoi dolori dormono i manovali
dorme coi pugni serrati il ragazzo di vita
Sotto il coltello dormono Dormono i dimenticati
Tu sei con loro. Con impazienza strofini
una macchia sul tavolo, togli il tegame, prendi
il piatto dalla mensola, sorridi
da sola e sola cominci a mangiare.
* * *
La macchina-citta' macina ancora.
Ma la tua lampada resta, chiaro cerchio di luce
Illumina il tuo viso, il tuo letto, le cose
- te che ti spogli e il tuo corpo improvviso
e i dolcissimi seni e l'ombra lieve
che trema fra le reni combattive
Come sei inerme, nuda! Ma nessuno
per potente che sia potra' comprare
la liberta' che hai negli occhi: e lo sai
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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche semplicemente
per liberarsene, basta scrivere a ricc@libero.it -- Fa' girare.
"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?" (Giuseppe
Fava)
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