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Putin in Italia. Lettera di don Renato Sacco



From: Don Renato Sacco <drenato@box.tin.it>
Subject: PUTIN in ITALIA

Inserisco in rete mia lettera sulla visita di Putin in Italia.
Ma i diritti umani hanno ancora valore?
Saluti.
Don Renato Sacco


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Cesara, 1 Giugno 2000


Al Presidente della Repubblica Italiana, Quirinale, Roma
Al Presidente del Consiglio, Palazzo Chigi, Roma
Al Ministro degli Esteri, Piazzale Farnesina, Roma
Al Ministro Commercio con l'Estero, Palazzo Chigi, Roma
Al Ministro Politiche Comunitarie, Palazzo Chigi, Roma

e p.c.: 
All'Ambasciata di Russia, V.Gaeta, 5 - 00100 Roma 
All' ONU, piazza S.Marco, 50 - 00186 Roma
Ad altri Parlamentari
AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE 

	Chiedo scusa se mi permetto di scrivere ancora in merito alla questione
"Italia - Russia - Cecenia", ma sono sconcertato dopo aver letto il
comunicato ufficiale di Palazzo Chigi: 

"Il Presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, effettuerà una
visita di lavoro in Italia nei giorni 5 e 6 giugno prossimi, su invito del
Governo italiano. Nel corso del suo soggiorno a Roma il Presidente russo
sarà ricevuto dal Presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio
Ciampi, e avrà colloqui con il Presidente del Consiglio dei Ministri,
Giuliano Amato. Il Presidente Putin avrà altresì incontri con esponenti del
mondo economico e imprenditoriale."

	Già dallo scorso novembre avevo chiesto informazioni e spiegazioni, senza
ottenere risposta, in merito alle leggi n.397 -398 per l'assistenza
economico-militare alla Russia, approvate in Parlamento proprio mentre
erano in corso i bombardamenti a Grozny.
	L'unica risposta ufficiale del Governo è stata riportata dal quotidiano
Avvenire sabato 11 marzo u.s., a firma del Capo servizio stampa e
informazione, Min. Plen. Giampiero Massolo,  dove tra l'altro si legge: "
La firma dell'accordo fra Italia e Russia sulla cooperazione nei campi
tecnico militare dell'industria per la difesa, risale al novembre 1996. la
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale si riferisce, invece, all'avvenuta
approvazione da parte del parlamento, delle relative leggi di ratifica." e
poi ancora "Il Ministro Dini, in occasione dei suoi periodici incontri con
le autorità russe, ha sempre sollevato la questione della Cecenia,
esortando,.. a ricercare una soluzione politica al conflitto, invitando ad
astenersi dall'usa della forza.."
	Certo fa ridere, per non piangere, il fatto che il nostro Ministro vada a
fare 'esortazioni' di pace a Mosca, dopo avergli venduto aerei da guerra. !
	E l'invito ufficiale a Roma del Presidente Putin rischia di cancellare
definitivamente la guerra in Cecenia, peraltro da sempre dimenticata, con
una complicità non casuale dei mass-media! 
	Per il Kossovo si è fatto una guerra, bombardando...! Per la Cecenia si è
armato chi ha compiuto massacri criminali, chi ha fatto della guerra in
Cecenia il suo trampolino di lancio politico, interno e internazionale. e
ora viene ricevuto a Roma con tutti gli onori.
	E il rispetto dei diritti umani?    E il rispetto della legge, ancora in
vigore?, n. 185/90 che vieta la vendita di armi a paesi in guerra o dove si
violano i Diritti Umani?

	La conclusione amara sembra essere: W la guerra! 
	Infatti le esportazioni di armi italiane nel '99 sono aumentate del 41,22%
rispetto al '98.
	In questa linea si inserisce anche la parata militare a Roma, prevista il
4 giugno p.v. come segno di 'orgoglio' nazionale.    (v. allegato com.
stampa di Pax Christi)
	
	Che cosa diranno i rappresentanti del popolo italiano a Putin? 

	Una proposta: alcuni amici dell'Associazione Giovanni XXIII, (Operazione
Colomba) sono stati in questi giorni in Cecenia, unica presenza italiana.
Perché non invitare anche loro - e non solo gli esponenti del mondo
economico e imprenditoriale - all'incontro con Putin? 	

	Con i migliori saluti.				

							                                       d. Renato Sacco, Cesara - Vb
Consigliere Nazionale di Pax Christi
(Tel. e Fax:  0323 - 827120)