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Un obiettore turco si consegna alle autorita'



Fonte: Comunita' Papa Giovanni XXIII
http://www.peacelink.it/amici/apg23

Intervista ad Ugur, odc del gruppo IAMI di Istanbul

Lo IAMI è un'associazione di Istanbul nata dalla volontà di alcuni 
obiettori di coscienza (odc) di supportare Osman Murat Ülke , il primo 
obiettore turco che ha dichiarato pubblicamente il suo rifiuto del servizio 
militare, ha pagato questa scelta con una condanna al carcere a vita. I 
membri dello IAMI lavorano per la promozione dell'obiezione di coscienza 
nel loro paese e fanno parte della rete internazionale dei "War Resisters".

RACCONTACI DI TE...

Nel 1986 sono entrato alla scuola militare per scelta della mia famiglia. 
E' stata una decisione forzata perché la mia famiglia è povera e non poteva 
permettersi una scuola a pagamento ; la scuola militare è invece gratuita. 
Dopo pochi giorni di permanenza nella scuola,  a forza di ubbidire agli 
ordini , marciare in riga o rispondere sempre correttamente agli insegnanti 
, capii che non era proprio fatta per me questa maledetta scuola militare 
.  A 17 anni ho finito la scuola ­finalmente- e sono dovuto entrare 
all'accademia militare , ma a quel punto la decisione di lasciare questo 
sistema era gia' presa. Nello statuto della scuola militare però , questo 
non è assolutamente possibile; l'unica possibilità è quella di compiere dei 
gesti indisciplinati a ripetizione. Così ho cominciato a farne di tutti i 
colori , marciando in senso opposto o vestendomi con abiti a rovescio e poi 
andando dagli ufficiali a dirgli di guardare se andavo bene così vestito!! 
La mia famiglia e gli amici mi dicevano di farla finita perché non aveva 
senso mentre la scuola cercava di tollerarmi per non dovermi mandare via. 
Dato che non ero l'unico che se voleva andare , altri 6 ragazzi hanno 
cominciato a copiare le mie azioni e questo creò non pochi problemi 
all'accademia. Mi hanno messo in punizione per 40 gg. Poi però dopo appena 
6 gg. , mi hanno cacciato a calci nel sedere . Dopo mi iscrissi ad una 
università solo per non essere chiamato al servizio militare e quando stavo 
arrivando al limite della chiamata , cambiai università .Ho così cambiato 
tre facoltà , soltanto per evitare la chiamata. Riuscivo a fare questo 
anche perché le tasse universitarie non sono molto costose. Non mi 
importava del Governo e delle sue istituzioni , anzi me ne prendevo gioco. 
Attualmente non ho alcuna possibilità di tornare all'università , ma non lo 
vorrei nemmeno, poiche' ho deciso di confrontarmi faccia a faccia con il 
Governo , senza piu' nascondermi.  Ho anche avuto la possibilità di andare 
all'estero a lavorare come programmatore ma ho rifiutato perchè se voglio 
andare all'estero lo voglio fare per scelta personale e non per necessità.

COME HAI MATURATO QUESTA SCELTA DI DIVENTARE OBIETTORE DI COSCIENZA?

L 'anno scorso ci sono state le elezioni, che sono state vinte dal partito 
fascista, e proprio in quel periodo ho cominciato ad interessarmi a temi 
come la nonviolenza , l'antimilitarismo , l'obiezione di coscienza. Ho 
visto la pagina web dell' ISKD di Izmir , dove si parlava anche dei War 
Resisters e del gruppo IAMI qui di Istanbul. Ero molto interessato, così ho 
preso il numero di telefono dello IAMI ed ho telefonato. Sono venuto qui e 
da allora sono anch'io membro dello IAMI. In definitiva le ragioni per non 
essere militare sono tantissime ma la principale è che sono anarchico. Non 
concepisco la violenza, non uso la violenza e non voglio imparare ad usarla 
. Non voglio ubbidire a nessun altra autorità se non a me stesso.

PARLACI DELLA FORMA DI LOTTA CHE STATE FACENDO.

Credo che l'unica forma di lotta possibile sia la lotta nonviolenta. E' la 
sola alternativa possibile al regime militare impresso dallo stato turco. 
La proposta è ancora troppo difficile per la maggior parte della 
popolazione viste le condizioni della Turchia. Probabilmente lo potrà 
diventare nel tempo ma per ora siamo ancora in pochi numericamente a 
scegliere questa forma di lotta.

COSA PUOI DIRCI PER QUANTO RIGUARDA L'OBIEZIONE DI COSCIENZA IN TURCHIA?

Durante questi 15 anni di guerra tra esercito turco e guerriglieri del Pkk 
, il numero degli obiettori di coscienza è cresciuto sempre più. Per 
esempio ci sono moltissimi ragazzi che eviterebbero di svolgere il servizio 
militare ; tra quelli che scelgono di non farlo , la maggior parte sceglie 
di scappare in Europa a vivere come clandestino piuttosto che dichiarare 
pubblicamente la propria scelta. Le cifre parlano di circa 400 mila 
disertori in Turchia. Non è detto che siano tutti antimilitaristi e 
nonviolenti ; molti scelgono questo anche per non fare il servizio 
militare, anche perchè è molto lungo , ben 18 mesi. Moltissimi ragazzi 
curdi poi disertano per non andare nell'esercito a combattere nel loro 
villaggio contro civili curdi come loro. Inoltre dopo il terribile 
terremoto dell'anno passato se un ragazzo paga 15 mila marchi (pari a 15 
milioni di lire italiane), può fare solo un mese di servizio militare e 
dopo venire congedato. Chiaramente questa proposta vale per chi ha 15 mila 
marchi da spendere... Per me la scelta è presto fatta perchè sono un 
obiettore totale e quindi la mia non è una scelta "di comodo".

IL PROSSIMO 15 MAGGIO TU TI CONSEGNERAI ALL'AUTORITA' MILITARE PRESENTANDO 
IL TUO RIFIUTO AL SERVIZIO MILITARE. PENSI CHE QUESTO GESTO AVRA' UN 
SIGNIFICATO PER LA POPOLAZIONE CIVILE IN TUTTA LA TURCHIA?

Se la gente capirà il significato del mio gesto non dipenderà da me , ma 
dalla loro sensibilità ed attenzione per la mia situazione e a quella di 
tutti gli obiettori di coscienza. Io faccio questa cosa per me e basta nel 
senso che lo faccio perché io ci credo fino in fondo e questo resta il 
primo motivo. E' un gesto personale insomma. Posso essere un esempio per 
quello che faccio ma non e' la cosa piu' importante. Anche nella mia 
dichiarazione si vedono le mie motivazioni psicologiche e personali per 
essere un "war resister". Credo che sia differente esserlo in un paese come 
la Turchia dove c'è una guerra in corso ed un regime oppressivo rispetto ad 
esempio ad esserlo in Italia. Il 15 maggio comunque organizzeremo un 
Festival sull'obiezione di coscienza dove chiameremo gruppi musicali 
sensibili alla nonviolenza , ci sarà una mostra fotografica e un dibattito 
pubblico. Io leggerò la mia dichiarazione e sarà solo l'inizio di una 
campagna per il riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza e per 
fare si che altri giovani trovino il coraggio di dichiarare pubblicamente 
la loro decisione. Chiediamo in questo modo che ci sia una pena definita e 
non più il carcere a vita  per chi decide di obiettare al servizio 
militare. Crediamo che questa campagna possa diventare un'occasione per la 
gente per porsi di fronte e per contrastare in un qualche modo il potere 
del governo.

LA TURCHIA E' IMPEGNATA MILITARMENTE SU DUE FRONTI : CON LA GRECIA PER 
QUANTO RIGUARDA L'ISOLA DI CIPRO E CON I CURDI DEL PKK PER QUANTO RIGUARDA 
IL SUD-EST . CREDI CHE QUESTO TUO GESTO POSSA AVERE UN PESO NEI 
CONFRONTI  DI QUESTI CONFLITTI ?

Se il mio gesto può contribuire a migliorare la situazione nel Sud Est o a 
Cipro , non posso che esserne felice ma ci tengo a precisare che la mia è 
una scelta legata alla guerra in sé . Se vivessi in un altro paese dove la 
guerra non ci fosse , la mia scelta resterebbe comunque. Comunque ci stiamo 
dando da fare per aprire ad una collaborazione con gli odc greci per creare 
un coordinamento. Infatti , per esempio , ai tempi del conflitto tra curdi 
ed Iraq , lo IAMI prese posizione anche pubblicamente tramite comunicati 
stampa.

STIAMO PENSANDO DI ORGANIZZARE QUALCOSA IN ITALIA II 15 MAGGIO , IN 
COINCIDENZA CON IL TUO GESTO. HAI DA SUGGERIRCI QUALCOS' ALTRO SU CIO' CHE 
SI POTREBBE FARE PER SUPPORTARTI/VI IN QUESTA AZIONE ?

Vi chiedo di parlare della nostra situazione per far sapere alla gente 
quello che qua accade e  quello che vivono gli obiettori in Turchia; mi 
sembra molto bella l'idea di organizzare qualcosa in contemporanea in 
Italia. Vi chiediamo di partecipare alla nostra campagna venendo ad 
Istanbul il 15 Maggio e supportandola anche in futuro con iniziative in 
Italia e in Europa. Abbiamo inoltre bisogno di un aiuto economico per 
sostenere i processi e la spese della campagna.

Istanbul , marzo 2000.

Giovanni Grandi


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