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Brescia: allarme del latte con Pcb e diossine. A San Zeno Naviglio (BS) due stalle sono risultate positive ai controlli
- Subject: Brescia: allarme del latte con Pcb e diossine. A San Zeno Naviglio (BS) due stalle sono risultate positive ai controlli
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Sat, 29 Dec 2007 17:38:06 +0100
- Organization: PeaceLink
“Bresciaoggi” Venerdì 28 Dicembre 2007 INQUINAMENTO. Due stalle di San Zeno sono risultate positive agli esami di autocontrollo effettuati dalla Centrale Latte e Pcb, altri due casi Dusina: «Continueremo a garantire prodotti sani al consumatore, ma serve subito un tavolo tecnico» Pietro Gorlani Si estende l’allarme del latte al Pcb e alle diossine. Ieri sono risultate positive agli accurati esami di autocontrollo effettuati dalla Centrale del latte di Brescia due stalle di San Zeno Naviglio (gestite dalle famiglie Civettini e Zubani); vanno a sommarsi alle due aziende cittadine bloccate dallo scorso 7 dicembre (la Bettinzoli del villaggio Violino e l’istituto Pastori di viale Bornata). Ora è difficile non parlare di emergenza. Non sarebbero solo i terreni agricoli dell’hinterland cittadino (e i foraggi lì coltivati) a essere contaminanti da sostanze inquinanti persistenti (Pop, in gergo tecnico), ma anche quelli di paesi della «prima» provincia. Perché solo adesso questa scoperta? Perché i controlli e le analisi sono diventati più mirati su queste tipologie di inquinanti, come imposto dalla Unione Europea. Adesso starà alle istituzioni preposte verificare la relazione tra la presenza di industrie con emissioni impattanti e la qualità dei prodotti agricoli coltivati nei terreni limitrofi. Comprensibilmente allarmato il presidente della Centrale del latte Franco Dusina, che spiega: «Abbiamo subito provveduto a bloccare il conferimento del latte di queste due nuove aziende, ma è evidente che il problema è serio e radicato, come ho pensato sin dall’inizio. Chiediamo in tempi brevissimi un tavolo tecnico con Asl e Istituto zooprofilattico per decidere come affrontare il problema alla radice. La scoperta di questi due nuovi casi nel mezzo delle festività natalizie dimostra l’efficacia e la tempestività degli autocontrolli effettuati dalla Centrale del latte». La Centrale, però, non può affidare le sorti dei suoi rifornimenti (850 quintali di latte giornalieri ritirati in una cinquantina di stalle dell’hinterland e della provincia) a continui esami di laboratorio (attualmente sono 70 i quintali al giorno bloccati per esubero di diossine e Pcb). Dusina è categorico: «Ci preme innanzi tutto la tutela del consumatore e continueremo a garantire prodotti sani. Se fosse necessario bloccheremo i conferimenti sospetti, ma vogliamo capire bene cosa abbia prodotto tale situazione». Nel latte prodotto dalle due aziende agricole di San Zeno Naviglio sono stati riscontrati quantitativi di Pcb e diossine superiori ai limite di legge di 6 picogrammi (miliardesimi di milligrammo). In un caso l’esubero è di poco superiore al limite di legge (6,5), nell’altro è invece più consistente (oltre 8 pg). Entrambe le aziende sono affiliate all’Upa, il cui direttore Annibale Feroldi è preoccupato per l’estensione del fenomeno: «Ora va fatta chiarezza sulle possibili cause di questo inquinamento che logicamente non può essere imputato agli agricoltori, prime vittime della situazione».