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Re: Re:«Tacere è un peccato»: a Rimini l



Padova, 24 novembre 2004  http://www.beati.org/documenti/2004/0051.htm

APPELLO AI VESCOVI PER LA CHIESA ITALIANA



----- Original Message ----- 
From: <pagani.minelli at libero.it>
To: "pace" <pace at peacelink.it>
Sent: Monday, December 27, 2004 2:07 PM
Subject: Re:«Tacere è un peccato»: a Rimini l


> A proposito, avevo letto di una petizione sul rispetto dela nostra
Costituzione, ART.11 e sulruolo dell'Italia in Iraq, firmato tra gli altri
anche da Don Ciotti, è possibile conoscere il testo, avere un contatto con
Don Ciotti anche per una iniziativa pacifista in questo senso?
> Giovanni Pagani - Coccaglio (BS)
>
>
>
> nte : L'Unità on line
> >  «In Iraq è stata superata la soglia della stessa guerra "preventiva". A
Falluja si è rotto ogni argine alla barbarie. Siamo in presenza, non di una
occupazione militare, ma di una distruzione totale, programmata e
sistematica: un numero impressionante di uccisi, cimiteri a cielo aperto,
impedimento di portare i soccorsi e i rifornimenti necessari ai superstiti,
rase al suolo case, luoghi sacri, edifici d'arte. Per gli iracheni sunniti
Falluja è città sacra. Urbicidio.». Si apre con queste parole l'appello ai
«cari fratelli Vescovi» lanciato alla fine di novembre da un gruppo di
religiosi e credenti laici che fanno riferimento a Beati i costruttori di
pace. Lunedì e martedì i firmatari dell'appello, ormai alcune migliaia, si
incontreranno a Rimini per affrontare i temi delicatissimi che la lettera
solleva.
> >
> > La lettera è stata firmata, tra gli altri, da padre Alex Zanotelli, don
Albino Bizzotto, don Luigi Ciotti, don Andrea Gallo, don Vinicio Albanesi,
il teologo don Carlo Molari, ma anche laici come il giornalista Renzo
Giacomelli e Gino Strada.
> >
> > Uno dei passaggi centrali dell'appello ai Vescovi definisce «peccato» il
continuare a tacere sulla strage avvenuta nella città irachena. «Non
possiamo più tacere! Il nostro Dio ascolta il grido dei bambini, delle donne
, dei civili trucidati senza distinzione. Il nostro silenzio rischia di
essere interpretato da parte di tutti i crocefissi come connivenza con i
crocefissori. Questo silenzio è peccato».
> >
> > Per don Albino Bazzotto la grande adesione all'appello è un «segno che
esiste una sofferenza profonda e una grande attesa nei confronti di tutto il
corpo episcopale, e non solo sulla tematica della pace. Per questo abbiamo
pensato di offrire la possibilità, a chi ha firmato, di conoscersi e di
incontrarsi per mettere in comune di un'analisi più completa». Lo spirito
dell'incontro, che si svolgerà all'albergo La Torretta Bramante, dovrebbe
infatti condurre, conclude don Bizzotto, ad una proposta responsabile e
positiva.
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