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Re: Comunicato
Sono d'accordo sull'analisi fatta da te, voglio aggiungere che a Cagliari,
anche allora, "la spesa proletaria" fu letta dal proletariato politicizzato,
come mera appropriazione di beni (e non certo di prima necessità) fu una
delle cause che contribuirono a far morire definitivamente la capacità di
costruire una società economicamente possibile a quella meramente capitalistica,
attualmente liberistica (che poi a me cinquantenne, mi pare adesso non certo
molto dissimili, mandavo lettere con richiesta di assunzione e trovavo solo
lavori molto precari e sottopagati , al massimo in subappalto, certo di
concorso in corcorso, sono poi entrato nella sanità pubblica (da tecnico)
che ai compagni faceva un po schifo, ma così andava e va il mondo, però
adesso almeno tentiamo di realizzare , dei piccoli esempi di società, solidale
e non ideologicamente contraria al lavoro e alla produzione legale e controllata
nel suo intero prcorso. A si biri in paris e in paxi Giancarlo Nonis
>-- Messaggio originale --
>Date: Tue, 9 Nov 2004 14:51:36 +0100
>To: pace at peacelink.it
>From: Piergiovanni <soloperleliste at yahoo.it>
>Subject: Re: Comunicato
>Reply-To: pace at peacelink.it
>
>
>>delle forme di attivita' politico-sociali avanzate negli anni '70
>>contro il carovita, dai movimenti di allora , la "spesa proletaria"
>>fu quella che politicamente, socialmente e giudiziariamente si
>>rivelo' dannosa e controproducente, perche' sfocio' in appopriazioni
>>di tipo individualistiche, che niente avevano di politico, con
>>conseguenze sia sul piano della credibilita' del movimento che su
>>quello penale: piu' funzionali furono le campagne di autoriduzione
>>delle bollette e dei canoni abitativi, benche' ach'esse, non
>>supportate politicamente fino in fondo, misero le famiglie che
>>avevano aderito alla merce' degli enti e degli affittuari, che
>>ottennero, nel tempo, la rivalsa economica ; certamente piu' utili
>>ed inattaccabili furono i mercatini rossi, forme di gestione
>>alternativa della catena di distribuzione dei prodotti di largo
>>consumo, che ha poi trovato forma stabile nel commercio equo e nei
>>GAS
>>nello
>
>al di là delle conseguenze del gesto, al di là di qualsivoglia
>implicazione, ritengo che il gesto dei compagni disobbedienti abbia
>voluto mettere l'accento su un problema gravissimo, quello della
>disuguaglianza sociale ed economica tra le fasce più deboli e quelle
>benestanti. ho toccato con mano questa realtà a napoli, dove vivono i
>parenti della mia fidanzata, e dove purtroppo i poveri sono veramente
>poveri. anche nella città dove abito ci sono molti poveri, e si
>tratta spesso di famiglie monoreddito, che non riescono a vivere con
>uno stipendio. penso che al di là di ogni facile commento dovremmo
>fermarci a esaminare le motivazioni di questa disuglianza, e se
>possibile, a porvi rimedio.
>--
>p.
>
>--
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