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per la banalità e arroganza di SRC che B.....
se Lorenzo ha ragione perchè "purtroppo"??
se il Papa è l'unico a chiedere perdono perchè non lo chiede anche a quelli
che ha in questa epoca ha "ridotto allo stato laicale"? sarebbe bello
ascoltare questa richiesta di perdono rivolta a soggetti vivi e vegeti!e non
ai soliti morti e stramorti che non possono rispondere.
se chiedere perdono è cosa che lo differenzia da quella schiera elencata,
non per questo è più benemerito degli altri perchè.è' come gli altri, in
quanto la chiesa di Roma è identica a tutte le istituzioni di potere,
proprio perchè istituzione, fatta da uomini, ma che in più è anche monarchia
assoluta.
e per le purghe, poi, è bene ricordare che quelli che hanno tal coraggio di
chiedere (!) perdono(!!), stavano, con il loro silenzio omissivo, con quelli
che le facevano!
Per rimanere in tempi recentissimi, Pio Laghi e Pinochet, (leggere
p.e.ADISTA per capire meglio) etc, etc.
Detto ciò, nessun anticlericalismo anacronistico, nessun accanimento perchè
questi e quelli per me pari sono: facce di bronzo assetate di potere, causa
di tutte le ingiustizie di questo pianeta. I perdoni (!) sono specchietti
per le sciocche allodole!(e quante ce ne sono!!!!!!!) e consentono il
permanere del potere-sacro, il più forte di tutti.
Ciò che muove è un profondo senso di indignazione in cui non entrano tutti
quei
nomi elencati. Che se esistono lo si deve a gente incapace di indignazione
(scambiata per anticlericalismo anacoronistico ed accanimento verso la
chiesa e il Papa!!!!)ma - come sotto si può leggere - anche e più alla
nefasta connivenza dei poteri: chiesa-Berlusconi(l'ultimo di turno)!!
posologia:
ascoltare GABER un po' al mattino, un po' al pomeriggio e ripeterlo a
sera,metterebbe il buonumore a chi si sente orfano della sinistra, orfano
del guru, orfano del papa/à.
con buona salute.
associazione partenia
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...Complimenti, perché sarà in virtù della vostra banalità, della vostra
arroganza(insieme, vostro malgrado, a quella di buttiglione & Co. ) che
Berlusconi regnerà ancora per omnia secula seculorum,.......From:
fantalore at tin.it
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[Da "L'espresso" n. 10 del 5-11 marzo 2004]
> ROMA - Il 1 marzo il capo del governo italiano di
> centrodestra Silvio Berlusconi ha emesso un comunicato nel quale ha preso
> le difese del sistema dell'"8 per mille", con cui lo stato devolve una
parte
> dei suoi ricavi fiscali alla Chiesa cattolica, alla comunità ebraica e ad
> altre Chiese cristiane, a seconda delle indicazioni date dai contribuenti.
>
> Con ciò Berlusconi s'è dissociato dalle critiche portate
> contro l'"8 per mille" da un ministro del suo governo, il capo della Lega
> Nord Umberto Bossi: critiche peraltro coincidenti con quelle di molti
> cattolici progressisti contro una Chiesa giudicata troppo "ricca".
>
> Ma nel suo comunicato Berlusconi ha fatto anche la
> seguente affermazione:
> "Mi piace ricordare che molti vescovi mi hanno reso
> testimonianza dichiarando esplicitamente che nessun governo [prima del
mio]
> ha saputo operare così concretamente su molti dei temi che stanno a cuore
> alla Chiesa".
>
> E con ciò il capo del governo ha calpestato un campo
> minato. Perché una delle accuse che da parte di molti cattolici italiani
> vengono fatte contro la gerarchia della Chiesa è proprio questa: di
> parteggiare per il governo di centrodestra di Berlusconi e di tradire, con
> ciò, la genuinità del Vangelo.
> Questa accusa non è nuova, rientra nella più generale e ricorrente
protesta
> che in campo cattolico si alza contro una Chiesa ritenuta al servizio dei
> ricchi e dei potenti. Portatori di questa protesta sono vescovi, parroci,
> monaci, teologi, gesuiti, intellettuali, appartenenti a un ceto colto del
> cattolicesimo italiano. Lo stesso ceto che richiamandosi al Concilio
> Vaticano II invoca una "Chiesa dei poveri" spoglia di potere e ricchezza.
>
> In questi ultimi mesi, però, questa protesta è ripresa con forza. E si è
> appuntata con particolare veemenza contro la conferenza episcopale
italiana
> e il suo presidente, il cardinale Camillo Ruini. Senza risparmiare papa
> Giovanni Paolo II che a Ruini dà piena fiducia per tutto ciò che riguarda
> l'Italia.
>
> La protesta è scattata lo scorso ottobre sul mensile dei
> religiosi paolini "Jesus" - che è la versione colta del settimanale di
> larghissima diffusione "Famiglia Cristiana" - con una lettera aperta ai
> vescovi italiani scritta da Franco Monaco.
>
> Monaco non è uno sconosciuto. È vicecapogruppo alla camera dei deputati
> della Margherita, il partito che ha per leader supremo Romano Prodi,
> presidente della Commissione europea e capo in Italia della coalizione di
> centrosinistra che combatte Berlusconi; è stato presidente dell'Azione
> cattolica di Milano; è discepolo fedelissimo di Giuseppe Lazzati e
Giuseppe
> Dossetti, le due massime figure di riferimento del cattolicesimo
> progressista nell'Italia del secondo Novecento.
>
> Non solo. Monaco è stato per anni il più ascoltato
> consigliere politico del cardinale Carlo Maria Martini, quando questi era
> arcivescovo di Milano. I memorabili discorsi alla città letti dal
cardinale
> Martini ogni anno alla vigilia di sant'Ambrogio sono stati scritti in
larga
> parte proprio da Monaco e per un'altra parte da Luigi Pizzolato,
successore
> di Lazzati alla cattedra di letteratura cristiana antica nell'Università
> Cattolica di Milano.
>
> E infatti, la lettera aperta pubblicata da Monaco su
> "Jesus" d'ottobre ricalca pari pari le punte più allarmistiche dei
discorsi
> pronunciati da Martini a metà degli anni Novanta, contro il pericolo
> Berlusconi. Monaco elenca cinque "punti di sofferenza", dalla corrosione
> della legalità alla concentraziome del potere sui media, alla "religione
del
> mercato", e rimprovera la gerarchia della Chiesa di tacere, di "starsene
> fuori", in realtà di "appiattirsi" sulla parte politica che porta la
> responsabilità del disastro denunciato.
>
> Passa un mese, ogni vescovo riceve personalmente la
> lettera con la richiesta di commentarla, e nel numero successivo "Jesus"
> rincara la protesta con un nutrito dossier. In esso, anche tre vescovi
molto
> apprezzati in campo progressista danno ragione a Monaco: Luigi Bettazzi di
> Ivrea, Giancarlo Maria Bregantini di Locri e Sebastiano Dho di Alba. Tra i
> teologi intervengono Piero Coda, testa d'uovo del movimento dei Focolari e
> presidente dell'Associazione dei teologi italiani, Giacomo Canobbio, Maria
> Cristina Bartolomei, Giuseppe Mattai. Tra gli storici Alberto Melloni, uno
> dei massimi studiosi ed interpreti, in chiave progressista, del Concilio
> Vaticano II. Tra i filosofi Salvatore Natoli. C'è anche chi protesta per
"i
> troppi denari dell'8 per mille" e contro quegli ecclesiastici "interessati
> solo ad avere qualche legge o qualche finanziamento in loro favore": è
> Angelo Bertani, vicedirettore di "Famiglia Cristiana" e da decenni
eminenza
> grigia dell'Azione cattolica.
>
> Passa un altro mese, e all'inizio di dicembre si associa
> al fronte della protesta il priore del monastero di Bose, Enzo Bianchi,
che
> è il più ascoltato leader intellettuale del cattolicesimo progressista in
> Italia, oltre che molto noto e stimato anche all'estero. Lo fa con la
> "Lettera agli amici" che diffonde all'inizio dell'Avvento dal suo
monastero
> e che questa volta ha intitolato: "Che ne sarà del cristianesimo?".
>
> Il giudizio che Bianchi dà della gerarchia della Chiesa è
> molto pessimista. La Chiesa, scrive, "è applaudita, riconosciuta e, a
> volte, perfino ricompensata da Cesare per il bene che fa", ma in realtà
"ha
> svuotato di ogni forza che viene da Dio l'annuncio dell'evangelo". S'è
> troppo identificata "con l'occidente ricco e potente". S'è degradata a
vuota
> "religione civile". E a riprova Bianchi cita due fatti che hanno occupato
le
> cronache italiane per settimane: "Che tristezza la 'misère' del dibattito
> sul crocifisso ridotto a simbolo ed emblema della cultura nazionale;
> chetristezza la collusione tra religione e nazione durante il lutto e il
> dolore per le povere vittime italiane barbaramente uccise in Iraq".
>
> Ruini, nonostante nessuno lo nomini, è il bersaglio numero uno della
> protesta. Ma anche Giovanni Paolo II è sotto tiro, per la sua opposizione
> alla guerra in Iraq giudicata troppo debole e rinunciataria.
>
> Già la scorsa primavera un ampia schiera di cattolici, non contenti di
> quanto il papa diceva, aveva indirizzato a Giovanni Paolo II una lettera
> aperta per reclamare da lui un pronunciamento contro la guerra "semplice e
> univoco, che non lasci scappatoie per gli incisi e i distinguo". Tra i
> firmatari c'erano il priore dell'abbazia benedettina camaldolese di Fonte
> Avellana, Alessandro Barban, il presidente di "Beati i costruttori di
pace",
> don Albino Bizzotto, e il missionario di fama mondiale Alex Zanotelli. Ma
> dallo scorso autunno, da quando il papa ha definito "missionari di pace" i
> soldati italiani nell'Iraq "liberato", la contestazione s'è fatta più
> pesante. Sul mensile "Missione Oggi", il saveriano Meo Elia ha bollato
come
> "irrisorio" e "blasfemo" il richiamo al vangelo fatto dai capi di Chiesa
che
> "danno un avallo alle scelte dei potenti di turno".
>
> A questo fuoco di fila di accuse, la Chiesa gerarchica non ha sinora
> risposto. Zitto Ruini, zitto il giornale di proprietà della Cei,
"Avvenire",
> che riflette fedelmente il suo pensiero, e zitta anche quell' amplissima
> parte del mondo cattolico che batte strade diverse da quelle di "Jesus" e
> Bose.
>
> L'impressione è che in Italia convivano due mondi
> cattolici tra loro separati e quasi incomunicanti. Per trovare una prima
> analisi e un raffronto tra questi due mondi ad opera di un protagonista
> autorevole del campo del cardinale Ruini, il direttore di "Avvenire" Dino
> Boffo, bisogna arrivare ai primi di questo mese di marzo, quando sulla
> rivista dell'Università Cattolica di Milano, "Vita e Pensiero", esce una
> disputa tra Boffo e due commentatori della sinistra laica, Edmondo
Berselli
> e Giancarlo Bosetti, sul nuovo ruolo politico dei cattolici nella politica
> italiana.
>
> È il nuovo ruolo che ha preso corpo, ad esempio, nel varo di una legge
> sulla procreazione artificiale molto vicina alle attese della Chiesa,
> ottenuto grazie al voto trasversale di cattolici di vari partiti ma prima
> ancora grazie al pressing di associazioni volontarie come il Movimento per
> la vita e il Forum delle famiglie, impegnate non solo a declamare
principi,
> ma a concretizzarli in articoli di legge e a conquistare il consenso dei
> singoli parlamentari, siano essi cattolici o no.
>
> La legge sulle adozioni, sul finire della passata
> legislatura quando il governo era di centrosinistra, è stato un'altro di
> questi successi trasversali, ottenuti col consenso di cattolici di destra,
> di sinistra e di centro.
>
> Fino a dieci anni fa la Chiesa in Italia aveva come
> strumento d'azione politica il grande partito cattolico della Democrazia
> cristiana. Che però le creava più vincoli che opportunità. Oggi la Dc non
c'
> è più, e la Chiesa del cardinale Ruini ha scoperto i vantaggi del far
> politica 'super partes' e a tutto campo, libera da impacci.
>
> Non più costretta preventivamente a mediare nel chiuso del "palazzo", la
> Chiesa dice a voce alta, dal pulpito, le sue attese e le sue critiche. A
> tutti, cattolici e non, si rivolge direttamente. E di fatto ottiene molto
> più che in passato, per lo meno in termini di attenzione e di discussione.
È
> un nuovo modo di far politica nel quale papa Karol Wojtyla è maestro,
sulla
> scena del mondo.
>
> Ed è un nuovo modo d'azione che cambia anche la figura del cattolico
> impegnato in politica. "Dobbiamo abituarci alla figura del cattolico
> irriverente", scrive Boffo. Che è tutt'altra cosa, a suo dire, rispetto al
> cattolico del passato, "concavo e remissivo", portato ad "assottigliare la
> propria posizione" e a "lasciare ad altri di segnare l' orizzonte" pur di
> giustificare la propria presenza nell'arena politica.
>
> Questi cattolici del passato, Ruini e i suoi li vedono
> riprodursi nei lettori di "Jesus" e nei visitatori di Bose. Questi
> vorrebbero che la Chiesa gerarchica sottoscriva la loro agenda politica e,
> delusi del mancato appoggio, l'accusano di servire il nemico.
> Protestano,denunciano, ma - sempre a parere del campo ruiniano - non hanno
> futuro. Per dirla da "cattolico irriverente", sono un albero disseccato.
>
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> Nonostante il linguaggio, purtroppo Lorenzo ha una buona dose di ragione.
> Enrico PeyrettiEnrico Peyretti (Il Foglio)
e.pey at libero.it
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From: fantalore at tin.it
Mi fa pensare questo eccesso di accanimento contro la Chiesa; le sue colpe
storiche e istituzionali sono incontestabili, cos come anche incontestabile
che il Papa - mi dispiace per chi non riesce, reso miope da un
anticlericalismo anacronistico - stato l'unico che per ora ha avuto
"l'ardire" di chiedere perdono. Non mi risulta che questo abbiano fatto i
teorici e i filosofi che discendono dalla tradizione hegeliana, marxiana,
nietcheziana, heideggeriana, etc etc etc... nel cui nome sono stati commessi
gli scempi pi grandi della storia; e persino i teorici della supremazia del
"pensiero debole", per il cui lassismo oggi si permette che un soggetto come
Bush, ma anche uno relativamente pi moderato stile Clinton, o il rigenerato
Putin, o l'uomo di ogni stagione, tale Silvio Berlusconi - ma non
dimenticandomi del radicalismo, quello s bigotto senza misura che altro
non sa urlare che LIBERTA', da chi, da che cosa, poi non dato saperlo, e
forse sarebbe auspicabile davvero un'analisi delle proprie frustrazioni,
alla cui stregua si legge tutta la storia,e complimenti per l'obiettività -
di rimanere in auge.
Mi fa senso anche la nullità del pensiero di una sinistra e non solo
italiana, ma anche europea e occidentale in generale, cui sento di
appartenere, che veleggia trasportata dalle mode passeggere, e si dimentica
dei grandi "valori" che ha preteso e in qualche misura pretende di
difendere ancora... cari voi tutti, siete mai scesi in piazza, nella piazza
vera, oltre che a manifestare contro, a manifestare insieme a, con...VI
siete accorti - ci siamo accorti - che mentre si filosofeggia intorno al
buttiglione di turno, alle stronzate che si dicono , la gente muore di
fame; e muore di fame davvero... dove sei sinistra cara, dove sei
radicalismo caro, siete forse a vedere al cinema Almodovar,e a fare di quel
film la nuova bibbia dell'anticlericalismo, l'unico valore di fronte al
quale non permesso di essere relativisti...Complimenti, perché sarà in virtù
della vostra banalità, della vostra arroganza (insieme, vostro malgrado, a
quella di buttiglione & Co. ) che Berlusconi regnerà ancora per omnia secula
seculorum, che Bush continuerà ad incendiare di odio e violenza non solo
l'Iraq, ma il mondo intero; complimenti veramente, questo il prezzo che
pagheremo tutti a causa della vostra reiterata, insensata e infantile
miopia non solo politica, ma essenzialmente storica e umana.Shalom
Lorenzo (Grosseto)
Anzi, vi fornisco anche il mio indirizzo, così quando farete le vostre
purghe,perché prima o poi le farete, mi verrete a cercare, (Grosseto ? via
Pirite 6)
P.S.: ah, per la vostra gioia, io sono anticlericale, perché cattolico?
P.S. 2: meno male che resiste Bertinotti a sollevarvi dalla vostra
intelligenza