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Presidio



La mobilitazione molisana"Contro guerre e terrore" indetta per sabato è
cominciata sin dalla mattina. I primi a far sentire il grido "Liberateli"
sono stati gli studenti che in ogni centro della regione hanno organizzato
cortei, assemblee e presidi in un filo di continuità con quanto è avvenuto
nei giorni scorse in decine di aule che hanno visto i ragazzi discutere di
quanto sta avvenendo e di come uscire dalla morsa della guerra e del
terrorismo. Sempre durante la mattinata, su due ponti posti lungo la
statale "Bifernina", cosi come aveva sollecitato "un Ponte perŠ", con
striscioni e bandiere della pace sono stati ribaditi gli stessi concetti. E
così siamo arrivati all'appuntamento serale che, nonostante una giornata
climaticamente non delle migliori, ha visto in piazza il movimento per la
pace. Chi credeva (e sperava) in una residuale testimonianza ha avuto la
più cocente delle delusioni, ma ciò che conta è che la numerosa presenza e
le testimonianze ascoltate dimostrano quanto forte e vitale sia questo
movimento. È questo risultato a darci lo stimolo per tenere in vita una
mobilitazione che non si fermi, che continui con più incisività e forza a
chiedere la fine dei combattimenti, il ritiro delle truppe, una lotta
mirata contro i terrorismi, la liberazione degli ostaggi. L'auspicio è che
- come avvenuto durante il 2003, e ancora ricordiamo i due grandi cortei di
Campobasso e la presenza alla manifestazione nazionale con 18 pullman
partiti dal Molise - il fronte divenga più ampio, i silenzi si trasformino
in attivismo, le formali adesioni in protagonismo reale. In queste
iniziative non possono esserci primogeniture o atteggiamenti di fastidio
per certe presenze o perché stimoli e proposte giungono da certi ambienti
piuttosto che da altri. In queste giornate in cui il nostro impegno è
attraversato da preoccupazioni e difficoltà non possiamo non aver notate
alcune gravissime assenze. È sufficiente rileggere le adesioni oppure cosa
è avvenuto in altri luoghi. A Firenze la manifestazione è stata indetta dal
Comune, così a Bologna e in decine di altre realtà. Lo stesso dicasi per il
ruolo svolto da istituzioni regionali e provinciali. Uguale determinante
presenze ha svolto, altrove, il sindacato. Senza dimenticare il ruolo
centrale che in centinaia di realtà italiane hanno avuto le organizzazioni
cattoliche e, più in generale, il mondo del volontariato.

Ognuno ha gli strumenti per capire e giudicare. Ma, soprattutto, per
correggersi