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Parla la resistenza irachena



====Intervista su La Stampa di oggi a un esponente
della resistenza irachena====

Chi vi finanzia?

«Noi stessi, fondi accantonati prima della guerra,
alcuni iracheni più ricchi di altri ma anche
moltissima gente comune che si quota per piccole
somme».

Riscatti dei sequestri di persona?

«E' accaduto, però pochissime volte poichè il
sequestro non appartiene ai nostri sistemi e da parte
nostra può riguardare solo ricchi stranieri o
rappresentanti di società che tentano di arricchirsi
sulla pelle degli iracheni. Fra l'altro, l'industria
dei sequestri è partita immediatamente dopo
l'occupazione americana ed ha avuto ben altri
organizzatori».

Quali?

«Per esempio Waheb El Shibli, uno sciita luogotenente
di Ahmed Chalabi. Mesi fa la polizia irachena
l'arrestò accusandolo di almeno dieci sequestri di
persona, gli americani lo fecero tornare libero pochi
giorni dopo. In questo povero Paese la spoliazione s'è
iniziata a guerra appena conclusa e con qualsiasi
mezzo, sono calati gruppi di ogni tipo spesso
manovrati dall'esterno e di recente perfino il governo
di Allawi con i suoi vecchi arnesi del "Mukhabarat" ha
cercato di combatterci organizzando nuclei sulla
falsariga dei nostri, gruppi misteriosi che conducono
misteriose missioni cercando di farle ricadere sudi
noi o sulle spalle di altri».

Ecco, gli altri: quali rapporti avete con Al Qaeda?

«Se per assurdo un giorno il Cielo si abbattesse sulla
Terra, allora forse potremmo avere rapporti con Al
Qaeda. Le risulta che l'Iraq di Saddam fosse luogo i
terroristi o avesse rapporti con integralisti
islamici? Noi siamo l'espressione di quali' Iraq,
laico, socialista, panarabo, Saddam è in carcere, il
"Baath" non esiste però resta l'orgoglio nazionale che
continua a cementarci».

Non avete contatti neanche col famoso Zarqawi? 

«Al Zarqawi è uno specchietto per le allodole o forse
uno spaventapasseri: appare dovunque, interviene su
qualsiasi cosa, parla o fa parlare attraverso Internet
o via radio, io dico che spesso quando viene citato
non c'è e quando c'è fa dell'altro».

....

Secondo voi chi ha rapito i due giornalisti francesi e
le ragazze italiane?

«Quanto ai francesi penserei alla banda di Wahab Al
Amri perché si trovavano nel suo territorio, le
ragazze italiane ci paiono vittime di
un'organizzazione di altro genere, quella più
"misterioso" a cui accennavo prima, che in apparenza
non si rendono conto dei danni provocati alla causa
irachena. Anche noi vorremmo sapere di chi si tratta,
non crediamo alle voci che vogliono le italiane
"trasferite" da Abu Ghrejb a Falluja, anzi possiamo
escluderne del tutto la fondatezza».

Lo dicono esponenti del Consiglio degli imam.

«Se avessero informazioni credibili saprebbero anche
come intervenire, in realtà gli "imam" non hanno alcun
contatto coi gruppi minori e possono comunicare con
noi solo per via indiretta. Per quanto ci riguarda,
non li contattiamo perché non abbiamo alcuna stima del
loro Consiglio supremo».

Nelle mani di chi si trovano, dunque, le italiane?

«Le stiamo cercando anche noi».


il resto su:
http://italy.indymedia.org/news/2004/09/627508.php


                
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