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L'Europa di de Gaulle contro l'Europa di Spinelli. Com. stampa del MFE
- Subject: L'Europa di de Gaulle contro l'Europa di Spinelli. Com. stampa del MFE
- From: Nicola Vallinoto <n.vallinoto at datasiel.net>
- Date: Tue, 15 Jun 2004 12:48:00 +0200
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Comunicato stampa del Movimento federalista europeo
L'Europa di de Gaulle contro l'Europa di Spinelli.
E' iniziata la battaglia finale
La scarsa partecipazione dei cittadini all'elezione europea non è una
sorpresa. Ha una causa precisa che è stata denunciata da tempo dai
federalisti: la miopia della classe politica europea.
Gli europei vogliono un'Europa unita e democratica. Vogliono una
politica economica efficace per la crescita e l'occupazione. Vogliono
un'Europa capace di parlare al mondo con una sola voce, per difendere
la pace, la giustizia internazionale e proteggere l'ambiente. Vogliono
un governo europeo responsabile di fronte al Parlamento europeo. Questo
dicono i sondaggi d'opinione.
Tuttavia, i governi nazionali impediscono la costruzione dell'Europa
che i cittadini desiderano. Hanno impedito che il progetto di
Costituzione europea, approvato dalla Convenzione, fosse approvato e
diventasse oggetto di dibattito nella campagna elettorale. Difendono
con le unghie e coi denti la parvenza di sovranità nazionale loro
rimasta, conservando un diritto di veto il cui solo scopo è quello di
far prevalere l'interesse nazionale su quello europeo. Francia e
Germania dicono di volere una politica estera europea, ma
contemporaneamente propongono l'ingresso della Germania, e non
dell'Unione europea, nel Consiglio di sicurezza dell'ONU. I cittadini
europei hanno compreso che i governi nazionali li ingannano.
La crescita dei partiti populisti ed euroscettici dentro il Parlamento
europeo è la logica conseguenza di questa antistorica difesa
dell'Europa delle patrie. Ma la difesa della sovranità nazionale non ha
più nulla a che vedere con la difesa dell'indipendenza del proprio
paese. Senza un governo europeo, nessuno stato europeo ha alcun peso
nella politica mondiale, dove solo i colossi continentali come gli USA,
la Cina, l'India, la Russia, il Brasile e il Giappone riescono a far
sentire la loro voce. Gli stati nazionali europei, divisi, sono un
soggetto passivo della politica e della storia. Oggi, la difesa della
sovranità nazionale è solo la foglia di fico di squallidi interessi
delle corporazioni e delle burocrazie nazionali.
Gli elettori europei hanno giustamente punito i partiti che non hanno
saputo scegliere tra l'Europa delle patrie e l'Europa federale. Hanno
invece premiato quei partiti che si sono apertamente dichiarati per
l'approvazione della Costituzione europea come primo passo verso la
Federazione, come i Verdi, i liberali inglesi, l'UDF in Francia, i
socialisti in Danimarca e, in misura minore, la coalizione dell'Ulivo e
la sinistra in Italia.
Nel Parlamento europeo si manifesta dunque una crescente polarizzazione
tra le forze degli innovatori federalisti e quelle del meschino
provincialismo nazionale. Il Parlamento europeo, e non l'Europa dei
governi nazionali riuniti nel Consiglio, sarà la sede dove si deciderà
il futuro politico del Continente. Il Parlamento europeo ha il potere
di convocare una nuova Convenzione costituente.
I federalisti europei, il 19-20 luglio, nei giorni in cui il Parlamento
europeo inaugurerà la sesta legislatura, manifesteranno a Strasburgo
per chiedere la costituzione di un intergruppo federalista, aperto a
tutti i deputati europei che intendono portare a compimento il progetto
europeo di Altiero Spinelli. Se i cittadini lo vorranno, la Federazione
europea si farà.
Movimento Federalista Europeo
Sezione italiana dell'UEF
Pavia, 15 giugno 2004