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Il 21 Aprile - Vanunu esce dal carcere - alcune proposte
- Subject: Il 21 Aprile - Vanunu esce dal carcere - alcune proposte
- From: Luisa Morgantini <lmorgantini@europarl.eu.int>
- Date: Thu, 15 Apr 2004 15:29:34 +0200
Care tutte e tutti,
il 21 Aprile dopo 18 anni spesi nel carcere di Ashkelon in Israele, verrà
liberato Mordechai Vanunu, l'ex tecnico nucleare israeliano rapito dai
servizi segreti israeliani e incarcerato con l'ingiusta accusa di
spionaggio e tradimento per aver denunciato all'opinione pubblica
internazionale l'attività illegale di Israele in materia di armamenti
nucleari.
Vanunu infatti, avendo lavorato dal Novembre del 76 all'Ottobre del 85
presso la centrale nucleare di Dimona, nel deserto del Negev in Israele,
era a conoscenza delle ricerche in atto sugli armamenti nucleari. Nel
settembre dell'86, in un'intervista al Sunday Times aveva denunciato che
Israele tra gli anni 70' ed 80', con la responsabilità e durante il governo
Peres, aveva sviluppato un vasto arsenale di armi nucleari, in violazione
di tutti i trattati internazionali. Pochi giorni dopo venne avvicinato da
una donna (agente del Mossad) con la quale stabili una relazione
affettuosa, insieme decisero di passare qualche giorno a Roma dove egli
venne rapito dai servizi segreti israeliani e portato in Israele, dove con
un processo segreto senza giuria, venne condannato a diciotto anni di
reclusione per spionaggio e tradimento allo Stato.
In realtà Vanunu, accusato di essere una spia pur non essendo uno
scienziato ma un tecnico della centrale, non ha mai rivelato segreti
nucleari a potenze straniere bensi' ha reso pubblico un progetto illegale
e clandestino, sconosciuto alla stessa popolazione israeliana.
Vanunu, che era nato nel 1954 in Marocco da una religiosa famiglia ebrea
poi trasferitasi in Israele, nel 1986, dopo la scelta dell'obiezione di
coscienza al nucleare, si era convertito ed era stato battezzato nella
Chiesa Anglicana di S. Giovanni a Sidney; anche questa scelta ha
contribuito a renderlo più vulnerabile e attaccabile dal governo
israeliano, identificando in lui un traditore sotto ogni aspetto, una
minaccia alla sicurezza ed integrità nazionale.
Per due anni é stato quindi confinato in una cella illuminata 24 ore su 24,
ed ha trascorso 11 anni in assoluto isolamento, con un trattamento definito
come "degradante ed inumano" dalle associazioni per la difesa dei diritti
umani, perché considerato un pericolo per la sicurezza di Israele; infatti,
ogni richiesta avanzata per una scarcerazione anticipata é stata per anni
respinta dalle autorità israeliane.
Il prossimo 21 Aprile Vanunu sarà finalmente rilasciato, ma in realtà resta
un prigioniero; il 24 Febbraio le autorità israeliane si sono infatti
riunite per valutare alcune restrizioni da applicare a Vanunu dopo la sua
scarcerazione: tra le opzioni c'è il divieto di lasciare il paese e di
parlare con la stampa, visto che la prima proposta di sottoporlo agli
arresti domiciliari o alla detenzione amministrativa non otterrà facilmente
il giudizio favorevole della Corte Suprema.
Tutto questo testimonia un desiderio di vendetta nei confronti di un
prigioniero di coscienza, costretto a pagare di persona per aver
coraggiosamente spezzato un muro di silenzio in nome della pace e di un
mondo senza armi nucleari.
In questi anni, dalla sua condanna alla ormai prossima data del suo
rilascio, la campagna per la sua scarcerazione é stata incessantemente
portata avanti dai suoi sostenitori in tutto il mondo: per anni ogni Sabato
sono stati organizzati presidi sotto l'ambasciata Israeliana a Londra , una
volta al mese a Washington D.C. ed in Australia, nella Chiesa Anglicana a
Sydney, dove Vanunu fu battezzato, ogni domenica é stata accesa una candela
per tutti gli ultimi 100 giorni della sua sentenza. Anche in Italia, in
collaborazione con gli altri comitati all'estero, avevo costituito nel
1996, quando ancora ero portavoce dell'Associazione per la Pace, il
"Comitato Libertà per Vanunu", al quale avevano aderito numerosi
parlamentari, e per qualche tempo abiamo portato avanti campagne di
raccolta firme, giornalistiche, richieste di sostegno alla sua
scarcerazione ad istituzioni locali e nazionali. Il Comitato italiano si è
pero' arenato e da molto tempo non vi sono più iniziative.
Il 21 aprile una delegazione internazionale, composta da americani,
inglesi, israeliani, olandesi, italiani, ungheresi, giapponesi, norvegesi
ed altri, partirà per Israele per accogliere Vanunu, all'uscita del
carcere. Avevo in un primo tempo dato la mia adesione,
ma purtroppo non posso mantenere l'impegno. C'è qualcuno che puo' andare?
Propongo al movimento contro la guerra e a tutti gruppi pacifisti una
mobilitazione per sostenere la sua scarcerazione senza condizioni o
restrizioni, perché avendo scontato tutta la sua pena dovrebbe essere
autorizzato a lasciare Israele da uomo libero.
E' pensabile una iniziativa il 21 Aprile a Roma e nelle altre città
per festeggiare la sua scarcerazione? Basterebbe anche essere in pochi, il
sacrificio di Mordechai Vanunu
merita un nostro impegno. La gran parte della sua giovane vita è state
spesa in un carcere per essere contrario alle armi nucleari.
Spero di avere una risposta, un abbraccio a tutte e tutti.
Luisa Morgantini