[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

vento del newroz 2004/3



VENTO del NEWROZ 2004/3
Notizie dalla delegazione che si trova in Kurdistan
contatto mail diretto con i partecipanti: newrozelezioni2004@hotmail.com

Anche oggi sono partiti da Roma altri osservatori italiani che andranno a
monitorare lo svolgimento delle elezioni amministrative del 28 marzo nelle
aree kurde. Saranno presenti quindi circa 40 tra osservatori e
osservatrici, mentre il 26 marzo torneranno a Roma e Milano le delegazioni
partite per il Newroz dai quali continuano a giungere informazioni
importanti che vi proponiamo di seguito.

Van, 23 marzo 2004
Nella giornata di ieri, 22 marzo, la nostra delegazione ha incontrato il
segretario del partito DEHAP di Van.
Le prossime elezioni locali vedono questo partito unito in una coalizione
con altri 5 partiti di sinistra: la coalizione si chiama Partito socialista
del popolo (SHP). La coalizione spera di ottenere ancora più successo di
quello, già notevole,ottenuto dall'Hadep (il predecessore del Dehap
dichiarato illegale), alle precedenti elezioni. L'esponente del DEHAP ci ha
confermato che le riforme promosse dal governo turco sono solo di facciata,
e che la lentezza con la quale si realizzano nella vita sociale e politica
fa si che i problemi di discriminazione, povertà e mancanza di democrazia
che affliggono la Turchia e in particolare i kurdi sono ancora gravissimi e
irrisolti. La preoccupazione di parte kurda riguarda anche lo scarso
impegno che la Unione Europea ha dimostrato nel sostenere le ragioni di una
reale democratizzazione della Turchia: l'Europa puo' e deve fare di più. Ha
precisato inoltre che la democratizzazione della Turchia dever inserirsi in
un processo che riguarda l'intero Medio Oriente. L'intervento americano in
Irak seppure ha rappresentato l'occasione per la cacciata di un tiranno,
non suscita in loro particolari speranze in quanto gli americani perseguono
innanzitutto i loro interessi nell'area. Alla nostra richiesta circa la
apparente maggiore tolleranza delle forze di sicurezza turche di fronte ai
chiari riferimenti ad Ocalan durante il Newroz, sia con la esibizione di
foto sia con gli slogan, ci ha risposto che questa è una cosa che i Turchi
hanno dovuto subire, data la forza popolare che si è espressa nel Newroz,
ma che per loro Ocalan resta un terrorista, mentre per il popolo Kurdo
resta un leader nazionale.
Carmine Malinconico

Nusaybin, 23 marzo 2004
Scusate il ritardo, ma siamo stati letteralmente travolti dall'ondata di
entusiasmo che accompagna il Newroz di quest'anno, vista la quasi
concomitanza con le elezioni amministrative di domenica prossima...in
effetti ci sembra di poter dire che le cifre che abbiamo visto apparire sui
giornali riguardo la partecipazione popolare al Newroz qui a Nusaybin sono
assolutamente prudenti: in effetti ben oltre 40.000 persone hanno preso
parte ad una festa eccezionale, anche rispetto all'anno scorso quando lo
scoppio della guerra e una fortissima pressione poliziesca pure non avevano
impedito una grossa partecipazione, anche se non in questi termini: un mare
rosso, giallo e verde dal quale emergevano centinaia di foto di Apo... La
nostra delegazione ha avuto anche la possibilità di assistere ad un evento
eccezionale, e cioè al primo Newroz della storia organizzato nella
cittadina di Midyat (ad una cinquantina di km da Nusaybin). Vista la
speciale occasione, il DEHAP ha pensato bene di organizzare una festa più
grande il 20 marzo, in modo da non lasciare "sola" la popolazione di
un'area che non aveva MAI avuto l'autorizzazione per celebrare il Newroz, e
vi assicuriamo che l'osceno spettacolo dei tiratori scelti appostati sui
tetti attorno alla piazza non ha fermato neanche per un attimo l'entusiasmo
di una folla di circa 20000 persone...insomma, quest'anno doppio Newroz per
noi!
Alle celebrazioni sono seguiti in questi giorni gli incontri con il KESK
(confederazione sindacale) e con i compagni del DEHAP, che quest'anno si
presentano alle elezioni amministrative insieme ad un cartello di altri 5
partiti sotto la bandiera del SHP ( Partito popolare socialdemocratico )
per fare, a nostro avviso, un pieno di consensi quasi senza precedenti: é
infatti impossibile, per occidentali abituati ai nostri partiti di merda (
e non si offenda nessuno, ma ho detto anche poco...), non notare
l'attaccamento della gente ad una formazione che é al totale servizio del
popolo, pagando questa scelta ogni giorno con arresti, intimidazioni, ove
non peggio...Qui le sedi del partito sono piene di gente vera, uomini e
donne dai 5 ai 90 anni, non di baldracche da prima e seconda repubblica e
ceto politico che si (s)parla addosso o si picchia per andare a leccare il
culo a Vespa...a buon intenditor... Ovviamente l' entusiasmo per il Newroz
e per lo "scontato" risultato elettorale prossimo venturo non hanno
distratto noi né loro dalla tragedia di Qamyshlo,  distante meno di 2km da
dove vi scriviamo ora: moltissime persone hanno famiglia, amici e
conoscenti dall' altro lato della frontiera, e la difficoltà a reperire
informazioni precise su quanto succede diventa quanto meno inquietante per
quanti si sono dovuti allontanare in fretta e furia. Noi nel nostro piccolo
tenteremo di colmare queste lacune informative con una serie di incontri "a
sorpresa" nella giornata di domani... Cosa dire di più? Evarbash, Biji
Kurdistan, e a presto risentirci...
Pedro e Luca

Ancora sul Newroz a Diyarbakir.
Il Newroz a Diyarbakir è stato festeggiato, nonostante l'enorme spiegamento
di forze di polizia e di militari con tanto di blindati, in un clima di
grande entusiasmo, tra canti e danze, e con momenti di intensa mozione
emotiva. Le carovane di camion stracolmi di gente, di automobili, di pulman
e di mezzi di ogni tipo, sono giunti nella spianata a 15 km da Diyarbakir
da tutti i villaggi vicini a partire dalle sei del mattino. La televisione
turca ha parlato di 400000 persone, ma noi, abituati alle manifestazioni
romane a piazza San Giovanni, abbiamo stimato una partecipazione di più di
un milione e mezzo di persone.
La delegazione italiana è stata accolta con calorosi segni di gratitudine
per la testimonianza di solidarietà contro l'isolamento di questa
regione.In particolare quando abbiamo distribuito le fotografie di Dino
Frisullo, che loro chiamano solo Dino, e molti lo ricordano come
fratello.Centinaia di migliaia di bandiere con  i colori kurdi hanno
sventolato per tutta la giornata. Quando, accesi i fuochi, sono stati
innalzate centinaia di fotografie di Apo accompagnate da slogan militanti,
l'atmosfera è divenuta carica di entusiasmo ma non ci sono stati interventi
repressivi da parte della polizia.
Erano presenti anche altre delegazioni europee. Per la Francia era presente
Bovè, ospite del candidato democratico del SHP.
da Diyarbakir Maria Concetta Spinelli

I primi incontri di Urfa
Dopo il primo contatto con la realta' del Kurdistan e le emozioni dei
festeggiamenti del Newroz, abbiamo cominciato ad approfondire meglio la
situazione e le problematiche della popolazione curda nella zona in cui ci
troviamo, attraverso l'incontro con alcune associazioni, sindacati e
partiti politici presenti nella citta' di Urfa.
Abbiamo visitato la sede locale del Dehap, l'unico partito curdo legalmente
riconosciuto, che qui si presentera' alle imminenti elezioni all'interno
del SHP, una coalizione di partiti democratici. Siamo stati accolti dal
presidente, dalla vicepresidente e dal candidato sindaco per la citta' di
Urfa, che ci hanno illustrato la situazione politica economica e sociale
della zona. L'economia si basa quasi esclusivamente sull'agricoltura, e la
disoccupazione é molto elevata, in particolare tra i giovani. Il problema
principale é costituito dalla presenza nelle campagne di sistemi di potere
feudale, in cui i capi dei clan locali influenzano i risultati elettorali
facendo pressioni sulla popolazione. Un'altra problematica é legata al GAP:
si tratta di progetti di dighe tra il Tigri e l'Eufrate, in territorio
curdo. Potrebbe trattarsi di una possibilita' di sviluppo se solo si
lasciasse alle amministrazioni locali una maggiore autonomia nella gestione
del progetto, che invece viene imposto dalle autorita' centrali.
Abbiamo poi incontrato IHD, un'organizzazione per la difesa dei diritti
umani composta da avvocati che seguono i casi di detenuti politici e per
motivi di opinione. La presidente, un'avvocato donna, ci ha spiegato che il
miglioramento della situazione dei diritti umani in Turchia, in vista
dell'entrata del paese nell'Unione Europea, é solo apparente, mentre in
realta' continuano a verificarsi violazioni dei diritti, in particolare
arresti arbitrari e torture nei confronti dei curdi che vengono accusati
per motivi di opinione. Molte di queste persone subiscono torture
psicologiche, con metodi che permettono di non lasciare tracce a livello
fisico, percio' diventa ancora piu' difficile riuscire a denunciare i
torturatori, che rimangono sempre impuniti. Ora pero' le denunce sono in
aumento, in seguito ad una presa di coscienza che ha portato ad una
maggiore consapevolezza e ad una piu' forte richiesta di giustizia da parte
di coloro che hanno subito violazioni dei propri diritti. Per quanto
riguarda i detenuti per motivi di opinione, sono state istituite dal
governo turco delle carceri speciali in cui vige un regime di isolamento,
in modo che non possano avere contatti con l'esterno. E' stata anche
istituita la cosiddetta legge del pentimento, che prevede che l'amnistia
concessa ai normali detenuti non sia valida per i detenuti politici salvo
in caso di dichiarato pentimento. Un altro dei problemi principali é quello
che riguarda la condizione femminile: sono ancora molto diffuse, in una
societa' che specialmente nelle campagne rimane ancora legata ad assetti di
potere tradizionali, le violenze domestiche nei confronti delle donne. E'
dunque molto importante promuovere l'educazione delle donne in modo da
diffondere la consapevolezza dei propri diritti. In Turchia esistono
commissioni territoriali che si occupano di monitorare la situazione dei
diritti umani allo scopo di rientrare nei parametri dell'UE, ma i rapporti
di IHD non vengono tenuti in considerazione.
L'incontro successivo é stato con il KESK. Sotto questa sigla sono riuniti
diversi sindacati di categoria, che hanno contribuito anche
all'organizzazione delle manifestazioni per il Newroz. In particolare
abbiamo incontrato i rappresentanti dei sindacati degli insegnanti e dei
medici. L'insegnamento in lingua curda é proibito dalla legge turca, che
impone la propria lingua e programmi ministeriali che non tengono conto
delle specificita' culturali della popolazione curda. Soltanto ultimamente
é stata concessa l'autorizzazione per la creazione di alcune scuole di
lingua e cultura curda, e questo é percepito come un fatto positivo che
desta grandi speranze di maggiore liberta'. Ma la discriminazione dei curdi
continua ad avvenire all'interno della scuola, sia nei confronti degli
insegnanti che degli studenti. Molti bambini curdi non portano a compimento
l'obbligo scolastico, in particolare nelle zone piu' isolate, dove le
famiglie incontrano molte difficolta' nel mandare i propri figli a scuola.
La discriminazione é ancora piu' forte nei confronti delle ragazze. Ci sono
35.000 bambini che non frequentano la scuola, e anche i dati sul lavoro
minorile sono preoccupanti: i bambini che lavorano sono ben il 32%.
Il sindacato dei medici ci ha illustrato la situazione problematica della
sanita': non solo quella privata, ma anche quella pubblica é a pagamento e
per questo la parte piu' povera della popolazione non si puo' permettere le
cure. Gli unici medici a disposizione sono quelli ospedalieri e nella zona
di Urfa c'é un rapporto di un medico ogni 7000 abitanti, su una media turca
di uno su mille (quella italiana é di uno su duecento).
Un'altra organizzazione che ha contribuito all'organizzazione dei
festeggiamenti del Newroz dal punto di vista culturale é stata MKM,
associazione di cultura mesopotamica. Abbiamo visitato il loro centro
culturale, in cui vengono organizzati corsi di musica, di teatro e di danze
tradizionali, si svolgono attivita' artistiche e vengono conservati e
diffusi libri e pubblicazioni in lingua curda. Il problema principale di
questa associazione é dato dal fatto che non vengono concessi spazi
pubblici per le loro attivita' e manifestazioni culturali, che non possono
essere svolte al di fuori del Centro, che é tenuto sotto stretto controllo
dalle forze dell'ordine. Questo Centro si mantiene solo grazie alle
donazioni dei sostenitori e le attivita' si svolgono grazie al lavoro a
tempo pieno di alcune persone e all'aiuto di volontari. Tutte queste
persone sono schedate e tenute sotto controllo dalla polizia, molte di loro
sono state in carcere e anche torturate a causa di questa loro attivita'.
Ci hanno parlato dell'importanza che ha per loro la conservazione delle
tradizioni e dell'identita' culturale curda e del loro impegno per tenere
viva e diffondere questa cultura molto antica, ma che per tutta la sua
storia é stata repressa e negata.
L'incontro diretto con le persone che lavorano per queste organizzazioni,
la possibilita' di parlare, di fare domande e scambiarsi opinioni, di
ascoltare le loro necessita', i loro problemi e le loro richieste, hanno
costituito momenti molto importanti che ci hanno permesso di conoscere piu'
da vicino la realta' con cui siamo venuti a contatto, per cercare di
capirla e cominciare a creare dei legami per preparare progetti di
collaborazione.

Delegazione di Urfa
http://utopia2004.splinder.it (guardate il sito con le immagini e i nostri
articoli)